Finisce così la leggenda dei Mötley Crüe, in uno scambio di accuse reciproche culminato nella denuncia di Mick Mars, lo storico chitarrista della band, che lamenta di essere stato licenziato e che i suoi ex-compagni avrebbero unilateralmente deciso di decurtare i suoi guadagni dal 25 al 5%. La replica del gruppo non è tardata ad arrivare: gli altri tre dichiarano che aveva firmato un accordo in base al quale nessun membro dimissionario aveva diritto a percepire alcunché dai tour, e che sarebbe invece proprio lui ad essere debitore di milioni di dollari. Parallelamente continua la querelle del playback, iniziata da tempo, che ha coinvolto anche altri musicisti sulla stampa, in base alla quale le rockstar userebbero in realtà dal vivo tracce preregistrate, mentre Nikki Sixx sostiene che sia invece Mars a non essere più in grado di suonare la chitarra.
Accusa alla quale Mick, che dopo le sue dimissioni è stato sostituito da John 5, ha replicato con veemenza, rivelando a Variety che il tentativo di cacciarlo sarebbe cominciato addirittura dal 1987, ma che la band non sarebbe mai riuscita a liberarsi di lui in quanto “non sarebbero andati da nessuna parte”. E ha ribadito che il basso era al 100% preregistrato, al pari di diverse tracce della batteria di Tommy Lee (il quale a dire il vero era stato già oggetto di critiche sul web a causa di un video che gira sui social da parecchio tempo, in cui si vedrebbe il musicista sedersi alla batteria un attimo dopo l’avvio del pattern). Al coro della band si sono uniti però il tour manager e altri membri della crew, i quali sostengono compatti la versione dei tre, ovvero che Mick Mars si dimenticava i pezzi sul palco e non era più in grado di farcela live.
Lo scorso ottobre la vicenda sembrava chiara: affetto da spondilite anchilosante fin dall’infanzia, il chitarrista aveva abbandonato il tour mondiale dei Mötley Crüe insieme ai Def Leppard per ragioni di salute peraltro ben note, ma avrebbe continuato a lavorare in studio. Sarebbe inoltre rimasto un membro della band sotto tutti i punti di vista: la sostituzione con John 5 avrebbe riguardato solo ed esclusivamente la musica dal vivo, qualcosa di molto diverso da quanto emerso pochi giorni fa, quando lo stesso Nikki Sixx ha affermato che era al lavoro con John 5 su alcuni riff in studio. Negli stessi giorni la notizia della causa intentata da Mars, che accusa gli altri anche di averlo escluso da ogni ruolo decisionale e di averlo manipolato tentando di sminuirlo come performer, laddove gli altri membri ricorrerebbero tutti alle tracce preregistrate, dal basso alle parti vocali.
I Mötley Crüe sostengono invece che siano il manager e l’avvocato di Mick Mars a manipolare quest’ultimo. E certo non sta a noi stabilire chi dica la verità, ma è veramente triste vedere una band così amata finire in un modo tanto squallido, anche in virtù dello storico legame affettivo fra i membri che era entrato a far parte giocoforza dell’epopea del gruppo. Dopo la celebrazione con il biopic The Dirt e l’ultimo tour mondiale, sarebbe stato bello che una grande storia come questa finisse lì, in modo dignitoso ed esaltante, fra gli applausi del pubblico anziché fra gli schizzi di fango.
Gianni Carbotti e Camillo Maffia
che tristezz
non che li abbia ma adorati, ma e’ innegabile il loro impatto nel mondo nel rock. vederli cosi’ oggi fa capire quanto dietro quel carrozzone ci siano pure tante cose trascinate a forza e in modo squallido