Fare la valigia. Non dimenticare il caricabatteria. Macchina fotografica presa. Aspetta, aspetta, respira… Realizza di andartene, puoi respirare nuovamente. I polmoni si aprono, puoi gustarti una sigaretta prima del viaggio. L’ansia come in uno strano gioco del destino scompare e gli orizzonti si ampliano. La sera prima sei nella marmellata della provincia. Il venerdì è bevuta, meglio se ha un nome esotico, Sabato discoteca, camicia e scarpe alla moda, Domenica è aperitivo. Il tatuaggio può andare, meglio se figo e senza significato. Weekend da trappola. “Ma non hai paura di andare? Là c’è la guerra…” “Ho più paura di rimanere e non seguire l’istinto. Non voglio arrivare ad inventare il mio passato, preferisco costruirmelo”.
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La flebile linea del terrore
«Sei bellissimo, Medio Oriente. Assomigli a un tango che ho ballato una volta a Buenos Aires». «…L’avrai ballato con qualcuna che mi assomigliava». «No, ed è per questo che avrei sempre voluto incontrarti. Perchè non assomigli a nessuna». (Corto Maltese).
È la periferia del mondo. Combattiamo lì le nostre battaglie, ideologie da quattro soldi alla mercé di chiunque. Kobane è libera. Il buco del culo più ignorato della Siria ha resistito. Ha resistito per se stesso, ha resistito anche per noi. Questo reportage, puramente personale, ha lo scopo di delimitare i confini e tratteggiare le mappe del “terrore”. Parleremo e faremo parlare coloro che vivono quotidianamente lo smarrimento e l’instabilità dettati da quei luoghi. Un lungo viaggio tra il Libano e la Turchia Kurda, fino alla città simbolo della lotta al nero califfato… Kobane. Visiteremo campi profughi abitati da popoli senza terra, incontreremo “terroristi patrioti“, vedremo la più grande miniera di cocaina del Medio-Oriente, tentando di capire le differenze e le difficoltà di una terra difficile, dura e “nemica”.
Davide Lemmi
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. Precedenti: > REPORT ESISTENZIALE DAL CONFINE CON GAZA.. (Part. 1…) – La seducente attrazione della guerra
Oltretutto ho notato che le curde sono delle belle donne ….
Si va a fare report di guerra con lo spirito di corto maltese…. o sei un pazzo o un genio!
..segue l’istinto…
Portaci le esperienze emotive di quella gente….solo così si potrà sensibilizzare.
Auguri Lemmi. ^-^
Concordo.
Ho seguito i reportage da Gaza… in effetti ora sarebbe interessante entrare nel vivo di esperienze di vita locali….un modo intelligente di proporre la guerra e la sua assurdità…
Affinché si capisca cosa passa per la testa di quella povera gente….
Grande Lemmi! Siamo con te!
Attento però…..comincia a scarseggiare la pazienza per chi finisce male da quelli parti! Attenzioneeeee!!!!
I reportage precedenti mi sono piaciuti molto. Ti seguiro’ ……
auguri Lemmi!
😉
Vivi per tutti noi, emozionaci ancora….. PROTEGGITI; te lo devi, ce lo devi…
Ci serve di capire quale profonda identita’ spinge un popolo a combattere senza una terra riconosciuta e probabilmente a tornare nel ripostiglio della storia una volta passato il conflitto.
il coraggio non è mancanza di paura,ma paura unita alla volontà di continuare:provo speranza perchè qualcuno ce la fa………