La trasformazione ha avuto atto. St Vincent col suo nuovo funk molto personale, effettistica varia, cadenze soft-r&b e qualche venatura electro-blues qua e la… è riuscita a trovare il suo equilibrio. Lo aveva trovato sul suo ultimo disco, osannato dalla critica che l’ha ormai introdotta nel gotha dei grandi, cosa passata anche per la collaborazione con un certo David Byrne, mancava solo l’aspetto live per far quadrare il cerchio. E così il cerchio si è talmente disegnato che persino le sue calze rotte su un tubino di pailettes azzurre con incursioni di un rosso scintillante sembravano studiate per uno show da manuale. Ecco, dobbiamo nondimeno dire una cosa… se davvero il nuovo corso di St Vincent, quello che le ha fatto conquistare il mondo, dovesse seriamente passare per questi binari senza deviazioni, allora, forse… ci piaceva di più la prima versione, quella magari meno matura e simmetrica ma più sanguigna e genuina.
Arriviamo dunque all’Auditorium Parco della Musica, e in seguito all’apertura dei Coves poco dopo vediamo comparire St Vincent sul palco e, non c’è che dire, lei rimane sempre una bella gnocca, molto chic anche con quella chitarra in mano e calze rotte. Lo spettacolo procede senza una sbavatura, lei algida ed inarrivabile non lascia adito a nessun fuori programma in grado di emozionare oltremodo il pubblico. Al centro del palco troneggia una struttura composta da parallelepipedi sulla quale la nostra Annie Clark canta tra le altre “I Prefer Your Love To Jesus“, “Cheerleader” e “Prince Johnny“.
Nel corso dello show continua a non concedersi… in platea qualcuno storce il muso: “Ma quando si parte?” mormora una ragazza, benché eravamo già al clou dello spettacolo.
Il concerto termina con il bis di “Your Lips Are Red“. Poi St. Vincent scende in platea e come per magia stavolta si concede agli applausi e al contatto dei fans… magari anche lei col dubbio che lo show non abbia davvero saziato tutto l’appetito del pubblico.
Alla fine, abbiamo senz’altro assistito a delle magistrali interpretazioni su splendide canzoni, e dunque vi lasciamo qui una manciata di foto, dopo che al nostro fotografo si è rotto l’obiettivo della macchina fotografica costringendolo a scattare con un 70mm… Molto probabilmente queste piccole sgranature allora, leggermente sfocate nell’incalzare sul soggetto, non sono venute così a caso… se non altro per il sadico gusto di alterare qualcosa di troppo perfetto.
Foto: Francesco D’Amore
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http://youtu.be/NsUKQWCzGEc
lol
una dea però dai… forse per questo troppo distante
concordo con questo report….mi aspettavo di meglio.
rimane comunque una fenomenale artista,gli ultimi due dischi dei capolavori
sarà…ma sto ancora rosicando per essermela persa!
🙁
Ah si???? Oddio io adoro st vincent!!!! 🙁
in effetti un live un po’ troppo composto, ma è stato un gran concertone! Meravigliosi tutti!
su Uki può sempre contare. grazie per la sincerità….da una spietata fan di Annie
sadici che non siete altro!!!! 🙂 😀 😉
vabbè,io l’adoro…la trovo geniale. posso concordare in tutto,anche se non c’ero al concerto,non saprei,però rimangono grandi pezzi davvero straordinari!
😉