A Mosca i “lavori di bocca” vanno che è una bellezza! In città infatti, alla faccia di Putin, la giovane insegnante Catherine Lyubimov sta tenendo delle lezioni a dir poco eccentriche, la materia è “sesso orale” ..mica cetrioli e fichi? Ben 130 iscrizioni di donne entusiaste hanno aderito a questo corso, che le renderà delle eccellenti spompinatrici per la felicità di tutti gli uomini che avranno il piacere di…
Ebbene, banane o vibratori sono il materiale scolastico necessario per esercitarsi in classe, di fronte alla psicologa-insegnate intenta a rivelare i più succulenti segreti per una fellatio coi fiocchi!
«Penso che il sesso sia l’arte numero uno», ha affermato la Lyubimov, «Ogni donna a letto può essere sia l’attrice che la regista delle fantasie più profonde del proprio partner. E se è capace di essere sciolta nelle varie tecniche sessuali, il successo agli occhi del suo uomo è garantito“, così l’insegnante psicologa le motivazioni del corso»… e come dargli torto. Certamente è l’insegnante dei sogni, quella che a noi maschietti farebbe pendere tutti dalle sue labbra.
Sappiate che una scuola del genere non sarà una prerogativa solo di Mosca, anche negli U.S.A. si è deciso di prendere esempio, e… udite udite: anche in Italia presto si potrà andare a lezione di sesso orale, avvertite le vostre ragazze quindi…
A dimostrazione che il sesso è una pratica degna e considerevole, come non ricordare poi che ad aprile scorso ha compiuto un anno il primo museo al mondo dedicato ai vibratori.
Il museo “Good Vibration’s Antique Vibrator Museum”, a San Francisco, raccoglie questi strumenti da fine ottocento a fine degli anni ‘60, e il suo scopo è quello di illustrare attraverso il loro sviluppo l’evoluzione della sessualità nella società.
La mostra, spiega la curatrice, la sessuologa Carol Queen, «Contestualizza il ruolo del vibratore nella società ed evidenzia come l’atteggiamento verso il sesso ed il piacere femminile si si evoluto».
D’altronde questo oggetto del piacere ha avuto una genesi certamente bizzarra. Il vibratore fu infatti inventato per caso all’inizio del secolo scorso per curare l’isteria. Vedetevi il film “Hysteria” di Tanya Wexler per credere.
In sostanza, le signorotte che vivevano quella vita bigotta e senza scintille tipica dei salotti dell’epoca, lontane o anche vittime dei propri mariti incapaci di prenderle e sbatterle a dovere per una sana e goliardica esperienza sessuale, andavano dal medico a farsi curare la loro acida repressione nervosa. Così, per i medici la cura era la manipolazione manuale dell’area genitale della paziente da parte del medico stesso, per causare il cosiddetto “parossismo isterico”, che avrebbe dovuto sfogare ed eliminare l’isteria. Quello che i medici chiamavano “parossismo isterico” altro non era che un orgasmo, ma i medici non se ne rendevano conto… e questa secondo me è una stronzata, anche perché i bordelli, dove non c’erano le mogli, esistevano ovviamente anche ai tempi di quei dottori furbetti. Fatto stà, che quella manipolazione era talmente stancante (soprattutto per le mani) che si arrivò a costruire macchine automatiche che svolgessero questo “spiacevole compito” al posto loro.
Ebbene, da quel giorno il vibratore si diffuse in tutto il represso mondo dei bigotti… e non solo, tant’è che oggi detiene un record: è infatti il quinto “apparecchio domestico” di cui è stata realizzata una versione a corrente elettrica, dopo macchina da cucire, ventilatore, bollitore e tostapane, ma molto prima (una decina di anni) rispetto ad apparecchi quali aspirapolvere e ferro da stiro.
Oggi, lo troviamo addirittura in una scuola ..dove gli esami orali, non mancano mai.
Fatale