The Revenant – Southpaw – Locke [recensioni]

Le suggestive recensioni dei film che vi siete persi..

.«Così fugge lo scoiattolo dal serpente a sonaglio, finché gli cade in gola da se medesimo. Io sono quella che tu fuggi».
G. Leopardi

 

The Revenant
La vichinga mi dice che ultimamente tra viaggi e impegni vari non ci siamo più parlati, ci sono novità e cose da raccontare, latitudini e sapori, giornate senza stress e piene di scoperte. Le rispondo che è vero, che la mia vita è stata più attaccata alla routine e che lo stress è aumentato per via di un’idea ai limiti del masochismo.
E poi le dico che è uscito “The Revenant” e che non importa cosa, ma io la sera stessa lo andrò a vedere, quindi se vuole ci si può trovare per un po’ di chiacchiere prima, e per il film dopo.
La sera le parole scorrono ma non riesco ad essere veramente concentrato, l’attesa per il film per me è altissima; “Birdman” è stato un film che mi ha segnato e in qualche modo sconvolto. È anche stato un film che non ho potuto recensire (o meglio che ho iniziato a recensire una decina di volte ma ogni volta l’articolo mi sembrava sbagliato o incompleto).
Le prime immagini volano via e mi portano con loro, Iñárritu da subito si dimostra maestro ineccepibile e integralista, niente luci artificiali e il massimo del realismo sul set sono gli elementi dominanti.
Che poi, per la cronaca, sono molto combattuto su questo film perché sull’altare dell’arte non si sacrificano vite innocenti, e questa cosa di considerare gli animali come cose di proprietà proprio non mi va giù (a partire dalle casse di formiche morte per girare forse tre secondi di scena, con tutto il rischio e il danno assicurato in un ecosistema incontaminato… vabbhè…nonono non si fa).
Comunque, il film è un’esperienza più che una serata al cinema, ha in DiCaprio e Hardy due interpreti fuori dal comune ed ha delle scene molto crude, che sono state girate veramente (DiCaprio ha realmente mangiato un fegato di bisonte crudo, ha veramente la bronchite quando tossisce, è stato realmente nei fiumi e nelle rapide, Hardy cambia completamente il suo accento e il suo modo di recitare per adattarsi al meglio e lo fa in maniera impeccabile).
Ogni tanto la vichinga si copre gli occhi e mi chiede di avvisarla quando può guardare nuovamente, io guardo e metabolizzo, guardo e penso a “Manituana” dei Wu Ming, la loro unica opera che non mi è piaciuta, ma i cui tratti descrittivi ritrovo in pieno solo che con un linguaggio ed un ritmo diverso. Al tempo stesso mi torna in mente Leopardi e il “Dialogo della Natura e di un Islandese“, ma spiegaglielo alla vichinga, va…

«Persuaso e chiaro della vanità della vita, e della stoltezza degli uomini; i quali combattendo continuamente gli uni cogli altri per l’acquisto di piaceri che non dilettano, e di beni che non giovano; sopportando e cagionandosi scambievolmente infinite sollecitudini, e infiniti mali, che affannano e nocciono in effetto; tanto più si allontanano dalla felicità, quanto più la cercano».

Se in “Birdman” è praticamente impossibile trovare una tematica di base, tanto il film è sfuggente e polimorfo, in The Revenant è chiaro che la violenza è il substrato su cui l’opera si sviluppa, che poi sia quella umana della colonizzazione o quella della natura che ridimensiona l’essere umano non importa, perché va solamente ad aggiungere un tassello ad un mosaico che va necessariamente guardato nel complesso.
Se DiCaprio non vince l’Oscar adesso non so cosa debba fare per averlo, forse rubarlo, ma io glielo darei anche solo per questo:

«In the clearing stands a boxer,
And a fighter by his trade
And he carries the reminders
Of ev’ry glove that laid him down
And cut him till he cried out
In his anger and his shame,
“I am leaving, I am leaving.”
But the fighter still remains..»
Simon and Garfunkel

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Southpaw
A casa mia per motivi vari la boxe si è frequentata e la si frequenta. Per motivi che non troppo hanno a che vedere con questa disciplina in sé, anche io l’ho frequentata per un annetto e compresa un pochino meglio, oltre che osservata con interesse per un aspetto sociale che sarebbe tutto da studiare.
Quando è uscito “Southpaw” ho pensato che finalmente ci sarebbe stato un film bello e moderno sulla boxe, sul sacrificio e sullo showbusiness, che dati i mezzi e le possibilità avrei visto un lavoro che avrebbe reso giustizia alla bellezza di questo sport.
Mi sbagliavo.
Il film è banale, parte bene ma si involve, Jake Gyllenhaal ci prova in tutti i modi, ma mancano le basi. Come versare un vino da quattro soldi in una coppa di cristallo.
Alla fine rimane la frustrazione di una pellicola un po’ inutile, quanto credito si deve dare a Fuqua per aver girato “Training Day”?

 

«It’s driven me before, and it seems to have a vague
Haunting mass appeal
Lately I’m beginning to find that I should be the one behind the wheel..»
Incubus

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Locke
La baby voleva uscire ma io ero reduce da una settimana troppo intensa, in più ho visto che al catalogo avevano appena aggiunto “Locke“, film che per un motivo o per un altro non ero riuscito a vedere al cinema (complice la fugace presenza nelle sale).
Ora, posso dire molto poco di questo film per non rovinare il piacere di vederlo se non che è bellissimo e a suo modo geniale. Se Sidney Lumet ne “La parola ai giurati” mette tutti in una stanza e in “Moon” Duncan Jones mette Sam Rockwell da solo in un paio di camere (in questa corsa all’estremo devo menzionare, fuori classifica, Lynch con Eraserhead…), se Spike Jonze fa fare la protagonista femminile ad una voce… Steve Knight vince, mette Tom Hardy su un’automobile e fa si che lui sia l’unico attore in un unico interno, gli fanno compagnia molte telefonate ed una storia che si sviluppa e si evolve tenendo inchiodati allo schermo.
Tom Hardy si dimostra un attore incredibile (se avete la possibilità, guardatelo in lingua originale) e Knight fa valere le sue radici da sceneggiatore e le unisce ad un’ottima regia. Non è il film definitivo, ma è un film intenso in cui tutti gli elementi collimano e coincidono, come quando in una strada di campagna in una giornata d’estate, verso il tramonto, passano una delle tue canzoni preferite, una piccola parentesi a suo modo perfetta.

 

Nicholas Ciuferri

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8 Comments

  • non ho visto gli ultimi due film (lo faro’) ma concordo con la recensione leopardiana di revenant… adoro queste recensioni di nicholas !!

  • a me southpaw e’ piaciuto , non raggiunge i livelli degli altri due ma rimane un film decente , intenso e ben recitato
    locke invece e’ davvero un gran film

  • non so quanto sia scontato dare un oscar ad un attore perché ha interpretato un uomo che soffre dal freddo, quando il freddo era vero e dunque non molto recitato, o per la parte dell’uomo angosciato per vendetta ma in cosi’ poca interazione o dialoghi . allora meglio Tom Hardy , soprattutto per Locke , credevo fossimo veramente pochi ad averlo visto
    pero’ meno male alle belle recensioni di Nicholas

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