Lo scandalo magnifico. L’archivio foto-erotico delle prostitute degli anni ’30

ATTENZIONE: contenuto fotografico vietato ai minori di 18 anni

.«Perché io sono la prima e l’ ultima
Io sono la venerata e la disprezzata,
Io sono la prostituta e la santa,
Io sono la sposa e la vergine,
Io sono la madre e la figlia,
Io sono le braccia di mia madre,
Io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli,
Io sono la donna sposata e la nubile,
Io sono Colei che dà alla luce e Colei che non ha mai partorito,
Io sono la consolazione dei dolori del parto.
Io sono la sposa e lo sposo,
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità,
Io sono la madre di mio Padre
Io sono la sorella di mio marito,
Ed egli è il mio figliolo respinto.
Rispettatemi sempre,
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica».
(“Inno a Iside – La Scandalosa e la Magnifica” _ III- IV secolo avanti Cristo, rinvenuto a Nag Hammadi, Egitto.)

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Chi non ha mai collezionato schede telefoniche, francobolli, monete, carte di caramelle, vinili, e chincaglierie varie? Tra le collezioni più comuni c’è anche quella di raccogliere e conservare e catalogare materiale pornografico. Tra i più famosi collezionisti c’è Alexandre Dupouy, collezionista francese che ha passato la vita a riesumare dagli archivi quelle che definisce «anticaglie erotiche e pornografiche». Nella sua libreria Les Larmes d’Eros, che si trova nell’undicesimo arrondissement di Parigi ed è aperta solo su appuntamento, raccoglie e vende foto, dipinti e oggetti sessuali usati dai nostri nonni e bisnonni. Nel 1975, Alexandre Dupoy ricevette una telefonata da un collega che lo informava di un anziano signore con del materiale “speciale” da fargli visionare. Allora Dupoy non poteva immaginare che quel materiale si sarebbe tramutato in una miriade di foto in bianco e nero di prostitute nude e sorridenti, scattate tra le due guerre in un bordello di rue Pigalle. Sentendo avvicinarsi la sua fine, l’ottantenne aveva deciso di separarsi dalle foto e di lasciarle a Dupoy a patto di poter mantenere l’anonimato. Dopoy e il collega lo soprannominarono Monsieur X.

Quarant’anni dopo quell’incontro, Alexandre Dupoy ha deciso di ristampare parte di quell’impressionante collezione di nudi di Monsieur X, «senza eguali in termini di qualità e quantità», nel volume Mauvaises filles (La Manufacture de livres, 2014).

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Questo il risultato, foto in bianco e nero scattate in un decennio, tra il 1925 e il 1935. Foto non espressamente erotiche, ma che ritraevano belle signore in case molto curate. Si capisce che Monsieur X doveva aver instaurato un rapporto di amicizia con queste ragazze. E effettivamente sembrano tutte divertite e a loro agio, in foto. Alcune immagini sono state scattate all’aperto, sulla Marna. La sua tecnica era semplicemente: accostare una ragazza che fa la parte della pudica a una che cerca di coinvolgerla nel gioco, di spogliarla. Un gioco di messa a nudo della persona. Senza giudizi e pregiudizi. Senza catalogare ed etichettare, ma raccontando con umana sensibilità la storia dei bordelli e delle prostitute degli anni ’30 a Parigi. Rispettando sempre, la persona in quanto tale e giocando, come solo Monsieur X ha saputo con lo scandalo magnifico.

 

Sofia Bucci

 

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