Oggi abbiamo il privilegio di intervistare nientedimeno che Il Casto Divo, colui che ha inventato il genere musicale “Porn Groove” e che ha superato il milione di visualizzazioni su YouTube col suo video più amato, “Anal Beat“, ma anche con “Escort25” e “Crash” (il nostro in tutto ha totalizzato più di 6 milioni di visualizzazioni).
Siori e siore: Immanuel Casto.
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– Un saluto porno per Uki, please….
Un umido e concupiscente saluto a tutti voi.
– Immanuel, sei diventato l’emblema della nuova cultura musicale web indipendente e, al contempo, i tuoi live show in giro per l’Italia sono spesso sold out. Sei star del web e animale da palco: assistere ad un tuo show è un’esperienza senza eguali nel panorama italiano (si, io c’ero). Credi che sia la formula giusta per affrontare una carriera nella musica? In sintesi, credi che ci liberemo mai di dinosauri come Sanremo e nuove aberrazioni come X Factor?
Apprezzo molto la franchezza di questa domanda. Io non posso avere la presunzione di dire di aver creato un modello. Posso solo parlare della mia esperienza.
Non ho mai cercato il successo fine a se stesso (vedi partecipazione a reality vari), ma ho coltivato con grande dedizione la mia passione, creando un prodotto che fosse autentico al 100%. E credo che la gente se ne sia accorta. In un contesto musicale di grande omologazione, il pubblico ha voglia di qualcosa di originale.
Lo scenario mainstream italiano è saturo di artisti che sono sulla piazza da più di 15 anni o di gente uscita dai reality, che fa fondamentalmente karaoke per un anno e poi scompare. Non sono moralmente contro i talent, possono essere una vetrina per chi ha delle autentiche capacità, come ad esempio la mia amica e collega Romina Falconi, che ad X-Factor ha dimostrato tutto il suo talento. Il problema è che spesso sono gettonati solo da personaggi attratti dallo status di artista, ma senza esserlo. Senza un loro mondo, una loro poetica da proporre. Tranquillamente intercambiabili tra loro.
Per quanto riguarda San Remo ammetto invece che non mi dispiacerebbe affatto partecipare, anche solo per come “schiaffo in faccia” ai perbenisti.
– Puoi darci una definizione di “Porn Groove”?
Originariamente con questo termine si intendevano le colonne sonore dei film porno. Mentre oggi, per me, Porn Groove è cantare di sesso, senza rinunciare ad essere chic. É celebrare per davvero la voglia di fare le sozzerie. Con stile.
– Parliamo del singolo, “A 90”, realizzato in collaborazione con il sexy performer Paolo Tuci, che è arrivato nella Top 10 dei digital store subito dopo la sua uscita. Molti dicono che sarà il tormentone dell’estate e nei prossimi giorni approderà sul mercato iberico con il titolo “A Cuatro Patas”. State ripercorrendo le orme della Carrà e riportando il pop italiano fuori dai mesti confini nazionali?
La conquista dell’estero è sempre stata uno dei miei sogni. ‘A Cuatro Patas’ si è piazzata molto bene nella classica spagnola di iTunes, rimanendo in top3 per diversi giorni. Quando nel 2015 uscirò con del materiale inedito mi piacerebbe molto pensare già ad una versione spagnola.
Sogno un tour in Colombia.
– Il video di “A 90” ricrea perfettamente un videogame a 16 bit. Stile, per l’appunto, primi anni ’90 (ammetto di aver anche provato a giocarci muovendo le freccette). Stai cercando di conquistare anche il pubblico dei nerds?
Io ho la fortuna di essere già molto seguito dai nerd. Forse perché io per primo lo sono. Basti dire che i miei impegni non devono mai pregiudicare la mie 2/3 game session settimanali dedicate ai giochi di ruolo o di strategia. Quest’anno torneremo al “Lucca Comics”, dopo il grande successo dell’anno scorso, e presenteremo una grande novità che farà impazzire tutti i nerd!
– Nelle tue interviste citi spesso la Rettore. Quali sono le tue altre icone trash?
Non amo molto il termine trash perché ormai non vuole dire più niente, lo si usa per tutto, in particolare per dire che una cosa è brutta o fatta male.
Interpreterò la vostra domanda sostituendo la parola “camp”.
In questo caso le mie ispirazioni italiane sono Ivan Cattaneo, Malgioglio, Miguel Bosè. In generale tutto quel filone erotico/ironico che erano in voga negli anni ’70-’80, dove a quanto pare c’era maggiore libertà.
– Nelle tue canzoni affronti spesso tematiche altamente spirituali, come in “Che bella la cappella”, “Comunione e Liberazione” e “A pecorina nel presepe”. Pensi che prima o poi la Chiesa farà outing?
A quanta pare lo sta già facendo. Non ha scelta. Dopo il disastro Ratzinger la Chiesa Cattolica ha perso moltissimi adepti. Sostituire il papa è stata un’ottima scelta di marketing, ma non basta, perché con l’aumentare della cultura media la gente prende sempre più distanza da culti religiosi, superstizioni e ciarlatani vari.
L’odio efferato da parte della Chiesa verso gli omosessuali sta diventando impopolare e quindi non hanno altra scelta che correggere la rotta. Papa Francesco ha già fatto delle affermazioni di apertura.
– “Escort 25” è uscito profeticamente prima dell’Affaire Ruby ed è una sottilissima analisi del fenomeno. Consiglieresti alle giovani laureate di dedicarsi alla carriera di escort, invece di marcire nei call center?
Preferirei non dare consigli, soprattutto se non richiesti. Io non condanno la prostituzione, anzi la legalizzerei e la tasserei, quindi se qualcuno vede in essa la sua vocazione ben venga.
É però triste che chi ha studiato e lavorato tanto per formare la propria professionalità debba ritrovarsi, troppo spesso, in situazioni di estrema frustrazione.
– Parlando di prostituzione, “Squillo”, il tuo geniale gioco di carte su papponi e prostitute è diventato una specie di cult vendendo più di 15mila copie, merito forse anche alla pubblicità dovuta alla famosa interrogazione parlamentare che accusava di istigare alla prostituzione. Ad un anno dall’increscioso incidente, ci puoi finalmente dire se le senatrici in questione sono state pagate in natura?
Questo non lo so, ma trovo affascinante che appena si è parlato di prostituzione delle senatrici ..si siano sentite chiamate in causa.
Ad ogni modo hanno fatto sia pubblicità a me che verso il loro piccolo elettorato. La classica caccia alle streghe
– Qual è il tuo lato più oscuro?
Il mio lato più oscuro è quello chiaro. Nel senso che, visto il mio personaggio, il pubblico mi immagina un mattatore dedito a festini e vizi di ogni sorta. Ma in realtà sono il classico straight edge: niente droghe, alcol, caffè o sigarette. Anche la mia condotta sessuale è piuttosto morigerata. In fondo sono un bravo ragazzo con un cuore d’oro.
– Ti capita di ascoltare segretamente gli Slayer o gruppi simili?
Ammetto di no. Sono piuttosto legato all’elettronica o al pop degli anni ’80.
Venusia Vega
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http://youtu.be/DvDllr3ZgYY
no vabbè… stupendo!
LOL
genio..!!!
rimasi esterrefatto dalle carte da gioco….un geniaccio! bell’intervista!
c’ha capito tutto! lui si che è un fenomeno!
un piacere trovare questa intervista,ma da uki c’era da aspettarselo.ah ah ah ah!!!!!!!!!
Sono un nerd che adora il Casto Divo….leggo Uki e questa mi è piaciuta davvero. Complimenti a V.Vega.
Consiglio di andarlo a vedere dal vivo, uno spasso!
Amo <3
parliamo della vocazione da Escort… eheheheh,grande Casto!
personaggio unico!
un bravo ragazzo tutto da sposare!
😀
Sei unico Immanuel!!! Ti adoro