“Manca la copertura”, “non ci sono soldi”, “dobbiamo rispettare gli impegni con l’Europa”. I nostri politici amano queste espressioni e, con un minimo di onestà intellettuale, ognuno di noi potrebbe affermare di essere d’accordo, a meno che qualcuno non diffonda improvvisamente la notizia che i soldi ci siano e forse non tutti gli impegni presi sono a vantaggio dei cittadini. Questo qualcuno potrebbe essere un nostro governante. Potrebbe.
Un esempio di impegno quantomeno curioso, è il M.E.S. . Di cosa si tratta? Non è un errore grammaticale (in chiesa si celebra la mes, non trovo il pane.. dove l’hai mes?), ma è l’acronimo di Meccanismo Europeo di Stabilità, un’istituzione internazionale nata con l’obiettivo di “..fornire, laddove necessario, l’assistenza finanziaria agli Stati membri della zona Euro”. Una sorta di fondo comune da cui attingere per correre in soccorso ad uno Stato in pericolo di default, un po’ come la cassa comune di un condominio; in questo caso, però, i condòmini non ne conoscono l’esistenza e non sanno quanto gravi sulle loro tasche.
Proviamo a spiegare -sperando di non far addormentare il lettore- qualche contenuto del trattato che istituisce il MES; per dovere di sintesi ne sceglierò solo alcuni aspetti, e se pensaste che la mia scelta e l’esposizione siano tendenziose, beh, non potrei darvi torto.
Scusi, mi favorisce il suo curriculum?
I governatori del MES vengono scelti fra “responsabili delle finanze” dei singoli Governi europei. Dato che nulla è specificato, un qualsiasi segretario o sottosegretario di un ministero dell’economia potrebbe diventare governatore del MES, in quanto “responsabile delle finanze”, senza aver partecipato ad alcun concorso pubblico. I membri del consiglio di amministrazione del MES, del resto, vengono nominati sulla base di non meglio precisate doti di “elevata competenza in campo economico e finanziario”, anche in questo caso in totale assenza di concorsi pubblici. E.. le banche? Come facciamo senza banche? Tranquilli, anche la BCE è fra i governatori del MES e, come sappiamo, le decisioni della BCE vengono prese in autonomia rispetto agli Stati europei. Chi l’avrebbe detto, eh? Dovremmo preoccuparci, ma essere sempre sospettosi fa male alla democrazia, oltre che al fegato.
Do ut des
Il MES può concedere un prestito ad uno Stato membro imponendo condizioni rigorose. Quali? Sul trattato non sono menzionate, ma c’è scritto che possono “spaziare da un programma di correzioni macroeconomiche al rispetto costante di condizioni di ammissibilità predefinite”; non credo di aver capito che vuol dire (o forse sì) ma di certo suona parecchio male. Se uno Stato chiede al MES un sostegno alla stabilità (un prestito), deve saldarlo con gli interessi. Ritornando all’esempio del condominio, chi chiede di accedere al fondo comune dovrà poi rimborsare la quota pagando anche gli interessi; qualunque persona di buon senso potrebbe chiedersi “se i soldi del fondo vengono dalle mie stesse tasche, per quale motivo dovrei pagare degli interessi sul prestito? Soprattutto, a chi?”. Sono bazzecole da cittadino puntiglioso, lo so.
Privilegi a gogò
L’articolo 32 del trattato è molto interessante, perché sancisce status giuridico, privilegi e immunità. In sintesi, si stabilisce che il MES è un’entità giuridica indipendente (!) ed ha potere di acquisire e alienare beni mobili e immobili, stipulare contratti o “concludere […] i protocolli eventualmente necessari per garantire che il suo status giuridico e i suoi privilegi e le sue immunità siano riconosciuti”. Tradotto per i non addetti ai lavori (cioè tutti, N.d.A.), il MES è sì formato da Stati sovrani, ma è indipendente da essi, e decide come e quando esercitare i propri privilegi. Mentre scrivo, mi rendo conto che non riesco a trovare le parole giuste per spiegare esattamente in cosa consiste un’istituzione pubblica ma privata. So che state aspettando con ansia notizie pruriginose che riguardino i privilegi personali di chi guida il MES, e non voglio di certo deludervi. I dirigenti di questa istituzione non possono essere indagati, perseguiti e intercettati, i loro beni non possono essere confiscati o perquisiti e possono effettuare qualsiasi operazione finanziaria senza il controllo di alcuna istituzione al mondo. Ovviamente -per non lasciare nulla al caso- questi dirigenti hanno l’obbligo di mantenere il segreto professionale a vita. Già immagino una riunione al MES: “numero cinque, siete riuscito a far passare una legge sulla privatizzazione delle spiagge?” “sì, numero uno” “il numero tre però mi ha detto che avete confessato ad un cittadino il nostro progetto” “no, non è vero, nessuno sa della nostra organizzazione, ho mantenuto il segreto! Ho mantenuto il segreto!!!”. Una botola si apre, e addio numero cinque.
Se vi chiedete chi sono quegli sprovveduti che hanno accettato un trattato così vessatorio, sappiate che è stato ratificato dal nostro Parlamento con la maggioranza dei voti (571 sì, 80 no e i soliti 51 astenuti) e promulgato dal Presidente Napolitano il 23 Luglio 2012, con un iter a dir poco supersonico: 11 giorni. Più efficienti del mio meccanico di fiducia.
A proposito di “non ci sono i soldi”
Lo Stato italiano è il terzo azionista del MES, con una percentuale di capitale totale del 17,9137%. È più forte di noi, non potevamo limitarci ad essere uno dei tanti membri: perché mai metterci al pari di Paesi come l’Irlanda, il Belgio o l’Austria? Data la nostra fiorente situazione economica, abbiamo sottoscritto un impegno per una quota a dir poco stratosferica: 125 395 900 000. È una cifra così lontana dalla mia comprensione che non riesco neanche a pronunciarla.
La ciliegina sulla torta (avvelenata?)
Se volete dormire tranquilli, concludo questo mio spensierato articolo trasmettendovi la notizia più rassicurante di tutte: se uno Stato membro del MES non paga una quota dovuta (es. saldo di un prestito) perde immediatamente il diritto di voto in assemblea, il che comporterebbe subirne le decisioni senza poterle contestare.
Buona fortuna a tutti.
Roberto D’Izzia
oh cazzo!
si cacchio! sta diventando una vecchia storia questa del Mes!!! ma nessuno fa niente!
i politici di ora certo che non fanno nulla. hanno votato loro l’appartenenza a questo fondo. maledetti! come al solito poi, quando ci chiederanno il peggio, il peggio arriverà!
esaustivo post sull’argomento. grande uki!!!
si ……ci sarebbero tantissimi altre cose da dire,ma complimenti a roberto d’izzia per questo chiaro e simpatico post!
bè, a me in effetti sono chiare più cose eh…
complimenti davvero a d’izzia, bel post!
della serie che il peggio deve ancora arrivare????
bell’articolo. complimenti a Roberto d’Izzia (una nuova firma??? 🙂
grazie Uki che ci tieni sempre con gli occhi ben aperti…
però finché mancano i cittadini puntigliosi, come dice il d’izzia, loro continueranno a far di peggio….sempre di peggio……ma prima che il sistema collassi noi saremo fregati
ottimo post.
Hai ragione ma purtroppo ciò che manca è l’unione tra le persone…sono tutti bravi a lamentarsi ma quando
bisogna unirsi per raggiungere un obiettivo comune….si sparpagliano
Di più, di più! La questione è sempre quella: dobbiamo toglierceli di torno ma se ci sono ancora persone, italiani, che.credono alle parole degli imbonitori la storia non cambia. Purtroppo costoro sono tanti, troppi e il loro voto incide parecchio.
“MESorottolicojons”……e son stato educato questo giro anche se so che rende bene l’idea!.
Che dire, grazie dei complimenti!
Spontanei e del tutto gratuiti, ovviamente.
Già che ci sono, vi rispondo..
x SIMO: il tuo è il tipico commento dei membri del MES quando si incontrano e si guardano le teste a vicenda.
x BIAGIO: le vecchie storie venivano raccontate per far dormire i bambini, pensa come dormino tranquilli i nostri figli.
x TIMO: la vedo peggio di te, se possibile: i nostri politici non si limitano a restare fermi, ma credo che non sappiano neanche di cosa stiamo parlando..
x PATRIZIO N. ed ELENA: inchino, inchino, inchino (tre dovrebbero bastare, anche perchè ho mal di schiena e rischio di rimanere piegato come un pezzo del tetris)
x CLEROS e MIRO: il peggio arriva, ma la fisica quantistica ci insegna che i processi irreversibili finiscono con un gran bel botto, e poi si ricomincia da capo. Quindi, coraggio, arriverà anche il meglio (magari in una stringa parallela c’è già.. EH ?!?!).
x LUIGINA L. Z.: l’unione tra le persone esiste in tutto il mondo, ma è dispersiva e soprattutto ignorata (leggi: occultata) dai media. Secondo me, i giornalisti hanno la responsabilità sociale più grande della via Lattea.
x STEFANO S.: il sapere è l’unica vera arma per non credere alle bugie di chicchessia. Chi può divulgare la conoscenza? Scuole, giornali, genitori.
x FRANCESCO C.: a prima vista mi sembrava un messaggio in aramaico, poi mi son detto “toh, un nuovo gruppo rock.”. Infine ho capito il tuo messaggio, e condivido.
p.s.: “dormino” ovviamente è una licenza poetica.
roberto d’izzia uno di noi!
🙂
D’accordo anche sul botto e sul ricominciare da capo. Non ci sono alternative! (Salvo naturalmente le stringhe parallele).
Già… tipo buco nero proprio…
Forse sbaglio ma mi pare ci sia anche che se uno Stato deve ridare indietro dei soldi (prestito avuto) il MES li può pretendere entro 7 giorni e se questo Stato non paga si prenderanno beni dello Stato.