Gli approcci mente/corpo possono essere parte di pratiche di auto-cura che potrebbero salvare milioni di dollari ogni anno in costi medici e portare un risanamento psico-fisico per moltissime persone.
Pensate al cuore in gola, lo stomaco chiuso, impallidire o rimanere paralizzati dalla paura, arrossire, tremare di rabbia, ecc… tutte sensazioni che evidenziano lo stretto legame tra emozioni e sensazioni fisiche. Il presupposto da cui dobbiamo partire, che oggi dimostra anche la scienza ufficiale, è che tutta la realtà che ci circonda non è altro che un unico oceano di energia che a seconda delle frequenze della sua vibrazione si manifesta in una “cosa” piuttosto che in un’altra! La natura, il mondo materiale o il nostro corpo sono la stessa energia che a seconda delle vibrazioni noi interpretiamo e “riconosciamo” in un modo piuttosto che in un altro. Tutto dipende dall’ “osservazione” che ne fa la nostra coscinza: che è la forma di energia più vicina allo stadio fondamentale della vibrazione primordiale, e dunque in grado di “connettersi” con essa.
Di fatto, l’emozione, secondo gli esperti, non è altro che una forma di energia. Se la vibrazione è il moto dell’energia, l’e-mozione è energia in movimento! I sentimenti influenzano la forza o la vitalità delle frequenze energetiche che vengono emanate: gli scienziati affermano che attraverso il cosiddetto fenomeno della risonanza ogni emozione ha una vibrazione diversa. Ogni attività cerebrale emette infatti delle onde particolari che possono entrare in risonanza con le onde vibrazionali della realtà esterna. In questo modo il cervello viene “veicolato” attraverso le vibrazioni, stimolato a sintonizzarsi su una frequenza, quindi sull’attività cerebrale che le corrisponde, e portato a funzionare come un insieme.
Per questo motivo i nostri sentimenti prevalenti, positivi o negativi, influenzano anche il nostro stato di salute. Questo significa, innanzitutto, che la nostra mente è in grado di controllare il nostro corpo.
Nei monasteri dell’India settentrionale, dei monaci tibetani sedendo in una stanza dove la temperatura è di soli 4,5°, e usando una tecnica yoga nota come g Tum-mo, entrano in uno stato di profonda meditazione e riescono così ad asciugare persino dei panni immersi in acqua alla temperatura di appena 9° posti sui loro corpi. A quelle temperature di solito ci si rimane secchi, mentre sui tibetani il vapore inizia a sollevarsi dai panni come risultato del calore corporeo prodotto dagli stessi monaci durante la meditazione.
Herbert Benson (professore associato di medicina alla Harvard Medical School e presidente del Mind/Body Medical Institute al Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston), ha studiato il g Tum-mo per 20 anni, e ha sviluppato la cosiddetta “risposta rilassativa”, che descrive come «uno stato fisiologico opposto allo stress». È caratterizzato da diminuzioni nel metabolismo, nella respirazione, nel battito cardiaco e nella pressione sanguigna.
Lui ed altri esperti hanno raccolto prove che la meditazione può aiutare chi soffre di malattie causate o esacerbate dallo stress. Benson e i suoi colleghi la usano per curare ansia, elevata pressione sanguigna, depressione medio-bassa, irregolarità cardiache, rabbia eccessiva, insonnia e persino l’infertilità. Calcolando che oltre il 60 % delle visite a medici generici negli Stati Uniti sono dovute a problemi legati allo stress, la maggior parte dei quali sono miseramente trattati con farmaci, chirurgia e altre procedure mediche, forse siamo di fronte ad una nuova era..
I ricercatori hanno fatto rilevamenti anche su altre forme di meditazione avanzata dei praticanti a Sikkim, in India. Furono sbalorditi nel scoprire che questi monaci potevano abbassare il loro metabolismo del 64%. «Fu un risultato sbalorditivo, che toglieva il fiato [senza gioco di parole]», esclamò Benson.
Oggi insomma è risaputo che la meditazione può combattere lo stress, è utile per conquistare la calma, la capacità di concentrazione e il controllo della mente. Ma l’aspetto nuovo e decisamente interessante è l’attenzione di medici e studiosi, che sembrano avvalorare attraverso test neurofisiologici l’importanza di queste pratiche, ovviamente non per lo sviluppo della spiritualità ma per il benessere psicofisico.
Nel 1976 Daniel Goleman aveva pubblicato i risultati di numerose ricerche sugli effetti benefici della meditazione, che nel 1984 viene raccomandata dall’Istituto Nazionale della Salute Statunitense come primo trattamento per l’ipertensione leggera.
È ovvio dunque che questa disciplina fa bene a tutti. In genere quando ci si concentra si entra in stato Alfa, l’onda cerebrale legata al rilassamento, e il cervello produce le endorfine, cioè gli ormoni del benessere contrastando persino le cellule cancerogene. Inoltre si scarica lo stress e le tensioni, mantenendo intatto il livello di energia, che non viene disperso. Anche con l’ipnosi o la trance (uniche vie, in questo senso, usate dal profano Occidente), compaiono nel cervello le onde Alfa e Theta, queste ultime sono tipiche nella meditazione trascendentale profonda, in cui si può raggiungere un buon livello di concentrazione, si riesce a disciplinare la mente, a staccarsi dalle illusioni e a entrare in contatto con la propria parte più profonda, la Coscienza (o Sé) Superiore, che ci guida nelle scelte importanti: vale a dire la “mente” che controlla la realtà che ci circonda!
Ma c’è di più. «La meditazione è utile anche da un punto di vista psichiatrico, soprattutto nelle patologie legate all’impulsività, cioè alla mancanza di controllo dei propri impulsi, delle proprie emozioni, là dove ad esempio c’è un forte contenuto di rabbia», afferma lo psichiatra Gianpaolo Buzzi, psicoterapeuta e specialista in ipnoterapia, che ha insegnato Comunicazione nelle Arti Sanitarie all’Università di Pavia. «La maggior parte delle persone di cui mi occupo come medico agisce inconsapevolmente, senza essere cioè consapevole del pensiero che sta dietro all’azione, con effetti devastanti, che impediscono il rapporto sociale: tuttavia modificando il pensiero si modifica anche il proprio modo di agire».
Potete immaginare da soli, dunque, l’importanza della scoperta di questa pratica: ogni volta che chiudiamo gli occhi portando l’attenzione al mondo interno, il corpo si rilassa e si dischiudono nuovi spazi dell’anima. Finalmente ce ne stiamo accorgendo anche in Occidente.
Finora molti abbinavano la meditazione alle filosofie e alle religioni orientali, al Buddhismo e all’Induismo, che apparentemente sembrano lontani dalla nostra cultura. In verità sono sempre esistite molte tecniche di introspezione anche nella tradizione occidentale, sufica, kabalistica e cristiana. L’uomo ha sempre esplorato il “mondo interno”, molto più vasto e misterioso di quello “esterno”, attraverso il quale può arrivare a connettersi con la dimensione più sottile dello spirito. Anche perché quella era la primordiale forma di invocazione verso la divinità, utilizzata dall’originale religione di tutte le civiltà native della Terra, prima insomma che la Religione “istituzionale” cadesse nelle mani del “materiale” egotismo degli uomini (e dunque non curante dello spirito), quando cioè si cominciò a pregare per chiedere favori o servizi, per raccomandarsi l’anima, quando in sostanza si divise e allontanò l’Essere assoluto (Dio) dalla propria anima, relegandolo lassù in alto a giudicarci… dividendo dunque l’anima dal corpo, dove la prima era viziata da un peccato che avremmo dovuto poi scontare sullo stesso lascivo corpo!
In realtà, come oggi la scienza sta verificando, non esiste separazione netta, a livello di energia che li compone, tra mente e corpo, la nostra mente è infatti la fonte di tutte quelle rappresentazioni e manifestazioni che attraverso la solidificazione dell’energia in materia, crea la realtà che ci circonda compreso il nostro corpo e il suo migliore, o “malato”, funzionamento.
Fatale
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Fonti: Meditazione: il processo di autoregolazione psicofisica controllato che funziona
Meditazione e cervello
Stress e meditazione
Dott. John Hagelin – Coscienza e Fisica
David Lynch su meditazione e creatività
si, si..ne avevo sentito parlare di queste ricerche.sembra sia vero!
bè certo, per lo stress sicuramente la meditazione è un tocca sana!
questa pratica magari è utile solo però per le patologie minori o più leggere!
questo perché i benefici della meditazione cominciano ad essere studiati nelle loro "semplice" manifestazioni sul corpo…ma in verità i suoi benefici sono principalmente nei flussi energetici della mente,è lì che la meditazione agisce. è una pratica spirituale, ed è l'unico modo possibile per autorigenerare davvero la nostra mente e dunque il nostro corpo!
a trovare il tempo di praticarla!!!
comunque sia è vero che tutto ciò è un grande passo avanti per la scienza e il benessere in generale. una nuova epoca!!!!!
questi son come termosifoni, cioè ascigano panni ghiacciati solo con la loro temperatura corporea! qui si parla di alterazioni corporee importanti controllate dalla mente! è incredibile!!!
ultima conferma in ordine di tempo:
nuova ricerca scientifica che conferma il potere della mente sul benessere psico-fisico:
uno studio australiano ha sperimentato la tecnica vicina ad una scuola di meditazione Yoga in 350 volontari. Dopo due anni di esercizi e tecniche di rilassamento, i ricercatori guidati da Ramesh Manoch hanno stimato in un 10% il vantaggio psico-fisico finale, sulla base delle risposte date dai partecipanti a un questionario.
“Lo stato di salute e di benessere delle persone che hanno meditato per almeno due anni era significativamente più alto nella maggior parte delle categorie salute e benessere rispetto alla popolazione australiana”. Benefici che riguardano ugualmente la sfera psicologica e quella fisica.