Pace di Ottobre

Si può star bene anche se fuori è brutto come Ottobre

Ottobre, magari facciamo pace.
E forse ti dispiace che le rondini siano già partite e senza neanche salutare. Per quel che mi riguarda, se ti consola, mi manca tanto il sole. E tu, Ottobre, sei lungo e lento da passare.

Perché Settembre, sì, sarà triste ma è intrigante. Ha il fascino del crepuscolo, di un languido congedo. Ed è a Settembre che si decide di cambiare, ripulirsi dai succhioni sulla pelle e intrepidamente camminare. Però poi a Ottobre si capisce già che non cambierà mai nulla, e allora non sei che mesta disillusione. Ottobre, se sei buono è per dimenticare.

Perché poi viene Novembre, ci sono i morti e piove. Ma sarà già un mese che va avanti questa storia, e allora sappiamo tutti che la colpa è solo tua. Tanto sono chiaramente più buone le castagne di Novembre, e tu sei orrendo, Ottobre, non credere a chi ti difende.

Stavolta, però, magari facciamo pace, che ne dici? Perché se ti penso penso a una colazione su un balcone metropolitano, con la città grigia di finestre tutte intorno e il bangladese sotto che forse cominciava a lavorare. Era da poco mattina e si stava fuori con il freddo, perché ad Ottobre si può fare. Avevo una coperta sulle spalle, biscotti al cioccolato e il tepore di quelle mani a offrirmi latte caldo. Ottobre, è un ricordo, ma io non vivo nel passato.

È per dirti che ho capito solo allora che si poteva stare bene anche se fuori è brutto come te, e non l’ho mai dimenticato. Ho stretto bene i lacci delle scarpe e poi un passo dopo l’altro. Mesi e mesi di cammino e mi sono ritrovato da Settembre, e non l’ho riconosciuto. Sai, forse è un segreto che si rivela solo a chi cammina, ma adesso lo dico pure a te, magari infilerai le scarpe.

Mi sono messo in marcia che era un giorno a caso. Era un mese come un altro in cui ho abbandonato la finestra per guardare l’orizzonte da vicino. Ora arriva Settembre e si mette a blaterare, tramonti andati, tempo di cambiare. Fesserie. Vado bene come sono, finalmente. Capisci cosa intendo, Ottobre? I propositi sono buoni per chi non li vuole realizzare.

In quel momento ti ho pensato, Ottobre avvinazzato, e ora che ci ritroviamo faccia a faccia te lo posso dire: per me non sai più di promesse disattese, non sei più una delusione. Sei quello che sei, un Ottobre come un altro, e lascia perdere che piove. Arriverà Novembre, tetro e ostile, e che mi importa? Avrò da camminare.
Stringimi la mano, Ottobre, ché sto bene. Non ho più paura di invecchiare.

 

di Matteo Mammucari

 

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