Nautha, comune denominatore, la psichedelia

Innovazione contaminata, con una forte vena cantautorale italiana, dalle influenze rock schiette e dirette

.Tutti i colori del buio” è il nome del primo lavoro dei Nautha, band romana formata da tre elementi, Pierpaolo Cianca (chitarre), Antonio Montellanico (voce, basso, chitarra), Giorgio Pinnen (percussioni, batteria).
Un power trio che ha sfornato dieci brani diretti, cantati in italiano, che ti allontanano dalla realtà del tempo della loro durata e registrati nella propria sala prove. Rock che attraversa decenni di rock a partire dagli anni ’60, ’70 psichedelici ed hard rock. Una forte connotazione anni novanta, dal grunge, stoner e doom che si legano a parti new-wave. Testi intimisti, racconti di comportamenti umani, guai, amori, amicizie, delusioni, speranze, resistenze…
In ogni modo, Nautha è una creatura oscura che ci dice di alzarci e lottare, che evoca le paure di dentro per farle assopire ma non del tutto morire. Voci di traverso che si mischiano ad una sezione ritmica precisa e presente, una chitarra fondamentale che assume tutti i colori a cui il titolo dell’album allude, un continuo salire e scendere su lunghissime riflessioni psichedeliche che attraversano lo spazio. Ritrovare una forte vena cantautorale italiana nelle canzoni dal sound d’oltreoceano o d’oltremanica, nelle venature che ricordano Luigi Tenco e i più contemporanei Diego Mancino e Simone Lenzi (Virginiana Miller). Voci che si sovrappongono su scale mai scontate, armonie solari e tenebrose, prog e post-punk singolarmente a braccetto. Un elogio nella ricerca di un modo originale di cantare, che raccoglie tanto dal panorama dei cantanti italiani quanto da quelli della scena di Seattle.

Innovazione contaminata, libera da connotazioni a cui vorremmo tutti dare una nome: Nautha, ha un proprio carattere, un suono in continua ricerca ed evoluzione. Credo che questi tre giovanotti di Roma debbano essere d’ispirazioni a tante band che suonano e che vogliono ancora esprimersi in maniera originale e senza per forza l’ausilio di un Pc. A prescindere da un genere, ci ricordano che la musica è libertà e che le stesse contaminazioni di ciascuno, possono solo essere che motivo di lancio verso nuovi esperimenti, miscele di avventure, strade che nessuno sa dove portano.

Di “Tutti i colori del buio“, dicono,  «è un album tecnicamente sfaccettato e volutamente registrato in presa diretta, per mantenere quella immediatezza che permette di catturare il colore e la bellezza imperfetta del suono analogico e valvolare».

Scritto ed arrangiato da Nautha, testi di Antonio Monellanico, missato da Gabriele Sorrentino e masterizzato da Emiliano Rubbi, “Tutti i colori del buio” sarà in uscita anche in vinile, qui il link per il crowdfunding.

Potete trovare Nautha live presso l’Associazione di Promozione Sociale PunkRazio di Pomezia (RM) durante la rassegna di rock indipendente ‘Attacca sta Spina’ il 1 Dicembre.

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Evangelos Voutos

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