Terry Rodgers: la nuda realtà

Un paesaggio immanente di corpi umani: una spersonalizzazione incurante della fine di tutte le cose

Terry Rodgers è un pittore americano di sessantacinque anni. Nativo del New Jersey da tempo dipinge ed espone in ogni parte del mondo. Come sempre avviene con i grandi dell’arte la sua forza risiede nella sua ossessione, più che manifesta, quella dei corpi nudi presenti nelle sue tele.

Partito agli inizi della sua carriera con un tratto nebuloso, quasi sfocato, con il tempo il suo stile si è affinato, portandolo agli onori della cronaca per la limpidezza delle immagini, capace di ricreare sulla tela una sorta di iper realtà, vicina alla precisione chirurgica della fotografia.

Case, spiagge per nudisti, feste trasgressive, l’attenzione di Rodgers si è fermata negli anni ovunque fosse possibile ritrovare la semplicità ma anche la potenza di un corpo nudo, raffigurato nella sua piena immanenza, mettendo in atto un complesso processo di scambio, in cui il fascino animale viene sostituito alla presenza dell’anima, intesa come cosciènza di sé, attraverso la cura maniacale del dettaglio e delle pose. Un meccanismo di spersonalizzazione capace di investire tutte le figure del quadro, trasformandole in una sorta di paesaggio umano incurante della fine di tutte le cose.

 Piero Maironi

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