Primal Scream @ Viteculture Festival (Roma) – 07/2017

All'Ex Dogana uno show esaltato dall'eleganza e la sporcizia psichedelica della seminale band elettro-rock in salsa britannica...

Era il ’91, allorquando il grunge era ancora in embrione, che io e Daniele Cedroni (‘fratello’ sonoro di mille avventure) rimanemmo estasiati dalle aperture elettroniche di un singolo come “Swastika Eyes“… era il connubio perfetto tra un rock ‘n’ roll di classiche influenze con il futurismo di quelle sonorità elettroniche che da lì a poco ci avrebbero devastati tutti.
Ed è con lo stesso spirito entusiastico che l’altra sera siamo andati al concerto di questa band seminale, una formazione che ha ospitato per dieci anni nientemeno che GaryManiMounfield, membro fondatore dei The Stone Roses… ed è stata una goduria sperimentare dal vivo quel che tipicamente una provenienza anglosassone sa innervare in certi artisti: i Primal Scream sono infatti la quintessenza di una dualità espressiva affascinante… sono eleganza e sporcizia (nel mood sonoro e nell’attitudine recondita) – sono rock ed elettronica stesi su un amplesso sessuale a dir poco compromettente.
Questa dualità è in modo sublime incarnata da Bobby Gillespie… un minuto scozzese dalle movenze eleganti, raffinate e glitterate su sensazioni fatte di introspezione esistenzialista e slanci sensuali che per me, l’altra sera, inducevano tutti nei tacchi alti delle scarpe indossate da Debbie Googe. Amici, sto parlando di uno scompigliante stacco di cosce a ricamare una femme fatale che, con un basso tra le mani, si è automaticamente trasformata in una venerabile icona sexy – perdonatemi la divagazione, ma la Googe, già adorata ai tempi dei My Bloody Valentine e sempre eccellente musicista, era davvero uno schianto!
Ad ogni modo, è pur sempre Gillespie ad evocare cotante emozioni; il suo viso pungente ma introverso, la sua cascata di fini capelli lisci, le sue luccicanti camice avevano già colpito il mio amico Daniele (lui artista del disegno oltre il resto) quando anni fa lo aveva ritratto così:

Insomma, dicevamo: sporchi ed eleganti questi Primal Scream, partiti infatti con i primi pezzi in chiave fottutamente rock ‘n’ roll. “Movin up“, “Slip inside this house“, “Jailbird“, “Dolls” e “It’s all right, It’s Ok” hanno aperto le danze per un gruppo e un frontman notoriamente poco inclini ad aprirsi, a concedersi affabilmente al pubblico.
Tuttavia amici, qualcosa ad un certo punto è scattato: quando è partita una versione tiratissima di “(Feeling like a) Demon Again” il concerto ha preso un’altra piega. Soprattutto si è consolidato l’atteggiamento di Gillespie per tutta la serata: un’intermittenza tra momenti di immobilità e assenza totale (tanto che alcune volte ho temuto non si risvegliasse più da quelle statiche pose a fissare il vuoto) e un continuo battere le mani ed invitare il pubblico a fare la stessa cosa. Da quel momento in poi quelle movenze sono state una costante scenica di Gillespie, che a questo punto devo dirvelo: mi dispiace per chi non c’era, ma vi siete persi tra i live più coinvolgenti dei Primal Scream… amici, Gillespie era in forma smagliante ..come continuava ad urlare un estasiato fan dietro le mie spalle.
Il battimano è stata la sua arma di coinvolgimento di massa, il rock ‘n’ roll la sua pallottola più potente, l’elettronica il suo colpo finale.
Ed ecco allora “I’m losing more than I’ll ever have“, “100% or nothing“, “Swastika eyes“… che ve lo dico a fare amici.
Bellissimo poi vedere un Gillespie piacevolmente sorpreso dai nostri cori su “Loaded“, giacché a quel punto eravamo sbocciati anche tutti noi. Il pubblico era in delirio, e mentre io proprio non riuscivo a staccare gli occhi dalle cosce di Googe, “Country girl” è stata una festa bestiale. Poi è arrivata “Rocks“, raggiungendo grandi livelli di contatto emozionale tra frontman, musica e pubblico. Dopodiché… pausa.
Neanche cinque minuti e i Primal Scream si sono ripresentati con due brani da “Screamadelica” tra cui una corale “Come Togheter” che ancora la canto oggi… non ne esco più.

E così sono arrivate le luci accese sul palco, e la musica di sottofondo… il concerto era finito.
Un’ora e mezza di orgasmo tribale di massa, che poteva essere davvero tale se solo ci fossero state più persone, inaspettatamente infatti non c’era il pienone, ma succede spesso così… la gente non osa, e noi si rimane in intimità con artisti che dall’alto della loro purezza e professionalità, decidono improvvisamente di donarsi totalmente… perfino un tipaccio come Gillespie.
D’altronde amici, sporcizia vocazionale ed eleganza sono stati il “battimano” della serata! E al Viteculture Festival siamo stati testimoni di un grandissimo ed esaltante show!

 

Andrea Fatale

Foto: Daniele Cedroni

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10 Comments

  • spettacolare! questo sito lo adoro, si vede che ci state dentro! anche i report sono sempre un esperienza bellissima. Fatale sempre fenomenale e simpaticissimo. belle le foto,le analisi critiche…..addirittura uno schizzo di Bobby…wao! compliemnti a tutti!

  • and I want you, and I need you, and I want you more and more, I can’t have you, cause I’ve lost you, and you’re walking out the door……feeling like a demon again

  • un concertone ! peccato solo che e’ durato troppo poco …. ne vogliamo di piuuuu’
    grazie Fatale per le emozioni ripetute <3

  • a giudicare dalla foto e dalle parole di Fatale ci siamo persi innanzitutto Debbie Googe , ah ah ah ah ah !!!
    insomma rosico … non c ero e la prossima volta andro’ ad occhi chiusi

  • assolutaente d’ accordo con Fatale. i Primal sono sporchi ma eleganti,sanno scavarti dentro e farti ballare. un gruppo meravigioso. bellissimo report.
    carinissimo il disegno.un icona ormai al di la di tutto direi ………

  • simpaticissimo articolo con una bella sequenza di foto . tagliente lo schizzo come il naso di Bobby. peccato non esserci stato. effettivamente e’ un gruppo da onorare, le loro contaminazioni di genere hanno fatto storia

  • a voi di Uki prima o poi vi becco in un concerto di questi e sara’ tutta un altra cosa !!! :))))
    il concerto e’ stato un crescendo indimenticabile
    fico il disegno! siete grandi !!!

  • Bella galleria fotografica. Il disegno rappresenta benissimo la verve minimal dark dei primal. Io li ho visti anni fa, fu un gran concerto ,forse più elettronico e con più elementi
    I Primal Scream hanno dato tanto alla nostra generazione

  • Sono d’accordo con Fatale che il concerto è veramente partito dopo la quinta,sesta canzone. Prima sembravamo tutti confusi dal fatto che eravamo davvero molto pochi,lo stesso Gillespie, galvanizzato poi solo dai nostri insistenti cori
    Non si sentiva neanche molto bene. ma sono bastate swastika eyes fino a rocks per farci divertire sul serio
    Peccato, poteva andare meglio….visto l’effetto che comunque ci hanno lasciato

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