Maze Runner – Il Labirinto

La sicurezza della famiglia-comunità come punto di arresto dell'evoluzione di una società. Sarà il labirinto a mettere alla prova i personaggi...

Di che film vogliamo parlare oggi? Mha.. io avrei un’idea: parliamo di “Maze Runner”. L’avete visto? Bhe io sì. Cosa ne penso? Bhe, non è affatto male. Certo non è fatto per chi non ama le trilogie: dato che è tratto da una saga formata da tre libri, ci saranno tre film. Ma diciamo qualcosa di più dettagliato. Ps. Lo sconsiglio anche a chi soffre di claustrofobia!

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Questo è sicuramente un film che fa porre molte domande e crea sempre una certa aria di suspance, dall’inizio alla fine. C’è sempre qualcosa di poco chiaro, c’è sempre un’atmosfera alla “non aprite quella porta” o per essere più precisi, trattandosi di un labirinto, alla “cosa c’è oltre quel muro” o “non attraversate quel muro”… insomma, qualcosa in cui c’entra il muro per intenderci! Domande c’erano? E domande siano!

 

Prima domanda: che c… avolo è quel labirinto?

Il film comincia già con qualcosa di poco chiaro, perché il protagonista è catapultato, quasi letteralmente -dato che si trova in un ascensore lanciato a tutta velocità- in una valle o radura circondata da un  muro alto e spesso. Cos’è questo muro? È un labirinto, si viene a scoprire: la radura, dotata di boschetto e ruscelletto e spazio per l’accampamento, l’orticello e pascolo degli animali, sempre forniti dall’ascensore supersonico, è circondata da questo labirinto che degli appositi ragazzi scelti, detti “velocisti”, esplorano quotidianamente per mapparlo. E che ci vuole ad uscire una volta mappato il labirinto? Il difficile sta nel fatto che di giorno in giorno il labirinto cambia il suo interno: i muri ruotano, scompaiono, si muovono, andando ad occupare posizioni che prima non occupavano. Insomma bei cacchi per chi sta chiuso dentro!

 

Seconda domanda: ma l’ormone impazzito?

Il labirinto è una struttura unicorsale o multicorsale, cioè può condurre dall’uscita/entrata al centro e viceversa, oppure può essere una struttura intricata di strade e viuzze in cui sai da dove entri ma non sai dove uscirai. Ecco, il labirinto del film è di questo secondo tipo come avrete capito. Il labirinto è diventato anche simbolo della ricerca continua, del difficile rapporto tra bene e male, del tendere all’infinito… cioè nel tempo si è colorato di una serie di significati mistici ed esoterici che non è il momento di stare a dipanare. Perché? Perché il labirinto qui è una struttura che vuole mettere alla prova i ragazzi che si trovano nella radura. Sì esatto, avete capito bene: i ragazzi. Non nel senso di un gruppo misto di maschi e femmine, ma un gruppo di soli maschi… adolescenti per di più! E una delle domande che non può fare a meno di sorgere è: come fanno a tenere a bada i loro istinti fisiologici?

 

Terza domanda: ma perché?

Perché stanno tutti quanti chiusi lì dentro? Perché li hanno messi in una radura circondata da un labirinto? Perché solo ragazzi? Tutti conosciamo la storia di Icaro e del labirinto del ‘Minotauro’ no? Un ragazzo sperduto in un labirinto insieme al padre Dedalo, costruttore del labirinto stesso, è abbandonato in un labirinto, in cui abita un essere mostruoso. Per sfuggire al triste destino che li attende i due decidono di costruirsi delle ali con cera e piume. Il ragazzo sprovveduto però, avvicinandosi troppo al Sole, fa sciogliere la cera e precipita al suolo rovinosamente. Ecco, anche qui il labirinto è probabilmente una prova che i ragazzi dovranno cercare di superare: una”prigione” da cui liberarsi. Riusciranno i nostri eroi? Ovviamente non hanno cera o abbastanza piume e i muri del labirinto sono troppo alti per essere scalati. L’unico modo di uscire pare proprio quello di attraversarlo.

 

Quarta domanda: ma cos’è quella cosa nel labirinto?

Se Icaro aveva il suo Minotauro, anche i ragazzi hanno il loro bel da fare: nel labirinto ci sono dei brutti mostri a forma di ragno che girano di quando in quando e, oltre ad aggredirti e far male di brutto, iniettano una strana sostanza, un veleno, che fa impazzire.. o restituisce la lucidità? Infatti i ragazzi arrivati nella radura ricordano poco: il loro nome di sicuro… ma il resto della loro storia no di certo. Questa sostanza pare che gli restituisca dei ricordi sepolti e nascosti, ma ancora presenti nella loro mente. Certo lo fa in un modo poco carino, perché rende la pelle diafana, le vene diventano tutte visibili e ci si comincia a muovere come dei cani idrofobi. Ecco perché è a metà strada tra un veleno e la pozione della verità. Allora meglio restare nella radura, visto che si è riusciti a costruire una società civile dove ognuno ha il suo ruolo, oppure affrontare labirinto con tanto di mostri e cercare di uscire riguadagnando, si spera, la libertà?

 

Quinta domanda: ma come ci sono finiti?

Si viene a scoprire, verso la fine, il motivo per cui questi ragazzi sono lì. Dopo l’ultima new entry, una ragazza, i ragazzi scoprono il perché di tutto quello. Una cosa un po’ alla “progetto Dharma” di “Lost” se ricordate, nel modo in cui viene scoperto, non tanto nelle finalità. Ma comunque non voglio svelarvi tutto. Il bello è proprio quello di scoprire che ci fanno lì e perché ci sono stati messi. Quindi vi lascio con un’ultima domanda, la sesta:

 

..ma sbaglio o quello è fonato?

Eh già… uno dei ragazzi, il coreano/cinese/giapponese, insomma uno con gli occhi a mandorla, è chiaramente fonato. Non è possibile avere quel ciuffo in una radura deserta senza elettricità in condizioni abbastanza primitive!

Roberto Morra

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