Secondo uno studio del genetista Gerald Crabtree, gli antichi erano ben più intelligenti di noi. 2.000 anni fa la “punizione per la stupidità” era molto più forte, e questo faceva sì che l’evoluzione selezionasse in modo molto più pressante gli individui migliori. Gli ultimi 3mila anni sono privi di mutazioni genetiche che hanno limitato ulteriori abilità intellettive nell’uomo… ma è chiaro, per la stupidità è meglio sembrare che essere!
Ammettetelo. Come me certamente anche voi avrete notato che qualche esemplare del genere umano, nostro contemporaneo, ha dimostrato di essere molto, ma molto poco intelligente.
Di esempi ne potrei fare a centinaia ma, se fino a questo momento potevamo dargli il beneficio del dubbio e illuderci che fosse solo una questione di diversi punti di vista o di ideali, oggi la scienza purtroppo ci da perfettamente ragione: da ragione a tutti coloro che, in modo o nell’altro, si erano già accorti che qualcosa negli encefali moderni si fosse rallentato.
Ha confermare queste sensazioni ci pensa un recente studio, condotto dall’Università di Stanford, USA, che dimostra che 2000 anni fa e nel passato in generale, l’uomo fosse realmente più intelligente.
Proprio così, l’uomo, all’inizio della sua ascesa come homo sapiens sapiens e cioè come uomo moderno, era molto più intelligente rispetto a ora, momento in cui siamo perfettamente consci delle nostre capacità intellettuali (in realtà secondo me non siamo consci! Usiamo solo una minima parte del nostro cervello quindi molto ci sarebbe da fare per sviluppare in avanti le nostre conoscenze)… ma il fatto è che stiamo regredendo?
Quello che i ricercatori sostengono, in sintesi, riguarda il confronto tra le capacità dell’uomo di 2000 anni fa e la sua necessità di sopravvivenza che lo ha portato a dover pensare e inventare sempre nuovi strumenti di cui tutt’oggi ancora necessitiamo, pensiamo alla ruota, e le capacità, invece, dell’uomo moderno, che non ha più bisogno di sopravvivere in ambienti esterni e pericolosi e non è più in una condizione di competizione e quindi, diciamo, che si è un po’ impigrito, non solo nel corpo, ma , anche nel suo cervello e nei suoi processi mentali.
Un esempio lampante di quanto i nostri avi del Neolitico fossero molto più attivi intellettualmente è da dato da quelle società preistoriche che gli studiosi definiscono galeniche, cioè quelle società fondate sulla completa parità dei sessi e sulla mancanza di una gerarchia imposta. Queste società erano totalmente pacifiche e vivevano sedentariamente dedicandosi all’agricoltura. Tuttavia, l’evoluzione umana, le cui vie sono imperscrutabili, ne decretò la rapida estinzione e, queste società, che oggi potremmo definire utopistiche, furono soppiantate da società prettamente maschiliste, dedite alla caccia e alla guerra. Che l’intelligenza stesse già regredendo? O forse l’evoluzione umana sia un eterno allontanarsi da un primordiale Eden irrecuperabile? Se le cose stessero davvero cosi allora bisognerebbe dare ragione agli illuministi e al loro famoso mito del buon selvaggio ma, in realtà, a queste idee possono essere mosse numerose critiche.
Infatti, in risposta allo studio dell’Università di Stanford, si è sostenuto che la nostra intelligenza non sia diminuita ma solo cambiata, cambiando gli obbiettivi sulla quale la impieghiamo; vale a dire che, forse, oggi abbiamo altri problemi, molto più grandi, che solo grandi menti, appunto, potranno risolvere. Cioè se prima dovevamo escogitare un modo per catturare un pesce adesso dobbiamo pensare ad andare sulla Luna o su… Marte! C’è una bella differenza!
Ma è innegabile che la nostra società vive di ciò che in passato abbiamo fatto di grande e forse ci crogioliamo nella nostra grandezza, quella passata però, e pochi sono ormai capaci di grandi slanci che ci rendano davvero quegli esseri superiori che affermiamo di essere.
Che abbiano ragione i Maya quando affermano che ormai l’età dell’oro è lontana (o vicina, a seconda se facciamo il cosiddetto “salto di coscienza“) e non ci sia più nulla da fare… che abbiamo raggiunto il massimo livello di evoluzione e non possiamo più nulla se non implodere su noi stessi? Resta il fatto che viviamo ancora in un mondo che dichiara guerre per conquistare altri paesi, in un mondo suddiviso ancora in tanti piccoli mondi.
Personalmente una notizia del genere, se fosse confermata, sarebbe rivoluzionaria e farebbe cadere le nostre sicurezze. Perché se realmente l’evoluzione moderna ci porta ad un impoverimento intellettuale dove andremo a finire? Regrediremo al punto di iniziare nuovamente il nostro ciclo vitale di essere umani? Forse tra altri mille anni, se la Terra sarà ancora dove si trova ora, ritorneremo a lottare tra di noi in modo “primitivo” per una tanica di petrolio, o un vaccino.
Negli anni settanta pensavano che nel 2020 avremmo mangiato capsule per nutrirci ora siamo nel 2012 cosa immaginiamo per la nostra specie tra ottanta novanta anni?
Non so se siamo più o meno intelligenti ma come disse uno dei geni dei nostri tempi: «Due cose sono infinite l’universo e la stupidità umana, ma del primo non ne sono del tutto sicuro». A. Einstein.
Marilena Grasso
lo dicevo io…
non è che ci voleva un genetista per capirlo eh… 🙂
vebbè, occhio però, la cosa non è così semplice. qui si parla di adattamento, di mutazioni genetiche e di impigrimento intellettuale
infatti queste sono le solite ricerche-gossip degli scienziati di oggi! trovano un "segnale" e ci ricamano un film! Certo rimarranno pure i primi riscontri che fanno pensare a questo, e tra l altro mi sembra anche abbastanza lineare come discorso. però insomma, intorno ce ne sarebbero tante altre cose da specificare
xò la nostra marilena ci fa sempre degli interessanti articoletti. 🙂
vi adoriamo! siete una splendida e sempre interessantissima compagnia
si raggiunge il progresso… per rimanere in società oppresse, si inventa tecnologie, per fare nuove guerre, due linee parallele che non si incontrano mai!
grazie mille billa… certo la ricerca qui è appena accennata e forse sarà solo un lupo a lupo però sono sicura che per quanto riguarda l aspetto culturale e dì adattamento un po l uomo moderno si a impigrito…
ah bè, questo è poco ma vero 😉
Io per prima pensando a grandi geni come Leonardo da vinci mi chiedo…ma come hanno potuto anche solo pensarci!!! Forse sto regredendo anche io :)…
bè, in effetti è vero. basti pensare che geni come Mozaert in musica non ce ne sono stati piu.
però è anche vero che geni ce ne sono anche oggi, è ovvio. il problema dell impigrimento del cervello oggi credo si evidenzi dalla funzionalità delle invenzioni, che non trascendono ambiti specifici per abbracciare come una volta lumanità intera. segno anche dei tempi
Free's perfettamente d'accordo con te!