Smettete di nominare Falcone e Borsellino…

Per un giorno all'anno riportiamo alla memoria i due magistrati Falcone e Borsellino come esempi di morale, per il resto dell'anno li usiamo come mera giustificazione all'ignavia....

.«Chi ha paura muore ogni giorno…».
Paolo Borsellino

 

Non ci parlate più di Falcone e Borsellino. Piantatela di ripetere: “eroi nazionali”, “esempi di morale”, “vittime dello Stato-mafia”. Non fatelo più, risparmiate noi tutti e soprattutto risparmiate loro. Sono due martiri della giustizia, “lo-sanno-tutti”, non trasformateli in due martiri dell’apatia comune.
Rievocare la strage di Capaci e di via D’Amelio è l’atto più spregevole che si possa fare e voi non ne avete il diritto (Associazioni no profit a parte): non avete il diritto di srotolare monologhi nel corso di ogni ricorrenza, parole pompose e vuote che smentirete il giorno dopo, fino all’anno successivo quando le bacheche di Facebook torneranno ad essere intasate di “Inviti alla memoria – Per non dimenticare”. Stupidaggini? Cosa avete risposto ogni volta che qualcuno vi ha “chiesto” di fare la vostra parte per cambiare il vostro Paese? (E già che qualcuno ve lo debba chiedere la dice lunga). “Le cose non si possono cambiare, guarda che fine hanno fatto Falcone e Borsellino”. Non credo che nel comune parlare italiano esista una frase più brutta, deprimente e lesionista; l’espressione massima di un tentativo disperato dell’uomo comune di tenersi fuori dai giochi, di trovare una giustificazione alla propria apatia sociale e politica, il modo più vile per dar sfogo alla propria bassezza morale, anche se inconsapevolmente.

“Guarda-che-fine-hanno-fatto….” è il mantra dell’ignavo, quello che si recita nel tentativo disperato di convincersi che, in fondo, se le uniche preoccupazioni sono la figa e il campionato è perché non vale la pena pensare ad altro. “Guarda- che-fine-hanno-fatto…” significa “Loro ci hanno provato, sono stati ammazzati e quindi non mi ci metto neanche perché sarebbe tempo perso”.
Eppure fu proprio Paolo Borsellino a dire «Chi ha paura muore ogni giorno…», triste ironia della sorte. Non basta, siamo andati oltre perché chi ha paura muore ogni giorno, e trascina nella propria tomba quotidiana anche chi era riuscito a morire una volta sola.

Falcone e Borsellino non sono morti nel 1992, ma muoiono e continuano a morire ogni giorno, ad ogni commemorazione in giacca e cravatta, ogni volta che un uomo-medio pronuncia i loro nomi; muoiono ogni volta che li si tira in ballo per sottolineare che non c’è nulla da fare, ogni volta che ci si ripete che se non ci sono riusciti loro a cambiare il sistema non può farlo nessun altro.
Muoiono ogni volta che vi arrovellate per cercare aforismi legati alla loro memoria da pubblicare su Facebook e far vedere che “voi-non-dimenticate”.
Liberateci della vostra paura, non infettateci con la vostra ipocrisia, liberate le nuove generazioni dall’apatia e lasciate che raccolgano i semi sparsi dai due magistrati siciliani, lasciate che i giovani riprendano in mano quell’opera interrotta bruscamente non tanto dalla Mafia ma da chi al tempo disse: «È finita, no c’è speranza, mai stata, io glielo dissi….».

Crepate ogni giorno nella vostra ignavia, lasciate a noi altri l’opportunità di morire una volta sola. Lasciatela anche alla buon’anima di Giovanni Falcone e a quella di Paolo Borsellino.

 

Daniel Nicopòlis

 

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27 Comments

  • il fatto che ci ricordiamo di queste tragedie solo negli anniversari e’ indicativo di molte nefandezze italiane, succede per tutto cosi’
    io credo che bisognerebbe parlarne di falcone e borsellino , ma farlo parallelamente ad un attivita’ costante e coerente contro la mafia sarebbe cosa buona e giusta bisogna lottare giorno dopo giorno , altrimenti questa piaga non si estirpera’ mai !!!!

  • vedere quella foto e poi leggere questo post fa male .non sono d’accordo sul fatto che non si debba parlarne o che sia inutile pur tra tutta questa ipocrisia . gli anniversari esistono per questo , per la memoria , proprio per ovviare a questa tendenza al dimenticare

    • Giovanni Falcone e Paolo Borsellino DEVONO essere ricordati ma come esempi virtuosi di lotta politica e sociale, MAI come prova del fatto che qualsiasi tentativo di cambiare il sistema e la società sia inutile…. e sottolineo “MAI”, in questo caso sarebbe meglio non parlarne affatto, credo sarebbe quello che vorrebbero anche loro….

  • e’ la paura che ci frega, borsellino lo sapeva bene. lui non ne aveva ed è morto solo un giorno, lui ne aveva il diritto , noi no !

  • spero sia un post provocatorio, perchè in fondo dice il vero. l’indifferenza quotidiana e figlia dell’omertà. tante volte si è detto di come i problemi non vengano affrontati in modo costante e deciso, con lotte giorno dopo giorno. per questo però non dobbiamo smetterla di parlare. saremmo pure diventata una società squallida per la sua ignava, ma non possiamo mollare, E’ un nostro diritto

  • anche se più che altro in quel giorno sarebbe da non dimenticare chi come lo Stato Italiano sapeva e ha voluto che non facessero più quello che per loro è stata una ragione di vita! La vita sacrificata per un’Italia senza mafie.

  • Sforzandoci troveremo gente che ogni giorno lotta come loro, senza essere riconosciuta e spesso venendo ostacolata dallo stato, quando non ostracizzata dagli ambienti del potere.
    Troveremo persone umili di cui sarebbe bene ricordarsi ogni giorno, come sarebbe bene fare di queste due “persone umili”, ogni giorno, nelle nostre piccole faccende quotidiane. Condividi l’indignazione e allo stato dei fatti non di potrebbe fare altrimenti, sogno che questa indignazione possa accomoagnarci, ci farebbe riconoscere bene quelle persone umili che assomigliano ai nostri due “eroi” ma di riconoscimento hanno ancora tanto bisogno.

  • Imbecille, sei un imbecille.
    Il ricordo, la ricorrenza e la celebrazione sono fondamentali.
    “lo sanno tutti” un cazzo! Tu (Daniel)imbecille, forse nel 92 eri nato, ma molti giovani non lo erano e una delle maniere di renderli edotti del male putrido commesso dalla mafia è di non perdere e cancellare la memoria.
    E’ una funzione importantissima quella di perpetuare la memoria, ogni anno e se necessario ogni ora.
    Ovviamente c’è modo e modo per ricordare questi “martiri” ovvero Servitori dello Stato, quello adottato dai mass media Tv in primis è diretto in primo luogo a fare audience e usa toni superficiali, spettacolarizzanti sensazionalistici ecc., comunque meglio così che il silenzio.
    Ricordati, imbecille, che il silenzio l’oblio la perdita del ricordo e della memoria sono essenziali alle mafie per sopravvivere. E loro, i mafiosi del cazzo, la chiamano omertà.

    Andrea.

    • e allora, se davvero sai leggere, avresti capito che la devono smettere di nominare Falcone e Borsellino solo quelli che col loro nome giustificano la loro ignavia.
      Il senso dell’articolo era semplicemente questo…
      eddai è chiaro che si tratta di una provocazione, il post non critica certo l’importanza della memoria, semmai il COME si USA quella memoria…

  • e si riesce a non capirsi e a battibeccare anche di fronte un chiaro sfogo come questo. non ce la possiamo fare…

    posso capire Nicolpolis…e son d’ accordo

  • grazie daniel perché è anche con questo tipo di coraggio, dire cioè le cose come stanno, che si rende onore a grandi uomini come Falcone

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