Miscellanea estiva

Una carrellata di recensioni brevi e fugaci dei film usciti o ancora nelle sale..

.«Breathe, keep breathing
Don’t lose your nerve
Breathe, keep breathing
I can’t do this alone

Sing.. us a song
A song to keep us warm
There’s such a chill, such a chill»
Radiohead – “Exit music (for a film)”

.

A me, scrivere le recensioni piace, un sacco, a volte però capitano quei periodi in cui il tempo latita, in cui o si vedono i film o si scrivono le recensioni, so che alcune persone scrivono senza aver visto, magari può essere interpretato come un atto creativo dotato di un certo interesse e perché no, anche spessore.

Anni fa ero abbonato a “Linus” e c’era un critico che mi piaceva tantissimo, ricordo che nel periodo estivo comprimeva nelle due pagine a sua disposizione quante più recensioni poteva, scritte a suo modo, magari di una riga, riuscendo sempre a centrare il punto o quantomeno ad essere intrattenente. Provo ad utilizzare qui la stessa modalità con i film visti ultimamente (e ora che scrivo è veramente tardi…).

 

Demolition: c’è per caso qualcuno che ancora non ammette la grandezza di Jake Gyllenhaan? La sua versatilità vale da sola il prezzo del biglietto. A parte questo, il film è grazioso e godibile, una colonna sonora interessante e qualche spunto sotto la superficie liscia delle cose.

The Repairman: i titoli di testa sono un po’ pretenziosi e forse creano un’aspettativa troppo alta (già dal trailer). Il film invece dovrebbe essere considerato per quel che è: un onesto e ben riuscito esempio di cinema indipendente italiano con numerosi ammiccamenti e riferimenti da chi (e per chi) il cinema lo ama. Si tenga a mente che non è un capolavoro (e non necessariamente è un male).

High Rise: tempo fa avevo letto una recensione che suonava tipo “benvenuti nel condominio di Snowpiercer”. Ecco, secondo me “Snowpiercer” è un film inutile e dannoso, con cui molti si sono riempiti la bocca solo perché faceva fico (o figo se leggete dal Nord Italia). High Rise è più o meno la stessa cosa, un inutile spreco di soldi (ma in questo caso con un certo stile, sarà la presenza di Tom Hiddlestone). Per ambedue le pellicole sono stati messi a disposizione dei cast che dimostrano quanto i grandi nomi sulle locandine non siano assolutamente una garanzia di riuscita (se mai qualcuno ancora nutrisse dei dubbi).

Zootropolis: bello e divertente, per bambini e per adulti, anzi, visti i recenti fatti di Fermo, forse sarebbe meglio se sempre più bambini accompagnassero gli adulti e spiegassero qualcosa che evidentemente con l’età si perde, tipo il concetto di uguaglianza.

Una donna per amica: eravamo in tre e la scelta era tra due film, io avevo votato per “La Buca” (che ancora non ho visto, così, per la cronaca) e poi c’è stato “l’effetto Berlusconi”, ossia ci si è ritrovati con qualcosa che nessuno voleva e tutti schifavano, con una sorta di amnesia selettiva (degli altri) sul momento delle votazioni. Veramente, tempo buttato.

Money Monster: film incompleto, buone potenzialità che rimangono totalmente inespresse. Mi stupisco di Clooney, di solito non ne sbaglia uno.

Nice Guys: divertente e pieno di stile. Capiamoci, niente di trascendentale, ma nel pantano della mediocrità delle ultime uscite è veramente acqua fresca. Russel Crowe sembra uno che si è mangiato Russel Crowe. Ryan Gosling invece è semplicemente brillante. Da vedere.

Zoran il mio nipote scemo: qualcuno potrebbe consigliarlo a Veronesi? Così tanto per dirgli che fare una commedia in Italia che abbia un po’ di gusto è possibile, il gusto del vino in questo caso, bianco, friulano. Film brillante e con risvolti antroposocioenogastronomici interessanti. Bella la fotografia, bellissime le musiche, uno spaccato di una provincia che è sempre troppo lontana. (E Battiston si è mangiato Russel Crowe che si è mangiato Russel Crowe.. ma che attore ragazzi!)

World of Warcraft: dico solo che questo film è stata la mia via d’uscita per evitare “Independence Day 2”, e qui finisce la sua utilità. (Duncan Jones, ma come hai fatto a girare questa cosa?)

Maggie’s Plan: film inutile, a tratti irritante, favolistico e smielato, in alcune occasioni si ride, ma tanto perché ormai lo si sta guardando e ce se ne è fatta una ragione. Potrebbe avere un suo senso se guardato in una di quelle domeniche pomeriggio post-adolescenziali, quelle interminabili che fuori fa caldo e si sta quindi sdraiati senza troppe pretese tra il sonno e la veglia tentando di far passare il tempo nella maniera più indolore e incolore possibile.

Noi e la Giulia: carino, simpatico, fresco (estivo, in maniera positiva), mostra cose interessanti, un po’ facilone in alcuni momenti, ma si può soprassedere, i pro sovrastano comunque i contro. Strano non ci sia Giallini.

 

Nicholas Ciuferri

 

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