Persone (Primo Volume)

Una sequenza di surreali e forsennate figure personali...

Mauro Carlini e Marta Bonzi erano sposati e gestivano un piccolo villaggio turistico con tanto di ristorantino, piscina e area svago per ragazzi.
L’area svago comprendeva un biliardino, un tavolo da ping pong, tre tavolini di legno con quattro sedie ciascuno, due panchine e una macchina per i pompini.
Quest’ultima giocoleria l’avevano acquistata negli Stati Uniti ad una fiera.
Trattavasi di una sorta di distributore di merende con un foro centrale a forma di bocca di bionda procace, con ampie labbra rosse in silicone.
Funzionava a gettoni.
Per qualche spiccio si poteva giocare.
Nei mesi che vanno da giugno a settembre il villaggio era pieno di gente.
Turisti e famiglie che avevano voglia di godersi due settimane in santa pace.
Un oceano di sorrisi, di sensazioni leggere come la spuma marina.
Vola alto gabbiano, spiega le ali, fluttua verso il tuo fratello sole e lasciati inghiottire, dolce creatura che ho inventato io.

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Mara sente sempre un peso dentro e non ne fa parola con nessuno, è da qualche mese che si è chiusa in sé stessa, si è chiusa a chiave ti dico, non c’è modo di potere entrare e sbirciare per capire cosa succeda.
Mangia solo tre volte alla settimana, beve molta acqua e non si masturba quasi mai.
Le si è smagrito il volto e le si è spento il seno, forse vuole tornare bambina.
Mara non parla mai di quello che la agita, si barrica dentro i suoi umori e anche in giro non la si vede più.
Ho il dubbio che stia cercando di tornare piccola, per potere giocare e correre per casa, senza pensare a nulla, senza sentirsi in dovere di essere per forza qualcuno.

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Miura: il ragazzo giapponese in grado di compiere il salto mortale in uno spazio di un metro quadrato.
Lo portarono ad una competizione professionistica nella regione dei Laghi.
Miura non era mai andato a scuola, non conosceva nessun mestiere e parlava a mala pena, non sapeva fare altro che quel salto mortale.
Sorrideva sempre.
Eseguì il suo salto perfettamente, ma arrivò soltanto secondo, per via del voto negativo di alcuni componenti della giuria che erano stati corrotti.
Miura, di cosa fosse la corruzione, non aveva la minima idea.
Morì di vecchiaia all’età di sedici anni.

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Ora che le cose si sono messe per il verso giusto, Luciana non sa più per cosa lamentarsi.
Si è sposata con Martello, l’industriale, vivono in una villa da favola, hanno due figli maschi che dopo gli studi si occuperanno della gestione dell’azienda.
Luciana è bella, come i fiori, come le poesie.
Cresce i suoi figli nell’amore.
Non riesce a lamentarsi, anche se si concentra non trova nulla che la faccia stare male.
Dice che è tremendo, che così non può sentirsi umana, avrebbe bisogno di qualche pensiero che la tramortisca.
Ha pregato Dio tutta la notte, vorrebbe avere un cancro al seno, il dottore però le ha detto che sta bene, che non c’è niente da fare.

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Da qualche parte nel cosmo vive Emilio Salamandra, aspirante mago.
Con le carte è un fenomeno, davvero.
Conosce un centinaio di giochetti, è in grado di farti sparire da sotto il naso il portafoglio con un trucco da illusionista.
Ed infatti Emilio qualche anno prima faceva il ladro sulla linea B della metropolitana.
Prima di diventare mago era una persona introversa e avvezza al crimine.
Nel frangente di un furto venne pizzicato da un paio di sbirri in borghese che lo portarono di forza in un bagno pubblico.
Gli agenti gli misero in bocca una pezza bagnata e lo violentarono per un’ora abbondante.
Dopo quella volta Emilio si convinse che fare il mago poteva essere una buona idea.

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Conosco un tale Carobbio, un tizio che vive dalle parti della Stazione Tiburtina.
Avrà una quarantina d’anni, è bello robusto, con una piccola cicatrice proprio in mezzo alle sopracciglia.
La prima volta pensai istintivamente che quella cicatrice fosse una specie di serratura in cui infilare una chiave con cui aprire la testa di Carobbio, per vedere che cazzo ci tenesse dentro.

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Rui disse a Patrizia che l’amore si sviluppa come la vita delle stelle: ha una parabola di luce crescente, segue la dissolvenza, sino ad arrivare alla disgregazione più buia e struggente.
Patrizia fu estasiata, che immagine soave pensò.
Erano settimane che il vecchio Rui insisteva, provando mille stratagemmi, ma non c’era modo di convincere Patrizia a voltarsi di spalle e a chiudere gli occhi, per farsi fare l’amore nel culo.

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Mi ricordo di Gisella, la conobbi al mare, non ero nemmeno maggiorenne.
Lei aveva gli occhiali, la faccia paffuta, cosce e seni burrosi.
Era bruttina Gisella, non c’è nulla di male.
In base ad alcune indagini che ho condotto dovrebbe essere sposata con un carabiniere adesso, si è fatta bionda.
In generale credo stia bene, anche se, sinceramente, spero il contrario.

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Ho sentito raccontare che la ragazza di Alfredo, tale Cinguetta, ne abbia combinata di cotte e di crude.
Della serie che è andata a letto con il regista preferito di Alfredo e, una sera, anche con il batterista di una band che ad Alfredo piace tantissimo.
Sto facendo una certa pressione psicologica sul vecchio Alfredo affinché si convinca che io sia il suo scrittore vivente preferito.

Giuseppe Catanzaro

 

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