Umano oltre l’umano: nel 2030 diventeremo ibridi, connessi al cloud con nanorobot

Secondo l'ingegnere capo di Google dal 2030 alla natura biologica del nostro pensiero sarà affiancata quella non biologica dei nanorobot

Una previsione. Un cambiamento dell’essere umano. Chi l’ha predetto è uno che ha solo sbagliato le date, ma ha fatto sempre delle previsioni giuste. Un cervello con installati dei nanorobot. Un essere umano sempre più connesso e pensante… e che fine faranno gli smartphone?

 

Già una volta ho cantato «Siamo i cyborg! Tutti per uno, uno per tutti…», la realtà descritta dal cartone animato futuristico non è poi tanto lontana probabilmente. Io non me ne intendo, ma sembra di stare in un episodio di “Battlestar Galattica” (non me ne vogliano i fans!). Di cosa sto parlando? Ve lo spiego subito.

 

Transumanesimo: le prospettive

Il 2030 si avvicina. Chi vi scrive sarà un signore di quasi mezza età! E che succederà in quella data? L’essere umano cambierà. Non sarà solo essere umano, ma sarà ibrido (oddio.. detta così, la prima cosa che mi viene in mente è la macchina ibrida benzina/elettrica).

Cosa sarà ibridato? Cosa non sarà più biologico? Signori e signore, il cervello! Vai con gli impianti alla cyberpunk! Quasi quasi preferico le modificazioni genetiche.. Nel nostro cervello saranno impiantati, per un bisogno che avremo noi, dei nanorobot.

Quale sarà la funzione di questi impianti nanorobotici? La funzione di questi esserini (che detta così può risultare anche simpatica) sarà quella di aiutarci a pensare (e a molti in effetti sarebbero utili!). In che modo avverrà questa facilitazione? Il nostro cevello sarà collegato al cloud, cioè l’insieme dei dati su internet.

 

Transumanesimo: il profeta

Non stiamo parlando né di un film né di una anime né di un telefilm (che in questo momento ci vorrebbe proprio), e neanche delle previsioni di un pazzo (previsioni che, così come in “Così parlò Zarathustra“, sembrano quelle di un pazzo che sotto sotto tanto pazzo non è). Queste infatti sono le previsioni di Ray Kurzweil.

Carneade! Chi era costui? Ray è l’inventore e direttore del reparto ingegneria di big G, cioè di Google. È un po’ il Nostradamus della situazione: è dal 1990 che fa delle previsioni (sul futuro dell’uomo, non del tempo) e ci ha preso nell’86% dei casi, ma solo perché il restante 14% deve ancora avvenire, come ha tenuto a precisare.

 

Transumanesimo: entriamo nello specifico della profezia

Ma nello specifico, questa profezia cosa dice? La previsione, espressa a New York durante la Exponential Finance Conference, riguarda un prossimo futuro, prossimissimo, e il nostro modo di pensare, che sarà fatto di biologico e non biologico (già mi comincio a chiedere che ne sarà dei negozi di prodotti biologici se questa profezia si dovesse avverare. I consumatori di prodotti biologici sceglieranno il nutrirsi sano o i vantaggi dell’essere ibrido? Questioni di coerenza!).

Tra 15-20 anni, secondo l’ingegnere, decideremo volontariamente di utilizzare la nanorobotica per connetterci al cloud, cioè all’insieme di informazioni contenute in internet. Invece che dallo smatrtphone potremo farlo direttamente dal cervello insomma! Allo stesso tempo sarà possibile inviare informazioni direttamente dai nostri cervelli a queste reti, in modo da fare una sorta di back-up delle nostre menti.

La Cnn lo ha citato e ha riportato alcuni estratti del suo discorso. Kurzweil ha spiegato che gradualmente l’uomo sta avanzando verso una potenziazione di se stesso: cosa che, quella di trascendere i propri limiti, è nella sua stessa natura.

Infatti il filosofo tedesco Feuerbach sosteneva che la figura di Dio sia nata proprio dal bisogno dell’uomo di proiettare fuori di sé caratteristiche perfette e migliori, trascendendo così i propri limiti.

Ecco che allora il 2030 è l’anno di inizio: alla natura biologica del nostro pensiero sarà affiancata quella non biologica dei nanorobot. Fino poi ad arrivare al 2040, decade in cui assisteremo alla quasi completa prevalenza del pensiero non-biologico.

 

Transumanesimo: conclusioni

Umano oltre l’umano. Esseri umani con capacità speciali, che vanno oltre la nostra stessa natura. Siete pronti a questo cambiamento? Siete pronti a diventare qualcosa di un po’ diverso da quello che siete ora? Siete pronti a potenziarvi? Se fosse vivo oggi Nietzche, cosa direbbe? Forse il suo superuomo era un uomo che viveva pienamente la sua umanità e la sua vitalità, non un ibrido tecnlogico. Cosa ne pensate?

 

Roberto Morra

 

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10 Comments

  • Tutto molto interessante! Ma questo potenziamento, mi chiedo, che cosa ha a che fare con la nostra anima? Sono convinta, invece, che si vada sempre di più verso l’annullamento dell’individualità! Mi spaventa enormemente questa prospettiva di avere nella mia vita la connessione di miliardi di informazioni! Che orrore! Quindi la possibilità di un’evoluzione sarà scongiurata per sempre se non ci muoviamo! O umani senza essere o macchine! Che bella prospettiva!

  • Mi viene in mente un libro di fantascienza letto molti anni fa, in cui ogni persona aveva degli impianti nel corpo che decidevano anche il momento della morte! Mi sembra che fosse ” La fuga di Logan” alla fine il trucco venne scoperto e smascherato quel mondo fasullo che si basava su di un programma che non era in grado di modificarsi mentre l’essere umano può farlo senza usare nessuna macchina ma solo la sua creatività!

  • così diventeremo troppo diversi da quello che siamo.
    la tecnologia dentro di noi,sarebbe troppo. già siamo tutti distratti dagli smartphone,immaginate cosa sarebbe avere internet nella nostra testa

    • ma è proprio questo quello che vogliono……….renderci degli automi, o dei cyborg alienati come direbbe uki… ci distraggono dal vero potere, dalle vere ricchezze ……. dando pagliativi per gli impulsi più beceri a scapito delle emozioni alte
      grazie a roberto morra per questo interessante articolo

  • se Dio vorrà avrò 51 anni, ergo avrò ancora la forza di vivere in un bosco… isolato da tutto questo marasma mangia-uomini

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