Sperma e Wi-Fi

L'esposizione alle onde elettromagnetiche del Wi-Fi per sole 4 ore danneggia il 6% del corredo genetico degli spermatozoi

Se state leggendo questo articolo con un computer portatile appoggiato sulle vostre gambe, magari svaccati in poltrona, vi dico subito che forse alla fine di questo articolo vi troverete con il computer sul tavolo, oppure a debita distanza dai vostri genitali. È solo una precauzione ovviamente. Si perché, da qualche tempo ormai si discute sulla pericolosità dei telefoni cellulari e ovviamente, ma sempre in maniera dismessa e secondaria di quella del Wi-Fi.

Eppure a pensarci bene chi vive nelle grandi città, in condomini dove ci sono decine di modem è completamente avvolto da onde di questo genere, quasi quanto quelle dei cellulari. E molti di noi purtroppo hanno preso il brutto vizio di tenere il computer portatile molto, forse troppo, vicino ai genitali, mentre siamo connessi ad internet.

Alcuni scienziati argentini hanno redatto un rapporto su un esperimento condotto su campioni di seme di ventinove uomini in buona salute. Dopo aver disposto alcune gocce di sperma sotto ad un computer portatile collegato ad Internet via Wi-Fi, lo hanno lasciato accesso mentre scaricava una serie di file per circa quattro ore. Il risultato? Un quarto dello sperma  nonnuotavapiù,  rispetto ad appena il quattordici per cento dei campioni dello stesso sperma immagazzinato alla stessa temperatura ma lontano da un computer.

Inoltre, il 9% dello sperma vicino al Wi-Fi ha mostrato danni al DNA, ben il triplo rispetto ai campioni che erano lontano dalle onde elettromagnetiche.

 

Secondo Conrado Avendano e i suoi colleghi del Nascentis Medicina Reproductiva di Cordova, il colpevole non può che essere la radiazione elettromagnetica generata durante la comunicazione senza fili. «I nostri dati suggeriscono che l’uso di un computer portatile senza fili collegato ad Internet e posizionato vicino agli organi riproduttivi maschili possa far diminuire la qualità dello sperma umano» scrivono gli scienziati nel loro rapporto. «Attualmente non conosciamo se questo effetto è indotto da tutti i computer portatili collegati via Wi-Fi ad Internet o a che livello di uso intensificato si produca questo effetto».
Nel rapporto è messo in evidenza anche  una prova separata con un computer portatile, ma poggiato su un tavolino e sempre collegato senza fili, dove il danno da radiazione è stato ritenuto “trascurabile”.
Alcuni ricercatori hanno esaminato in laboratorio come le radiazioni dei telefoni cellulari creino sperma debole; mentre lo scorso anno un’equipe di urologi ha rilevato come un computer portatile, poggiato sulle ginocchia di un uomo seduto, possa far alzare la temperatura dello scroto fino a livelli non consigliabili per il suo sperma. Così, fra il calore e la radiazioni degli odierni apparecchi elettronici i testicoli sembrerebbero essere in pericolo di diventare delle succulente olive ascolane senza ripieno.
Non tutto l’ambiente scientifico però è d’accordo -come può sembrare ovvio quando si parla della pericolosità delle nuove tecnologie- e forse perché in molti aspettano la classica conferma da qualche migliaio di tumori prima di usare il buon senso e la prudenza. Uno di questi è Robert Oates, Presidente della Società per la Riproduzione e l’Urologia maschile del centro medico di Boston, che spiega ironicamente che è riuscito a generare due bambini malgrado avesse sia un computer portatile che un iPad. «Questa non è biologia in vivo, questa è una sperimentazione completamente artificiale» ha commentato circa il nuovo studio. «È scientificamente interessante, ma per me non ha alcuna pertinenza biologica» ha aggiunto. Secondo Oates finora nessuno studio ha confermato che l’uso del computer portatile abbia un’influenza sui risultati di gravidanza o fertilità e si dice convinto che i computer portatili non siano una minaccia significativa per la riproduttività maschile.

 

Secondo l’Associazione Urologica americana però, quasi una coppia su sei negli Stati Uniti ha difficoltà a concepire un bambino e circa nella metà dei casi alla radice del problema c’è l’uomo. Molti esperti rispondo che si, l’impatto della tecnologia moderna è ancora oscuro, ma è lo stile di vita a fare la differenza, e proprio meno di un mese fa, in un’altro studio sulla fertilità veniva evidenziato come gli uomini che prediligono una dieta ricca di frutta e cerali, con moderato utilizzo di carne rossa, alcool e caffè, hanno una maggiore probabilità di mettere incinta la propria partner durante il trattamento per la fertilità. «Basta stare in buona salute. Non ingrassare, mangiare gli alimenti sani, fare sport moderatamente, non assumere droghe e smettere di fumare» ha aggiunto Oates.
Ovviamente, ognuno di voi è libero d’interpretare una delle due teorie, e decidere come comportarsi, sperando di scegliere bene. Abbiamo tutti capacità analitica e un libero arbitrio che ci aiutano a fare posto sul tavolino per il nostro portatile..

Marco Caponera

 

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  • Viviamo in un’epoca straordinaria, in cui oggigiorno tutto è possibile anche per le coppie con tantissimi problemi di concepire – si aprono le opportunità di diventare genitori. La genetica e la riproduzione umana – sono le scienze profonde e delicate. Partendo dalla nostra esperienza, abbiamo avuto la fortuna di trovare una clinica in Ucraina, dove è stato realizzato il nostro grandissimo sogno! Grazie alla clinica del professor Feskov nella città di Charkiv, denominata anche Feskov Human Reproduction Group. Grazie a medici professionisti siamo diventati genitori di un bellissimo bambino. Non abbiamo avuto i problemi di lasciare l’Ucraina e nella formalizzazione dei documenti. Voglio dire a tutti i dubbiosi: non abbiate paura, potete andare fino alla fine del mondo per avere il vostro bambino, e l’Ucraina non è la fine del mondo).

  • Come affrontare la tragedia e aiutare gli altri ad affrontarla

    L’editore di Monaco ha pubblicato il libro intitolato “Ogni terza donna”. La scrittrice, ha dedicato il libro a tutti i bambini stellati e ai loro genitori.
    I bambini stellati in Germania vengono chiamati mai nati, quelli che sono morti durante il parto o quelli che sono deceduti poco dopo la loro nascita. Nel suo libro, la scrittrice dà voce alle donne che hanno perso i loro figli non ancora nati, ma non hanno rinunciato a una gravidanza con lieto fine, e anche al uomo che è sopravvissuto al dolore della interruzione della gravidanza della sua dolce meta. Queste storie dimostrano: coloro che hanno vissuto un trauma psicologico così grave dovrebbero assolutamente lavorarci su e non essere lasciati nella solitudine con il problema.
    La stessa scrittrice ha affrontato un problema simile ai suoi tempi. – “Mi dispiace signora, ma non sento più il battito cardiaco del feto”, la stessa è rimasta senza parole dopo le fatidiche parole del medico durante uno dei suoi controlli di routine. Come ammette l’autrice del libro, non aveva mai vissuto un tale shock.
    Gli specialisti della clinica di medicina riproduttiva del prof. Feskov hanno a che fare con storie simili ogni giorno e sanno quanto sia importante il sostegno per le famiglie che lo attraversano. Sono sempre pronti ad offrire soluzioni per coloro che sognano di diventare genitori.

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