.«Ho sempre simpatizzato per gli zombie, hanno un che di rivoluzionario. Rappresentano il popolo solitamente senza idee autonome che a un certo punto, stanco dei soprusi, si ribella. Eravamo noi nel ’68. E ora siamo morti, no? I nostri ideali sono morti, io sono uno zombie».
George A. Romero
Eccomi di nuovo qui a raccontare il lungo percorso del cinema horror. Dopo avervi introdotto ai suoi primi passi incerti, arriviamo alla sua totale conferma nonchè trasformazione di concetto “horror” capace di combinarsi con generi che finora si pensava impossibile. Infatti con i radicali cambiamenti nella tecnologia che ci furono negli anni cinquanta, gli horror cambiano e passano dalla linea gotica a quella di fantascienza. Qui inizia una serie di film d’orrore di seconda categoria (i famosi “B-Movie” che grazie a Tarantino e Rodriguez, oggi sono visti come un modello da seguire per “rinnovare” ciò che rimane dell’horror ma soprattutto da apprezzare) dove gli esseri umani dovevano affrontare entità extraterrestri non indifferenti che possiamo catalogare in: invasioni aliene, mutazioni, piante o insetti così grandi da esaltare ancora di più la paura che veniva trasmessa allo spettatore. È in questi film che vengono utilizzati nuovi trucchi, come il 3-D (leggermente diverso da quello che siamo abituati noi oggi), che portano il pubblico mai soddisfatto, a spaventi migliori e maggiori.
Tra i film di maggior successo possiamo annoverare “La cosa da un altro mondo” (prossimamente nella ‘terza parte’ la sua rivisitazione per il quale mi permetto di introdurvelo come un cult del cinema dell’orrore) attribuito nei crediti a Christian Nyby ma considerato in realtà un’opera di Howard Hawks; come dimenticare poi “L’invasione degli Ultracorpi” di Don Siegel nel quale si cerca di portare lo spettatore in un’asfissiante atmosfera, quella della Guerra Fredda che faceva da sfondo in quegli anni di incertezze e ribellioni e che ispirava molti registi nelle loro creazioni, tra tutti un giovane George A. Romero.
È negli anni sessanta che però abbiamo la svolta ovvero la nascita di case cinematografiche esclusivamente per i film horror facendoci ben capire come ormai fosse un genere ben voluto tanto da investirci speranze e sogni (incubi se preferite), come fece la “Hammer Film Production” che raggiunse un grande successo internazionale coinvolgendo personaggi classici dell’horror. La Hammer e il suo direttore Terence Fisher, sono universalmente riconosciuti come i pionieri del moderno cinema horror. Importantissima anche l’ “American International Pictures” (AIP) che fece una serie di film ispirati ai racconti di Edgar Allan Poe (noto scrittore americano angosciato dall’esistenza e dall’alcool, inventore del racconto poliziesco, della letteratura dell’orrore e del giallo psicologico). Queste produzioni spianarono la strada ad una violenza più esplicita sia negli horror che in altri generi di film.
Sempre in questo decennio vengono introdotti nuovi concetti e personaggi; i film horror cominciano ad assimilare le paure diffuse (capisco il vostro odio verso i registi) per renderle sullo schermo senza filtri, così da divenire lo specchio più credibile e reale dello sviluppo della società. Gli alieni vengono interpretati come modificazione per lo più in negativo dei miti classici di fate ed elfi che oramai sono passati di moda e poco credibili; ma non solo, gli stessi alieni (poveri loro cosa mai avranno fatto per meritarsi tutto ciò!) vengono utilizzati per parlare, e mettere in guardia, del pericolo comunista (buon vecchia propaganda).
Altro personaggio tipico di quest’epoca è il fantastico, inossidabile, sempre splendido scienziato pazzo a cui sfugge di mano la propria scoperta, interpretazione di un mondo in rapido sviluppo tecnico e scientifico, uno sviluppo troppo radicale perché la gente se ne appropriasse senza avere una parvenza di paura (trovate le differenze con il nostro presente..). È in quest’ottica che vi consiglio di guardarvi “Ultimatum alla Terra” (non quello interpretato dal sempre giovanissimo Keanu Reeves). Film che vi farà ben capire come la scienza, oltre ad essere causa del male è anche unica soluzione (maledetta scienza ambigua!).
Come se tutto ciò non bastasse ecco che abbiamo un’altra mutazione del genere horror che si tramuta in una bellissima creatura, larva che diviene farfalla, e che prende il nome di “horror psicologico“.
“Psyco” di Alfred Hitchcock (regista resosi famoso per le sue innumerevoli opere cinematografiche di questo genere e conosciuto dai cinefili come “maestro del brivido” ) e “Che fine ha fatto Baby Jane?” di Robert Aldrich, sono l’esempio nonchè testimonianza storica, di film dove all’effetto suspense creata dai soliti “mostri” si preferiva le psicosi umane che sfociavano in efferati atti sadomasochistici.
Ovviamente ciò non ha significato la “morte” sul grande schermo di fantasmi e mostri che continuarono a rimanere popolari: “Suspense” e “The Haunting” furono due horror psicologici tinti di soprannaturale mentre “Gli uccelli” di Alfred Hitchcock fu il primo esempio di “natura che esce dai gangheri” combinata con un horror psicologico.
Infine voglio lasciarvi e dare appuntamento alla prossima parte con il film horror più influente degli anni sessanta: “La notte dei morti viventi” di George A. Romero, che fece conoscere definitivamente lo splatter (basato sull’estremo realismo degli effetti speciali, che descrivono lo schizzare del sangue). Film sovversivo che punta il dito contro la società statunitense degli anni sessanta, contro la Guerra Fredda e il razzismo presente negli USA (e voi che pensavate fosse solo un film su degli stupidi zombie!)… e ciò portò il riconoscimento a opera cinematografica “culturalmente, storicamente ed esteticamente significativa” tanto da essere preservato nel National Film Registry. Si tratta del film che portò l’horror alla rottura con il vecchio filone gotico dei primi anni e lo introdusse nella vita delle persone moderne.
L’horror come essere vivente e dallo sviluppo individuale ha cominciato a crescere e ad entrare nelle menti di tutti, andando a colpire i timori celati all’interno di ognuno di noi, lasciandoci privi di sicurezze ma con tante paure che son certezze. Sviluppo e crescita di rami di uno stesso albero il quale si nutre di ogni nostro piccolo dubbio, timore e confusione e si sa che l’essere umano da questo punto di vista ha tanto da dare limitandosi semplicemente a resistere, resistere, resistere, ma fino a quando? L’incubo continua…
Giacomo Tridenti
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> Storia del cinema dell’orrore -dalle origini ai giorni nostri (Part. 1)
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https://youtu.be/5agv6234-Jo
Sempre grazie al Tridenti per questo tuffo nell’horror….
Angosce e film capolavori!
Bello speciale……….
Hitchcock è stato il più genio di tutti…. almeno prima del l’avvento di Kubrick..
Paura, paura, paura…..
stasera la passerò a rivedere un classico horror…… colpa di Giacomo Tridenti …. Brr…
un percorso andato di pari passo con le nostre paure e le nuove tecnologie cinematografiche…
bellissimo speciale del bravo G. Tridenti…