Quante volte, di fronte ad un periodo di stress, avremmo voglia di abbandonare tutto e ritirarci in un tranquillo posticino in campagna. Rigenerati dall’ “aria” dei campi, si torna alla vita di tutti i giorni, sentendoci più recettivi nei confronti delle sfide della quotidianità. Potrebbe non essere merito soltanto del clima vacanziero
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Forse il fatto si potrebbe ricollegare ad un particolare microbatterio ambientale, diffuso proprio nelle zone di campagna, che sembrerebbe avere effetti benefici sul nostro umore e sulle capacità di apprendimento. Si tratta del “Mycobacterium Vaccae” (così chiamato perché scoperto per la prima volta negli escrementi delle mucche).
Le infezioni possono influenzare l’umore, la memoria e la capacità di apprendimento; è stato infatti scoperto che il sistema immunitario e quello nervoso non sono due mondi completamente separati.
Qualche anno fa un gruppo di microbiologi inglesi della Bristol University e dell’University College of London avevano notato che l’esposizione al batterio di un gruppo di pazienti malati di tumore li aveva resi più ottimisti nei confronti della loro situazione. A quell’epoca Chris Lowry della Bristol University aveva spiegato questo risultato con il fatto che il micobatterio stimola il sistema immunitario e attiva nel cervello un gruppo di neuroni capaci di produrre serotonina, un ormone che migliora l’umore e riduce l’ansia (certi antidepressivi agiscono proprio aumentando il livello di serotonina nel cervello).
Doveva essere un nuovo metodo per combattere il cancro. L’idea era che l’iniezione del “Mycobacterium Vaccae” avrebbe potuto stimolare il sistema immunitario e favorire la distruzione dei tumori. Purtroppo, al primo test clinico il trattamento non ha influito molto sulla sopravvivenza dei malati terminali di cancro al polmone. Ma ha avuto un effetto imprevisto: lo stato d’animo e la qualità della vita delle persone a cui è stato iniettato il batterio sono radicalmente migliorate.
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«Dal momento che la serotonina svolge un ruolo nell’apprendimento, ci siamo chiesti se il Mycobacterium Vaccae in vita potesse in qualche modo incrementare le capacità di apprendimento dei topi», ha affermato la Dr.ssa Dorothy Matthews del Sage College a Troy, New York.
I risultati della Matthews e la sua collega Susan Jenks, sono stati presentati all’undicesimo meeting dell’American Society for Microbiology a San Diego.
Matthews e Jenks hanno alimentato i topi con batteri vivi e hanno successivamente confrontato la loro capacità di orientarsi in un labirinto rispetto ai topi non trattati. «Abbiamo visto che i topi trattati si sono mossi attraverso il labirinto due volte più velocemente degli altri e con comportamenti meno ansiosi».
In un secondo esperimento i batteri sono stati eliminati dalla dieta dei topi per vedere se vi fossero differenze rispetto a prima. Nonostante in questo secondo test avessero percorso più lentamente di prima il labirinto, gli animaletti si sono dimostrati in media più veloci rispetto agli atri mai trattati.
Un test finale è stato eseguito sugli stessi animali dopo circa 3 settimane di riposo. I risultati in questo caso non hanno mostrato differenze significative tra i due tipi di roditori, dimostrando come l’effetto fosse dunque temporaneo.
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Il risultato di questi esperimenti dimostra l’effetto benefico dell’assunzione di “Mycobacterium Vaccae” nei mammiferi.
Non conosciamo ancora tutti i dettagli, ma gli studi sugli animali suggeriscono che la risposta immunitaria innescata dal “Mycobacterium Vaccae” induca i neuroni nella corteccia prefrontale a liberare grandi quantità di serotonina, migliorando l’umore e aumentando il benessere generale.
Katia Valentini
è anche il concime ideale per le rose….ecco perché sono così belle …sono felici !!!
Scherzo…però qualche verità ci sarà! !!!
ho sempre amato la montagna…. non pensavo fosse una cosa di merda…
Le infezioni influiscono sul sistema immunitario…. su questo non c’è dubbio,la cosa strana è che ora possono farlo anche in senso positivo….
Secondo me quei topi scappavano dalla puzza..