C’è una mostra a Londra che vuole analizzare le organizzazioni e i modelli organizzativi tanto delle istituzioni ufficiali quanto quelle degli haker. Attraverso l’utilizzo di una serie di dispositivi tecnologici, vuole anche riflettere su come la tecnologia ha influito sulla vita quotidiana
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.Vi vogliamo parlare di un’interessante mostra che potrete visitare fino a metà febbraio. Si tratta di un lavoro di Simon Denny, artista specializzato nella produzione di sculture che includono stampe, testi, grafici e animazioni. La mostra è allestita a Londra e si chiama “Products for Organising” visitabile presso la Serpentine Sackler Gallery: tema della mostra sono le pratiche del management contemporaneo e le organizzazioni di haker.
Chi è l’artista
Il signor Simon non è proprio uno appena venuto: ha presentato un’installazione dal nome Secret Power al padiglione neo zelandese in occasione della 56esima Biennale di Venezia e con questa si è conquistato i pareri della critica.
La “corrente artistica” alla quale Denny appartiene si caratterizza per l’uso dei prodotti dell’industria tecnologica, il linguaggio della pubblicità, le ideologie e l’estetica delle corporazione e delle organizzazioni governative per esaminare e studiare il ruolo che ha la tecnologia nello sviluppo di una cultura globale.
Dettagli sulla mostra
Nella precisione, questa installazione presenta le storie problematiche e gli eventi associati alla gavernance e all’ambito dell’amministrazione, ovviamente in forma visiva. Le istallazioni, ordinate e organizzate su diversi strati, affrontano numerosi temi, riguardanti la cultura della globalizzazione e della tecnologia che caratterizzano l’età moderna, il consumismo e l’organizzazione delle informazioni (e avevamo già parlato di una mostra che affrontava i temi relativi al controllo dell’informazione).
Nello specifico, l’installazione è così strutturata: ci sono due sezioni, una denominata “Products for Emergent Organisations” e l’altra “Products for Formalised Organisarions“.
• La prima presenta una serie di vetrine che a loro volta si trovano all’interno di un’impalcatura. Le vetrine mostrano una serie di informazioni e di materiali propri della logica organizzazionale degli haker. Le vetrine costruiscono così una storia: questa riguarda l’evoluzione dell‘hakeraggio, fatta di pc e altri oggetti tecnologici, oltre che una serie di oggetti quotidiani, credo per testimoniare come gli haker siano dopotutto esseri umani anche loro.
• La seconda parte dell’installazione è formata da una serie di sculture ispirate alle piantine circolari dei piani dei quartieri generali delle organizzazioni, tutto per mostrare l’organizzazione interna e i modelli amministrativi adottati. Anche qui troviamo una serie di tecnologie usate da aziende come la Zappos e la Apple, a fianco del GCHQ (Quartiere Generale del Governo per le Comunicazioni), cioè l’agenzia governativa britannica che si occupa della sicurezza e dello spionaggio.
Questa mostra di Simon Denny vuole mettere a confronto diversi modelli organizzati che risultano ugualmente adeguati per una strategia organizzativa vincente, ma allo stesso tempo vuole anche rendere chiari qual sono i legami con la vita quotidiana.
Roberto Morra
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Quanta roba assurda e affascinante !
Altra mostra interessante, grazie Roberto
sempre più interessante come l’arte moderna sia una performance concettuale legata a tematiche attuali e sociali. come sia intrisa già nell’ideazione dei modelli sociali e culturali che viviamo. quasi a dimenticare l’esistenzialità ma a riprenderla nel momento in cui il gioo si fa collettivo
altro bel post di Morra
le piantine circolari sono geniali
e il materiale per l’evoluzione dell’hackeraggio sarebbe bello vederlo di persona
certo che e’ strano accostare gli hacker con il management , ossia cio’ che spesso loro stessi combattono
🙂