Un racconto romantico e musicale firmato Lucio Leoni

> ACME: una rubrica che parla di erotismo attraverso le note più calde delle vostre canzoni preferite

“Acme”, in greco “il punto più alto”. Vi aiuteremo a raggiungere la vetta, a conquistare l’uomo e la donna dei vostri desideri con la musica giusta.
In ogni appuntamento con questa rubrica, un musicista, un gruppo, un artista diverso… ma non solo, ci svelerà qual è secondo lui o secondo lei la canzone adatta per scaldare i cuori e i letti. Per raggiungere la temperatura più alta sotto le coperte

 

Il terzo numero di “Acme” porta la firma di Lucio Leoni che si è messo in gioco con questa “rubrica dell’amore“, vincendo brillantemente: quella del cantautore romano non è in effetti una lista o un’analisi di quelle che secondo lui sono le canzoni più “bollenti”, ma una vera e propria storia, seminata di canzoni. Un breve racconto a colpi di musica.
Giocate anche voi ad immedesimarvi nel protagonista.

 

LUCIO LEONI: Non sono il tipo da canzone ad occasione. Penso che ogni canzone possa adattarsi a diverse situazioni e che a orecchie diverse corrispondano vibrazioni diverse, ma non mi sembra questa la sede per motivare come o cosa credo la musica debba, possa o sia. Questa Rubrica più che altro mi sembra un gioco molto divertente, e allora giochiamo.

Ogni gioco (anche se semplice) ha le sue regole, in questo caso solo due:
Attenersi alla convenzione:facciamo finta che…”
Ascoltare i brani proposti durante la lettura.

Quindi, facciamo finta che…

L’hai vista dentro un locale due settimane fa. Non le hai detto neanche ciao e tornando a casa (da solo come sempre) ti sei chiesto se l’avresti più rivista confermandoti che a 36 anni stai perdendo tempo. La radio passa: “Amore Disperato” di Nada perché la vita è stronza, ma la radio quando ci si mette, sa esserlo ancora di più.

Venerdì scorso sei uscito di nuovo, di lei ti eri dimenticato, avevi solo voglia di vedere un po’ di musica dal vivo così ti infili nel primo locale che trovi. Prendi un gin tonic, ti giri, ti guardi un po’ intorno. Decidi di entrare in sala e mentre lo fai sfiori la mano di una ragazza. È di nuovo lei. Ti prende un colpo, ti si ferma il respiro ma quando la sfiori trema tutto: il pavimento cede. Sul palco c’è Filippo Gatti in trio e cavoli, non la suonava da anni “Girasole”.

Provi a farti coraggio, ordini un altro gin tonic, l’alcool ti aiuterà ad entrare in contatto con l’altro da te (soprattutto se di sesso opposto) ma c’è fila, ci metti quaranta minuti, quando torni in sala il concerto è finito e lei non c’è più, in compenso è partito l’immancabile Dj set. A rimuginare passi un paio d’ore, la sala è vuota, il Dj sta per passare l’ultimo brano e tu sei proprio rimasto da solo come un limone, come una busta di plastica vuota, una bella merda. Il Dj che la sera fa il Dj ma di giorno studia letteratura all’Università Normale di Pisa ed è uno raffinato, ti guarda e ti sorride complice chiudendo la serata con l’ultimo brano: “Come una cacca secca” di Giovanni Truppi.
Ti svegli devastato l’indomani e ti rendi conto che quei due gin tonic in realtà devono essere stati almeno sette. Chiedi conferma al portafoglio. Deve essere andata proprio così. Tu ti senti come quando butti una multa senza pagarla ma capisci che sono solo i postumi della serata precedente e decidi di darti da fare: la troverai. Come è strano incontrarsi la sera in mezzo alla gente, pensi mentre fai il caffè. Poi al batcomputer! Ti dici forte e chiaro: “Io ti cercherò”. Per la legge dei sei gradi di separazione, che su Facebook diventano tre (poi se c’hai pure Twitter, Linkedin e Instagram puoi arrivare pure a 1/2) non può essere così difficile: il locale è quello, la band che suonava quell’altra… hai già molti dati.
Targhetizzi la ricerca escludendo determinate probabilità, eri ubriaco ma se la stronza non ha messo la foto del cane la riconoscerai subito. “Io ti cercherò negli occhi delle donne che nel mondo (virtuale) incontrerò”. Hai bisogno di uno sottofondo sonoro che renda il tutto molto epico e molto romantico, tu cavaliere lanciato alla ricerca della tua dama, ma sei del 1981, non hai Spotify e metti su una musicassetta: “Lorenzo 1994“, avvolgi quanto basta poi stop, poi play: “Io ti cercherò” suona nella stanza, siete tu e Jovanotti soli contro il mondo: chissà se si chiamava amore.
La trovi. Era solamente ieri sera che pensavi che non l’avresti più rivista e all’improvviso eccola li, tutta meme e fotoprofilo. Che le scrivi? Le scrivi? Le chiedi l’amicizia poi le scrivi? Le scrivi e se risponde le chiedi l’amicizia? Metti un Like. Dai, metti un like a una foto qualsiasi! Che ti frega! Il fatto è che non sai perché ma all’improvviso ti senti vivo. Non metti Like, copi e incolli un link da YouTube: Mina, “Mi sei scoppiato dentro il cuore” e speri che capisca le differenze di genere.

Passi la giornata a guardare la finestra della chat e attendi una spunta. Leggilo, leggilo! Dai leggilo.
Non lo legge.
Non lo legge mai.
Non usa Facebook ti dici. È una in gamba, una che ha da fare. Una che si è aperta il Profilo così, per ridere e poi guarda il suo ultimo post è di due mesi fa! Figurati, non lo leggerà mai. Piangi. Poi fumi. Poi guardi sette puntate di fila di Downton Abbey. Poi piangi mentre guardi Downton Abbey perché muore Cosa (spoiler-censored name) mentre ti fumi sette sigarette. Sei un impiastro. E non ti cambi da una settimana. Afferri i biscotti, li intingi nelle lacrime. Alla quinta serie Downton Abbey diventa noiosa. Spegni la Tv, torni al computer e lei ha risposto:

– «Ciao, speravo mi trovassi. È una delle mie canzoni preferite <3».
– «C-C-Ciao, è morta Cosa…».

Vai in bagno, vomiti, torni al computer..

– «Sono Lucio».
– «Lo so, lo leggo».

Pensi che è pure intelligente, che sei già pazzo di lei e che adesso devi capire che diavolo significa “<3” perché il tuo Olivetti 486 non riconosce le Emoticon: o è un cazzo o è un cono gelato oppure studia matematica. Opti per il gelato.

– «Ti va un gelato?».
– «Si».

Stavolta non c’è radio, non c’è concerto, non c’è Dj che tenga e non c’è mangianastri, la musica è nell’aria e nella tua testa, e siccome in fondo sei un porco devoto, l’intero spazio aereo tra te e lei si riempie di Marvin Gaye: “Let’s get it on” !

 

[Francesca Marini]

 

 

> LUCIO LEONI Fb

  • Vi ricordiamo che venerdì 21 Lucio Leoni sarà in concerto in una location – e per una Rassegna musicale – assolutamente da non perdere: “NON È UN PAESE PER VECCHI

 

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