Di questi giorni la presentazione di Zboard: uno skateboard a motore elettrico che arriva dalla California. Sensibile al peso, spostandosi in avanti si accelera, spostandosi indietro si frena. Due le versioni disponibili, la versione Classic che può percorrere fino a 8 chilometri ad una velocità massima di 25 km/h, e la versione Pro, che può fare 16 chilometri ad una velocità massima di 30 km/h! La batteria si ricarica in sole 5 ore. Interessantissimi i prezzi: 499$ per la versione Classic e 749$ per la Pro.
Nonostante l’innovazione di questo progetto, per molti, tutto ciò rappresenta un’amenità orrenda, soprattutto per i puristi della tavola di legno con quattro ruote, visto che negli U.S.A. lo skateboard è addirittura inserito nel relativo paniere dei consumi americani (una sorta di nostro Istat)!
A parte però alcuni testimonial, anche famosi nell’ambiente, che lo stanno promuovendo, lo Zboard è lontano anni luce dall’ancestrale magia che il classico skate emana.
Lo skateboard classico infatti è un’icona globale, che ha attraversato i continenti, le stagioni, le mode e trasversalmente le ha arricchite, con il suo proprio senso vintage.
Lo skateboard possiede un’aurea nata dalla sottocultura californiana degli anni ’60, e nel tempo ha affinato il suo carisma attraverso servizi di moda, film e citazioni da parte di quel variegato e nutrito gruppo di cosiddetti skate-addicted: registi, attori, modelli…
Conoscete Stacy Peralta? Icona dello skate anni ’70 poi diventato regista, suo il docu-cult “Dogtown and Z-Boys“, ripreso e citato in seguito nell’hollywoodiano “Lords Of DogTown“. Senza citare quel mostro sacro di contro-cultura cinematografica che è “Paranoid Park” di Gus Van Sant!
Arrivato in Italia nel 1977, lo Skateboard è oggi citato e usato come esternazione di libertà, reso sexy dalle esibizioni dei sempre belli e tonici skate-boarder del mondo, sempre con delle fasciature seguite a possibili incidenti, ma alzi la mano quella ragazza che non ha mai sognato di giacere con uno degli artisti dell’half-pipe.
Skateboard come religione, esempio di controcultura da sempre visto dai benpensanti come qualcosa di blasfemo, maleducato, frivolo ed immorale… Non è nulla di tutto ciò.
Lo skateboard e gli skater hanno e fanno pianificazione attenta ed accurata, dal look alle evoluzioni acrobatiche che sperimentano, sempre per arrivare un po’ più lontano. Componente fortissima è il narcisismo insito in questa arte: scarpe, jeans, t-shirt e acconciature, sono sempre parte integrante dello Skater, anche se dal risultato sembri che importanza non abbiano, almeno in apparenza. Vans, DC Shoes, Circa, Volcom, Etnies, Burton… sono solo alcuni dei brand di cui ogni skater ne fa una divisa e tra cui ogni skater sceglie accuratamente prima di ‘impiedare’ la tavola. Tutti brand che all’apparenza sembrano uguali tra loro, ma che in realtà uno skater sa scindere molto bene, scegliendo con cura quello che più potrebbe esaltare le sue doti e le sue evoluzioni. Conoscete la diatriba che vede scontrarsi le Converse Hi-Top e le Vans Slip-On? Ecco questo è solo uno dei possibili esempi!
Anche i capelli hanno un ruolo importantissimo nel look di ogni Skater.
Sia che si mostrino i dreadlooks sia che si opti per un cappello da baseball o una bandana, nulla è lasciato al caso, e non credete a chi dice che del look non gli importa nulla, sta mentendo. Usare lo skate senza il giusto look sarebbe come andare a cavallo senza gli speroni. La prova di tutto ciò? Sta nella maniacalità con cui gli Skaters filmano ed immortalano ogni loro peripezia, edonismo sullo skate ai tempi dei reality. Con quale gusto postano poi i video su YouTube e le foto in internet… Edonismo puro, e non c’è nulla di male, il bello va divulgato!
Lo skate si può definire con tre parole: edonismo (cura del look), rassegnazione (un incidente è sempre dietro l’angolo), evergreen (non passerà mai di moda), nonostante i milioni di divieti che le amministrazioni locali cercano di metterne all’uso!
Ma è proprio tutto ciò che rende ancor più affascinante l’uso e la pratica dello Skate! Quale altro mezzo racchiude in se glamour, sesso, sport, pericolo, esaltazione e contro-cultura? Nessuno. E lo sanno bene anche quei surfisti che tentano di essere liberi sulle onde, mentre invece tutti sanno che prima o poi cascheranno, per forza, sotto il peso schiacciante delle onde. Mentre con lo Skate si potrebbe fare il giro del mondo senza mai scendere. Come ha fatto Rob Thompson, che ha preso il suo skateboard ed è partito da Leysin in Svizzera il 25 giugno del 2007 per giungere a Shanghai il 28 settembre del 2008, 12mila chilometri. Un surfista al massimo può sperare di restare in piedi sul surf per 4 minuti, perché alla fine l’onda arriva sempre ad abbatterlo.
Marciapiedi, piscine vuote, parchi, muretti e scorrimano, tutti questi arredi urbani e cittadini assumono nuovi significati per gli amanti della tavola a 4 ruote, e diventano delle imprescindibili strutture per dar vita a spericolate e coreografiche evoluzioni.
Importante per ogni skater che si rispetti è anche il vocabolario, che risuta incomprensibile ai neofiti della tavola…
Ecco alcuni esempi… Inizio da Tony Hawk: Il più celebre skater della storia, fin’ora, icona/brand multi-sfaccettato e seguitissimo, firma video-giochi e abbigliamento.
Trick: Sinonimo di evoluzione o numero che si vuol compiere.
Ollie: Salto base, prende il nome dal suo inventore, Alan Gelfand.
Truck: La parte inferiore della tavola, dove si attaccano le ruote.
Grindare: Scivolare con il Truck su una superficie liscia, dopo aver spalmato della cera o della paraffina.
360: Versione dell’Ollie per esperti, compiere un giro di 360° con la tavola!
Aerial: Evoluzioni spettacolari in cui tutte le 4 ruote debbono staccarsi dal suolo.
Questo in sintesi il passato e il presente dello Skateboard. Icona rude e sexy. Di legno o elettrico.
Ma nel futuro cosa ci aspetta?
Proprio dal futuro arriva una variante molto divertente dello SkateBoard. Ricordate lo Skate di Barbie e He-man usato da Marty McFly in “Ritorno al Futuro“? La Mattel produrrà una replica 1:1 del celeberrimo ‘HoverBoard’. L’operazione è partita a marzo e dal 1 al 20 la Mattel ha raccolto le ordinazioni, per poi consegnare gli Hoverboard intorno al prossimo Natale. Una cosa è certa, non aspettatevi di veder volare Hoverboards intorno a voi, per quello forse non basterà attendere il 2033!!! Quello della Mattel è un giocattolo, ma pur sempre un gran bel giocattolo.
‘Skater A Parte’ (cit. Scherzi A Parte)… lo Skate è davvero cool, sia di legno, che elettrico, che volante!!!
Andrea Algieri
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Skateboarding..
son tornato ragazzino!!!
ma dai,lo skate elettrico??!!!!! e ti pareva!
doveva succedere prima o poi!
mitico oggetto!!!
spettacolare!!!
Ma WooooW!!!
Articolo Hiper-Cool!!!
😉
mitico Tony Hawk… un eroe! 😉