Ragazze YéYé

13 ragazze realmente esistenti

Marta ha gli occhi secchi, guarda verso il mare, chissà quante volte ha pianto la dipartita di Albert, il ragazzo australiano conosciuto l’anno scorso durante l’erasmus spagnolo. Mi racconta dei suoi sogni da modella, gambe lunghe, bocca perfetta; Marta ha capelli biondo cenere e un fisico da start-up. Ogni volta che le parlo sembra stia interloquendo con un martire: Marta porta la croce di mille storie vissute male. “Gesù Cristo” le dico, “trovati un ragazzo serio”… mi racconta di Flavio, il barbone che conobbe a Firenze due mesi fa che le ha trafitto il cuore e qualcos’altro.

Irene ha le gambe magre, è sfuggita da un passato d’anoressia selvaggia, non mangiava per attirare Ignazio. Su Instagram fa le foto a mezzo busto per sembrare un’altra. Quando la incontro con Riccardo le chiedo come sta. Mi dice “Bene, sai, sto seguendo quel corso di fotografia che tanto desideravo”. Irene ha i capelli ricci ma continua a piastrarli lisci. Mi paga sempre da bere quando le dico, con franchezza, che è sprecata con quel tipo là. Ogni giorno prende il thé alle cinque. Anna Karenina non l’ha più finito.

Giulia ha i capelli corti, ogni volta le dico di farli crescere. Mia madre le vuole bene. Studia giurisprudenza e sogna di fare il notaio e gli aperitivi in riva a un lago. Dice che Paolo è stato un bastardo, tutto il giorno a giocare a Fortnite, lei ha passato l’estate a scrollare il suo Instagram. Mi dice che ha trovato un filtro nuovo, potrebbe starci bene con l’ultima citazione di Tondelli trovata su Google. Le dico che è ok, domani avrà molti like succulenti.

Francesca ogni volta mi porge una rosa, sembra uscita da un film di Dario Argento per quanto è bella. Le manca l’ultimo esame al Dams, se non erro “Storia del cinema degli anni zero”. Mi parla di tutt’altro quando le chiedo della sua laurea. Una sera si è vista con Adam e ha pippato mezza Colombia. Mi ricorda Adriano in nerazzurro: così vicina all’obiettivo e così distante per i suoi disguidi con la vita.

Claudia gioca a poker e ormai da qualche tempo si è innamorata di Beatrice. Mi dice che il corpo è un meccanismo strano. Fuori picchiano un ne(g)ro, io le parlo di razzismo. Mi dice che tira una brutta aria nel Paese e questo le impedisce di essere libera come vorrebbe. La conforto paventandole l’idea di un futuro migliore, forse non ci credo nemmeno io. In mare oggi sono morti in cento.

Gabriella ha smesso di fumare da sei mesi ed è ingrassata tanto. Peccato. Ogni volta che cerco di parlarle mi racconta di come era bella un tempo quando tutti le fissavano il culo e mettevano like ai suoi Kooks fuoritempo. Le dico che, alla fine, non siamo solo carne. Non ci crede nemmeno lei.

Da qualche tempo ho ripreso a sentire Alda. I suoi capelli ora sono viola e ha cominciato una dieta vegana. Su Instagram non posta più come prima. Mi dice che il suo profilo da 30k l’ha stufata e che i valori della vita sono altri. Ha conosciuto un hippie di nome Yaris, crede sia l’uomo della sua vita.

Mariagiulia ha abbandonato gli studi di fisioterapia per seguire la sua passione ossia scrivere sul blog delle ultime serie Netflix. Dice sempre che la gloria un giorno arriverà. Intanto si è tatuata sul fondoschiena la scritta “Only God can judge me”.

Giorgia ha cominciato a credere nelle sirene. Una volta ha urlato al mare VAFFANCULO, da allora è rimasta traumatizzata. Non so cosa sia successo esattamente. Forse era questo che intendeva Arturo Rimbaldo con la storia del sole in comunione col mare.

Ludovica si è finalmente iscritta in palestra. Pare che ora stia finalmente bene con sé stessa. Anni fa mi raccontava di ansie continue, della mancanza di lavoro, del precariato giovanile, della corruzione e dell’evasione fiscale. Chi avrebbe mai pensato che qualche squat avrebbe infine risolto i suoi cattivi pensieri.

Mara chiama di continuo il 118, crede di essere gravemente malata. Non si è mai ripresa dal suo 99 all’esame di stato. Non posso far altro che comprenderla, dirle che, un giorno o l’altro, pure questo inverno passerà.

Isabel passa il tempo dalla nonna ricca. Qualche mala lingua conferma stia puntando all’eredità, ma io le credo quando mi dice che è lì per leggere tutto il Vecchio Testamento in cerca di se stessa. Ad oggi non ho più sue notizie, chissà se è mai passata al Nuovo Testamento.

Penelope l’ho incontrata poche ore fa sottocassa alla discoteca “Heaven or Las Vegas” qui vicino. Ora, abbiamo appena finito di fare l’amore ma chissà come mai sto scrivendo delle altre mitiche ragazze yéyé.

 

Domenico Porfido

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