Spartito Gastronomico: Spigola a “le 4” mandorle

Un ricettario di buon gusto con una sinfonia di accordi culinari, per uno stile CoUKIsound di piatti inediti!

La Rubrica vuole essere un mix di musica e cucina. Questa nasce dal voler accordare la musica alla buona cucina, suggerendo ai lettori dei succulenti brani, facili da ri-comporre e in grado di accontentare/conquistare/accostare l’orecchio e lo stomaco più raffinato. Canteremo di ricette e armonie di ingredienti, capaci di toccare le note di ogni palato. Cercando di raggiungere ogni volta una tonalità più alta

 

Eccoci pronti per voi con un nuovo spartito dal “Sound of Silence“… quello del pesce!

«Insegnami come si fa? Insegnami come si fa?» cantano Lemandorle nel loro ultimo pezzo. E noi ve lo insegniamo… a preparare questa ricetta dal sound semplice, delicato ma con delle note graffianti regalate da un ingrediente molto caro al nostro organismo: lo zenzero!

Cosa ci occorre per riprodurre questo nuovo brano? Pochi strumenti ma di ottima qualità in modo tale da garantire una sinfonia di sapori memorabili.

Soundtrack fish:

4 mandorle
3 foglie d’alloro
1 pezzo di zenzero fresco
1 filo d’olio extravergine a crudo
sale (pochissimo)
1 filetto di spigola

Eseguiamo il pezzo:

Allestiamo il nostro palco con della carta forno e posizioniamo il filetto di spigola al centro. Iniziamo ad armonizzarla con un duetto sp(e)aziale grattugiando prima lo zenzero e successivamente le mandorle. A questo punto ultimiamo il brano con delle foglie d’alloro per poi passare al recording a 200 gradi per 6 minuti (forno ventilato).

Veloce, gustoso e salutare. Da ascoltare in qualsiasi giorno della settimana. Perché miei cari, non è che per mangiare il pesce posso aspettare di cantargli «Ti amo il venerdì sera»..

Provate a suonarla anche voi e fateci sapere. Io intanto la degusto e «Mando giù, mando giù, mando giù…» e ogni giorno che passa ne voglio sempre di più!

Curiosità sullo Zenzero

Zen-zero problemi! Fin da tempi antichissimi la carnosa e profumata radice dello zenzero viene usata in erboristeria e in cucina. Gli antichi indiani, oltre ad apprezzarne il sapore speziato e le proprietà digestive, la usavano come strumento di purificazione, e la giudicavano utile a elevare l’uomo ai confini della divinità. Prima dei rituali religiosi era infatti proibito mangiare agli e cipolle, che, rendendo l’alito pesante, potevano risultare sgraditi agli dei; in compenso era indicato masticare grande quantità di zenzero, in modo da rendere l’alito fresco e profumato, la bocca purificata e adatta a elevare canti alle divinità. Anche in Cina allo zenzero erano attribuite le stesse proprietà.
Conosciuto con il termine inglese di “ginger” e utilizzatissimo nel periodo natalizio per la preparazione del gingerbread, questa pianta ci regala enormi benefici, soprattutto per le sue proprietà antinfiammatorie.
Questa
 spezia proviene dall’India e dalla Malesia ma viene ormai da anni coltivata facilmente anche nel nostro Paese.
Si tratta, come dicevamo, di una spezia dalle mille proprietà curative: ricca di sali minerali quali il magnesio, il calcio, il fosforo, il ferro, lo zinco…
Tra gli innumerevoli vantaggi c’è quello a favore dell’intero apparato digerente. Sì, perché oltre ad alleviare nausee da mal d’auto, mal di mare e nausee gravidiche, se assunto nelle giuste dosi può essere un buon alleato per combattere anche gastriti e ulcere. Ottimo anche contro diarrea e gas intestinali.
Dalle popolazioni asiatiche invece, abbiamo ripreso l’abitudine di usarlo come aiuto a sconfiggere mal di gola, tosse, catarro e persino mal di testa e febbre.
Quindi da oggi ai primi sintomi che vi si presenteranno sapete che non dovrete far altro che preparare una bella tisana a base di zenzero. E perché no, magari con l’aggiunta di miele e limone. Un trio perfetto per mantenersi in salute!

 

Veronica Mochi

Share Button
Written By
More from ukizero

Unminutodisilenzio: “In Tronco”, un singolo natalizio ad anticipare l’album!

Un folk cantautorale votato alla ricerca di se stessi
Read More

8 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.