Negli ultimi giorni si è prestata molta attenzione al fenomeno dei “Terrapiattisti”, questo grazie anche ad un servizio delle Iene che ha sbattuto sul mainstream la questione. Tralasciando il fatto che si potrebbe stare qui a confutare la teoria dei terrapiattisti in milioni di modi (tra l’altro uscendone sempre e comunque vincitori), vorrei provare invece ad assecondare questi strani postulati e provare ad applicarli alla realtà che invece tutti quanti crediamo di conoscere.
C’è da fare una premessa: la teoria secondo cui la terra sarebbe piatta, una sorta di disco, nasce dal presupposto secondo cui poiché ad occhio nudo non se ne riesce a percepire la curvatura allora la curvatura non esiste. Non voglio perdere tempo a spiegare il perché dell’impossibilità di riuscire a percepire la curvatura del nostro geoide ad occhio nudo, sarebbe troppo poco divertente.
Voglio invece tentare di applicare la teoria secondo cui se una cosa non si vede allora non esiste a tutto il mondo che ci circonda, dato che se si assume vero il terrapiattismo allora, usufruendo di un sillogismo, questo “pensiero” si potrà applicare a tutto lo ciò che viviamo e che sta attorno a noi.
Dunque pensiamo ad una giornata tipo di un terrapiattista.
Il soggetto TP (Terra Piatta) si sveglia, si alza dal proprio letto e fa un bel respiro per spandere i polmoni e sgranchire la schiena; fermi tutti! Come è possibile che abbia fatto un bel respiro? Del resto la nostra atmosfera non si vede ad occhio nudo e le molecole di ossigeno che la compongono, insieme ad altri elementi come azoto ed anidride carbonica, non possono essere osservati con le nostre semplici capacità visive.
Perciò se è vero che la curvatura non esiste perché non si vede allora anche l’aria che respiriamo non esiste perché non si vede. Ergo secondo i postulati terrapiattisti il nostro soggetto TP dovrebbe morire per asfissia al primo respiro mattutino. Ma facciamo finta di nulla e proseguiamo con la giornata di TP come se nulla fosse successo. Il caro TP, dopo aver fatto esercizio per stirare i muscoli del proprio corpo… ah no, scusate, poiché i muscoli non sono visibili essendo ricoperti dalla cute non esistono e dunque niente stretching.
Saltato lo stretching TP si dirige verso il bagno per lavarsi la faccia. Quale faccia? Direte voi… Del resto noi, se non tramite un’immagine riflessa, non possiamo vedere la nostra faccia. Ma il terrapiattista, TP, a questo problema contrappone una soluzione agile ed intelligente: può usufruire dell’altro sé stesso che vive nello specchio del suo bagno. Eh già, perché poiché è vero solo ciò che si vede, secondo TP nello specchio del suo bagno vive un altro TP, che mima tutti i suoi gesti e che, siccome di lui si fida, assume anche la sua faccia sia esattamente identica a quella del suo compare che vive nello specchio.
Ma proseguiamo… Dopo essersi preparato a dovere TP esce di casa. Facendolo riceve una telefonata sul proprio cellulare.
È la sua fidanzata. «Ciao Amore» dice lei.
E lui subito: «Ti avrò ripetuto mille volte di non nasconderti dentro il mio cellulare senza il mio permesso».
Nel frattempo, TP si avvia verso la stazione ferroviaria dove trova il treno che lo porterà al lavoro. Prima di arrivare alla stazione però decide di fermarsi a comprare un paio di scarpe nuove. TP entra nel negozio e la commessa lo accoglie gentilmente «Posso aiutarla?» e TP, indicando un paio di scarpe «Salve! Si, ho visto un paio di scarpe in vetrina, quelle per l’esattezza», e la commessa «Gliele faccio provare subito» e TP «Spero che abbiano dei buoni adesivi sotto le suole, forti e resistenti, sa, non vorrei volare via all’improvviso mentre cammino». La commessa un po’ stranita lo asseconda «Beh si si, certamente, gli adesivi sotto le suole sono forti come il cemento!», e TP «Benissimo, sa, io evito sempre di camminare scalzo. Non ho intenzione di staccarmi da terra all’improvviso ogni volta che muovo un passo; anche al mare, d’estate, ci vado con le scarpe». E la commessa «Certamente, capisco la sua esigenza. Sono 120 euro e 80 centesimi..». Che stupido TP, penserete… affatto, in realtà la sua esigenza è del tutto legittima, perché non potendo vedere con i suoi occhi la forza di gravità questa non può esistere. Dopo aver effettuato l’acquisto finalmente TP arriva alla stazione, giusto in tempo per salire sul treno. TP è solito sedersi accanto al finestrino. Lo speaker annuncia la partenza del treno ed il breve viaggio di TP verso la sua destinazione ha inizio.
Vicino a TP è seduto un anziano signore e TP si rivolge a lui guardando fuori dal finestrino: «Sa, mi chiedo sempre come facciano a far scorrere il paesaggio così velocemente attorno al treno». Il signore anziano lo guarda perplesso e ribatte (con una certa sensibilità): «Oggi se le inventano tutte», «Eh già» risponde TP. Finalmente TP arriva a destinazione.
Non voglio perdere tempo a narrare la giornata lavorativa di TP, dunque passiamo oltre; vi accenno però che TP lavora per una nota azienda che si occupa di telecomunicazioni a livello satellitare e che in segreto, scavando tra i documenti dell’azienda, sta cercando di capire come l’azienda stessa possa lavorare sebbene i satelliti non esistano (sarà tutto un complotto orchestrato dalla NASA?).
TP finisce il suo turno di lavoro e si avvia alla stazione ferroviaria, sale nuovamente sul treno, quello del ritorno; poiché non vi è nessuno con cui scambiare quattro chiacchiere decide di ascoltare un po’ di musica con il proprio lettore Mp3: Luciano Ligabue. Certo la questione lo deprime un po’, poiché non riesce a spiegarsi per mezzo di quale potere il Liga riesca ad incastonarsi con tutta la band dentro un aggeggio di così piccole dimensioni…
La cosa lo turba ma decide di non pensarci.
Dopo aver osservato nuovamente il mondo muoversi attorno a lui in compagnia del mitico Luciano Ligabue, scende dal treno e si avvia verso casa.
Dopo aver cenato decide di concedersi un po’ di relax davanti alla TV e guarda caso, in televisione chi c’è? Luciano Ligabue, proprio lui, ospite di un noto Talent Show.
A questo punto TP non può fare a meno di chiederselo: Come avrà fatto ad uscire dal lettore Mp3 senza che lui se ne accorgesse per andare ad infilarsi dentro la TV a schermo piatto ubicata nel suo salotto? Ed ancora… «Ma non è che nel lettore Mp3 c’era la cover band e non l’originale?».
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Leonardo Pierri
Non so se ridere o piangere ah,ah,ah
simpatico e tagliente il Leonardo
L’unica cosa di piatto è l’ encefalogramma
ah quindi tutto questo casino per una teoria che parte dall’assunto finale che dal momento che la curvatura non si vede a occhio nudo quindi non esiste???? oh cazzo!
potrei dire,in effetti, che l’occhio umano non percepisce tutto, inoltre la rappresentazione della nostra realta’ dipende da sensi limitati… noi in verita’ vediamo attraverso illusioni ottiche, anzi il mondo e’ un allucinazione ottica. quindi, correttissimo il discorso contro i terrapiattisti, ma anche noi, siamo sicuri di quello che vediamo e quindi di cio’ a cui crediamo ?????