Ci sono regali che ti aspetti, regali che vuoi. E non è Natale, non è il mio compleanno. È ottobre, è autunno, ma non un autunno come gli scorsi ventritrè della mia età, fa caldo. Fa caldo più del solito, tardano le giacche e tardano a cadere le foglie. Ma si aspetta sempre qualcosa, perché ci manca sempre qualcosa. E c’è qualcosa che non manca, c’è chi resta per qualche anno nascosto e poi ritorna. E non sono i ritorni di fiamma, ma è una fiamma sempre accesa. È un fuoco che brucia. Magma finalmente esploso, tra scenari apocalittici di brillante poesia.
Paolo è tornato. Sì, proprio lui.
È tornato in autunno. Il tempo giusto per seminare, l’oro del vinile al posto del grano. In mezzo al petto, lasciato a maggese. È tornato con dodici frecce nel suo arco. È tornato e le scaglia dal più alto dei grattacieli. Ci accarezza con la sua voce che è tutto un salire e uno scendere dal piano più alto al pianoterra. Racconta l’amore, quello vero, quello che pulsa, che batte, che si sporca le mani, che è fango e diventa fiore. L’amore che ci distrugge e che ci salva, il coltello, la lama e il bersaglio.
Dodici miniature, scolpite con certosina precisione. Da buon ‘Artigiano delle Parole’. Mischia le voci, le lingue, le plasma. Oro e argeto, sangue e sudore. Paolo scardina e sviscera il più grande mistero, ma non chiedetegli risposte. Perché tutto è un mistero da non rivelare.
Paolo ci invita nell’albergo della terra, diviso a più piani. Ad ogni piano puoi trovare un amore differente, una declinazione. Tra angoli bui e cieli luminosi, spiazzanti. Con l’amore che ci spiazza e ci spezza. La gioie pure tormentate, le notti insonni accecanti e gli orizonti disarmanti. Un albergo e la sua vita, la solitudine e la noia. Quellamore, che in fondo, non fa rima solo con l’amore, ma pure con albergo a ore.
Un piccolo fragilissimo film dal lieto finale.
Sofia Bucci
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ma quanto me fa impazzì quest’uomo!!!!!!!
vabbè,so che voi di uki siete dei folli….non ci sono molte informazioni sulla musica, sui brani, ecc…ma se non altro mi sono nutrito della vostra poesia e di quella di benvegnù
grazie sofia b.
Grazie a te, Luigi.
“Parlare di musica è come ballare di architettura.”, dicevano.
estatica recensione…….meravigliosi
e Benvegnù rimane sempre un grande
il singolo è da paura!
non vedo l’ora di ascoltarlo!!!! l’ultimo era un capolavoro. ma l’ho amato anche ai tempi di Piccoli fragilissimi film
questa canzone è splendida
Meraviglioso post! Sono già entrato nell’atmosfera del disco… sembra bellissimo
A me Benvegnù ha un po’ stufato…. ma non nego il suo valore e talento cantautorale, da come si capisce anche da questo bell’articolo della Bucci
Un artista meritevole di molta attenzione. A me piace. E se queste sono le promesse del nuovo album me lo procurerò di certo! Grazie Uki di questa bella recensione. Magica la Bucci…