Mediocrazia al potere e l’estremo centro

Alain Deneault descrive in "Mediocrazia" la presa del potere da parte dei mediocri e dei conformisti

Il conformista o il mediocre è quell’individuo che non eccelle in nessuna particolare tecnica né brilla in acutezza; è quello che si adegua, che accetta le regole, gli standard, che non discute, che non contraddice e che insegue spesso la “diceria”, la stupidaggine.. nel nome di un quieto vivere che non porta a nessun cambiamento. È il conformista.

In politica: «Nel Dopoguerra, si sviluppa il concetto di governance con la comparsa di grandi aziende e multinazionali, poi mutuato da alcuni leader politici come Margaret Thatcher e Ronald Reagan nelle politica neo-liberale. La governance misura l’efficacia, la salute del mondo attraverso il settore economico e finanziario. Così è morta la politica, cancellata dai diktat manageriali. Basta osservare il linguaggio nel dibattito pubblico. I cittadini diventano partner, riprendendo appunto un lessico del settore privato anche nella politica e le relazioni sociali. Vediamo Emmanuel Macron vantarsi di essere pragmatico, sentiamo parlare di realismo da parte di Manuel Valls. Assistiamo alla Brexit. Ci sono tante e tali minacce che non possiamo accontentarci di affidare il potere a capetti senza visione e senza convinzioni. Ci sentiamo oppressi da strutture sociali vessatorie, alienanti. Siamo sottoposti a una dittatura soft della norma, dello standard unico. E se non ci adeguiamo veniamo rigettati, espulsi. In sintesi: la governance è la teoria, la mediocrazia è la modalità. E l’estremo centro è l’ideologia».
«La mediocrazia 
fa sì che non ci sia più molta differenza tra Donald Trump e Alexis Tsipras. In ogni caso si applica un solo programma: sempre più capitali per le multinazionali e i paradisi fiscali, meno diritti per i lavoratori, meno soldi per il servizio pubblico. Queste scelte vengono presentate come ineluttabili e soprattutto come ragionevoli. Chi non si vuole allineare viene trattato da irragionevole, pericoloso, non realista. L’estremo centro cancella la distinzione tra destra e sinistra, si presenta come visione unica ed esclusiva, esprimendo intolleranza per tutto ciò che tenta di rappresentare un’alternativa. E non può essere messo in discussione anche se è distruttore dal punto di vista ambientale, socialmente iniquo e intellettualmente imperialista».

La mediocrazia è il potere del mediocre incapace di avere una visione d’insieme, è quell’individuo che brilla di più come tecnico in un singolo argomento, che in una soluzione intelligente.

È la differenza tra il meccanico sotto casa che vi cambia la scheda, ed Enzo Ferrari. Siamo pieni di mediocri in giro, alle volte lo siamo anche noi. Avrete notato che se leggete un libro (di quelli di carta) o ascoltate qualsiasi musica che non sia mainstream (magari solo per curiosità) o se solo accennate ad aver ascoltato un’opera lirica, oppure visto un film di qualche Festival, allora ci sarà un individuo qualsiasi che vi additerà come un’untore, un povero demente che legge o si spaccia per intellettuale. I fascisti o Pol Pot usavano lo stesso metodo: cultura è pericolo. È sufficiente leggere un libro per divenire intellettuali oggi. Se poi accendete la Televisione e guardate un “Uomini e donne” o la ‘Barbara D’Urso’, vi rendete conto che la mediocrità sarebbe già qualcosa.

Leggendo questo simpatico libro, “Mediocrazia” di Alain Deneault, mi ero al solito illuso che fosse un’esagerazione.
Poi ieri ho assistito alla caduta del Governo Conte, e sono subito rimasto stupito! Non sono rimasto colpito dalla prosopopea dei discorsi al Senato, dei vari e li cito in ordine sparso Matteo Salvini, Luigi Di Maio, Giuseppe Conte medesimo, Matteo Renzi… ma dalla vacuità (dall’assenza direi) di un qualsiasi progetto definito di “società“, di un’idea qualsiasi. Siamo in parlamento alla “Resistenza Zero” (cit. Bauman) di PaloAlto.
Le varie argomentazioni si basano su spiccioli di verità e parole grevi (pesanti) come Costituzione, “res pubblica” (scritto in latino), Capo, Presidente, popolo, etc… Anni addietro quando ancora esisteva il principio morale e la cultura elementare, il semplice termine “popolo” era questione di dibattito, se da intendersi come abitanti o come cittadini. La stessa Costituzione così difesa ieri dai dibattenti era stata più volte, solo qualche giorno prima, dagli stessi, considerata carta straccia se non igienica. Quindi il richiamo alla fonte di diritto mi sembrano solo parole al vento. Il popolo è un arma spesso a doppio taglio.
Io sono cosmopolita e kantiano. Approvo il sistema teorizzato da Kant che in sostanza dice che non esistono Stati nazionali, né sacre frontiere invalicabili, ma che per provvedere all’amministrazione della cosa pubblica (res pubblica) bisognerebbe scegliere tra un gruppo di persone piuttosto istruite, tali da prendere sagge decisioni, e con mezzi economici tali da impedire di essere corrotti. Ma il potere logora chi non c’è l’ha.
Il popolo dicevo è un’unita di misura strana. Viene usato come metro d’innumerevoli richieste: “Sire, il popolo ha fame” , “Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa!”, “In nome del Popolo Sovrano”… Ma cosa si intende per popolo? Perché il popolo ha ragione? Chi lo dice? La democrazia?
Il governo di molti o “Demos cratia”, indica appunto una società basata su un “contratto sociale” in cui io mi riconosco nella rappresentanza. Anche Roma votava con le tribù alcune leggi, e si rappresentava coi tribuni. In Germania il Nazismo nasceva SocialDemocrazia. In Italia il Fascismo stesso aveva un gran consiglio. La Cina un partito politico ed una rappresentanza. Ma questi non sono paesi liberi. Eppure “in nome del popolo” si fanno proclami e si benedicono baionette… elezioni e furberie.

Parliamo di noi italiani.. Che popolo siamo?
Etnie varie, con etruschi e greci, arabi e levantini, infine germanici e franchi… qualche spruzzo di vandali e goti qua e là. Quante etnie convivono più o meno da sempre? Non ne ho idea, ma mia nonna ha cambiato tre cittadinanze e tre Nazioni vivendo sempre in un’unica casa (nata austriaca, divenuta italiana, poi slava, ha optato per l’Italia). Quindi una Nazione che significato ha?
Parliamo invece degli organi dello Stato che vi dicono che l’Europa è il male.
Vi chiedete perché e pensate all’Europa come ad un ente che vi inganna e ruba i soldi? Eppure non vedete i 42milioni di rimborsi elettorali della Lega, quante StartUp potevano fare? Non rammentate più di aver votato contro il ‘sistema unico di acquisto’ della Sanità a fronte di 20 Regioni spaccate? Avete mai provato ad aprire un’attività o un negozio a Roma o a Napoli? Quante mazzette vi chiedono? Quante pratiche burocratiche vi servono? Di cosa avrebbe bisogno il popolo? Io del popolo non so, ma per me di sicuro avrei bisogno di meno stato burocratico, di meno tasse e di meno costi della corruzione (e non parlo dei costi della politica) ma dei costi delle politiche sbagliate.

Come siamo arrivati a questo stallo e perché il mediocre comanda? È semplice, anni di corruzioni, di favoritismi, di necessità, di conformismo… fanno si che voi non troverete mai un lavoro che vi piace. Semplicemente perché chi vi sceglie è peggio di voi. Vi hanno detto che studiare vi serviva a trovare un lavoro dignitoso, non era vero. Vi hanno detto che contegno e dignità, onestà, modestia… pagano. Non è vero.
Il Sistema funziona in un’unica direzione: dovete essere raccomandati, dovete pagare, dovete concedere favori a qualcuno. E possibilmente, se volete posti di potere, non dovete essere neanche troppo intelligenti, lo capirebbero e vi farebbero fuori subito. Le persone con grinta, intelligenza e forza di carattere possono solo fare da sole con caparbietà e sacrificio, dire no è molto difficile e di solito non paga. Non solo, se pure per errore vi trovaste a fare un lavoro anche piacevole, vi rendereste subito conto che il vostro superiore è senza meriti, magari geloso ed è incapace… finireste così per darvi all’alcool alle droghe. Il che è probabilmente è già successo.

Badate, non solo non c’è speranza, ma tutto questo era solo per dire che i mediocri hanno vinto; e se come credo voi non siete mediocri, tutti noi abbiamo perso.
Cosa ci resta da fare? Difendere il sacrosanto diritto di pensare: e seppur circondati da conformisti e nulli, tutti abbiamo pur sempre il “vero potere”… io non mi conformo, resisto!
Sappiate che non siete soli. Con tutto l’affetto possibile.

Daniele De Sanctis

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4 Comments

  • il dramma della società di oggi. una volta si era analfabeti, e va be’, allora comandavano i potenti che avevano le conoscenze.
    oggi abbiamo la conoscenza, siamo tutti laureati…ma siamo tornati a ragionare e comportarci come dei trogloditi… e tra becere persone, vince sempre quello più ignorante, nel senso anche di ‘ cattivo ‘

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