ORIGINI DELLA RELIGIONE (PART. 3) – Il profilo di un dio è l’involucro di un racconto mitologico dell’essenza di un determinato pianeta del nostro sistema solare. Tutte le religioni del mondo hanno all’origine storie che si assomigliano e che celebravano eventi celesti. Tutti gli dèi, da Horus, Dionisio, Krishna fino al Cristo hanno la medesima storia: erano la personificazione mitologica del “Sol Invictus”.
Nella prima parte del nostro speciale sulle “origini della religione”, abbiamo visto come, contemplando la natura, gli antichi saggi riuscirono a comprendere le leggi di natura che ordinavano l’universo: ossia le forze cosmiche che altro non erano che l’emanazione dell’Esseità divina, cioè Dio, inteso come una SuperCoscienza cosmica, o meglio l’Essere “impersonale” di pura energia vitale, vale a dire: la Vita in senso assoluto. Inoltre, si è visto come questa Sapienza -una religione “perduta” di cui abbiamo parlato nella seconda parte di questo speciale- sia perfettamente coerente con la cosmovisione della scienza attuale, in particolare riguardo le recenti teorie della fisica quantistica in merito al suono/vibrazione come fondamento originario della realtà.
A questo punto potremmo citare la controversa scienziata Margherita Hack che giustamente disse in un’intervista: «Tutta la materia di cui siamo fatti noi l’hanno costruita le stelle, tutti gli elementi dall’idrogeno all’uranio sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultano di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle». Ecco, questo, gli antichi lo capirono in modo perfetto…
Per fare un quadro della situazione, possiamo ricordare che le forme perfette rivelate dalla natura per mezzo dei “flussi di energia“, che gli antichi erano in grado di percepire, si pongono quindi alla base della “geografia sacra”, estesa su scala planetaria (come la griglia elettromagnetica della Terra a forma di losanghe curve), della “geodesia sacra”, estesa su ampi territori (come le reti geodetiche megalitiche), della “geometria sacra”, applicata in architetture perfette per determinare risonanze coerenti, della “numerologia sacra”, dedotta dalla perfetta armonia dei cicli degli elementi del cosmo ed applicata tanto nelle macro, quanto nelle micro-scale per creare sistemi-complessi auto-equilibrati e connessi tra loro in un rapporto di relazione in dinamico, ma interdipendente, equilibrio cosmico. In tale sistema modulare sono inclusi tanto la proporzione aurea e le figure platoniche, quanto le similitudini proporzionali di tipo frattale esistenti tra le dimensioni dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande.
Ebbene, la più alta manifestazione di questo Ordine Divino Naturale si poteva contemplare nell’ordine assoluto con cui le leggi di natura (le particolari frequenze della vibrazione fondamentale) creavano, organizzavano e davano forma alla volta celeste: nei movimenti armonici delle stelle e dei pianeti nell’universo, così come nei solstizi e negli equinozi.
Una cosa è certa, i ritmi e le cadenze delle vibrazione soniche nell’essenza divina dell’Essere trascendentale scandiscono l’intero dispiegarsi di tutta la realtà manifesta dell’universo.
Ogni “corpo” nell’universo è un sistema di gerarchie annidate di frequenze vibratorie che si manifestano come sistemi discreti all’interno di sistemi più grandi e più complicati: un universo di strutture vibratorie da quelle elementari a quelle sempre più grandi e sempre più complesse. Infatti, l’intero universo, dalle particelle sub-atomiche, alle forme di vita più complicate, alle nebulose ed alle galassie, può considerarsi come un gigantesco insieme di campi di risonanza di energia, tutti sempre in costante interazione tra loro. Ebbene, qualche tempo fa è stato scoperto il “battito cardiaco” del nostro pianeta, si tratta della cosiddetta Risonanza di Schumann: un gruppo di picchi nella porzione di spettro delle frequenze estremamente basse (ELF) del campo elettromagnetico terrestre.
Di conseguenza, il cuore umano emette un campo elettromagnetico che circonda l’intero corpo. Questo campo invia segnali ad ogni cellula del corpo che incidono sulla salute fisica, mentale ed emozionale. Il campo di energia del cuore interagisce ed è influenzato dal campo elettromagnetico della Terra, così come con altre persone, piante, animali incluso lo spazio, i pianeti e anche le stelle… tutto interagisce con l’Unità del Campo di Energia Vitale.
In sostanza, le stelle disegnano il destino della vita sulla terra.
Indubbiamente, il Sole e la Luna su tutti, sono direttamente coinvolti nella vita di “Madre Terra“. Allora, negli antichi misteri i segreti del cosmo venivano espressi parlando un linguaggio stellare, prendendo cioè i segreti del cosmo come mezzo di espressione per quanto si voleva dire, e vi furono tempi in cui i maestri della conoscenza rivestivano appunto i loro insegnamenti di parole e di immagini tratte dalle posizioni degli astri: nel corso delle stelle e nei loro reciproci rapporti si scorgevano le immagini migliori adatte ad esprimere le esperienze spirituali dell’uomo (come dice Cristo stesso: «I vostri nomi sono scritti nelle stelle» –Vangelo di Luca 10,20).
L’antica saggezza sapeva leggere in quella scrittura stellare i segreti della divinità che pervade e vivifica il mondo: i movimento dei pianeti hanno dato luogo alle condizioni di vita sulla Terra, i loro campi magnetici influenzano da sempre la vita stessa.
L’ordinamento degli astri era dunque l’espressione visibile della divinità, e lo sguardo di chi si rivolgeva al cielo, andando verso l’universo, riconosceva in esso la manifestazione del divino.
Per questo motivo, le modalità stesse di tutta la rivelazione divina in ogni cultura sono svelate nell’ordinamento e nelle armonie degli astri: il dio dell’universo si manifestava (e si manifesta) nell’ordinamento celeste, e proprio perché il dio dell’universo doveva esplicarsi in modo particolare nel processo catartico degli uomini, era necessario che ciò avvenisse secondo quello stesso ordinamento che regola nel cosmo il corso degli astri.
In sostanza, i miti e le tradizioni che arrivavano da tutte le ere e dai posti geografici più impensati, quali miti amerindi, cinesi, greci, egiziani, indiani, polinesiani, sumeri, ittiti, scandinavi, contengono gli stessi personaggi, gli stessi arredi scenici, le stesse trame e gli stessi numeri. Dopo accurati studi gli esperti hanno scoperto nei numeri i dati esatti per calcolare innanzitutto la Precessione degli Equinozi. L’intera mitologia era basata non tanto su storie umane o di sovrani famosi per l’epoca (che in realtà erano solo un’ispirazione per una sceneggiatura di primo livello…), ma ci parla in termini astronomici delle traiettorie dei pianeti e del grande ciclo della Precessione degli Equinozi, la quale cambia lentamente ma inesorabilmente il cielo e in particolare modo della posizione del sole all’interno di una delle dodici Costellazioni Zodiacali.
LA RELIGIONE STELLARE
Nella genesi ermetica ogni pianeta è animato da un’energia, un campo elettromagnetico, una forza che per gli antichi era uno “Spirito” che irradia e spande la sua influenza sui sottostanti stadi di energia universale, quei mondi inferiori di cui parlano le scuole di Illuminazione. Questi Spiriti facevano anche parte dell’antica mitologia ebraica poi interpretata dalla sapienza esoterica della Kabbalah, ed oggi sono arrivati a noi attraverso gli arcangeli della teogonia cristiana. Gli Arcangeli sono, secondo Dionigi l’Areopagita, i messaggeri dei segreti divini. Il mistero delle sette stelle nella mano di Dio e dei sette candelieri d’oro (Apocalisse cap I) rappresenta per noi i sette pianeti ed i sette spiriti o gli Arcangeli che li animano. I quattro animali che stanno innanzi al trono circondato dai sette spiriti, simbolizzano i quattro elementi, l’Aria, il Fuoco, l’Acqua e la Terra, che mediante le loro reciproche combinazioni hanno create tutte le opere della Natura.
Ecco che la scala di Giacobbe, percorsa in ambedue i sensi, dal Cielo alla terra e dalla terra al cielo, dagli angeli di Dio, raffigura perfettamente i rapporti che esistono tra il mondo fisico ed il mondo spirituale. Questa stessa significazione esoterica riscontriamo nella parola religione (religare): unione, legame della terra con il mondo superiore. In questo senso bisogna interpretare Plutarco, quando scrive: «La religione è la storia allegorica della Natura» (“Opere morali”). Infatti la natura è lo spettacolo permanente delle analogie che uniscono le sfere fisiche alle sfere immateriali. «I fenomeni del mondo fisico e quelli del mondo morale sono stati sempre tra loro connessi nel pensiero del padri dell’Umanità. Tutta l’antichità, con i suoi monumenti, con le sue costumanze è piena di questa analogia» (Ballanche – “Palingenesi”).
Platone, nel “Parmenide”, scrive: «Le Idee sono come i modelli generali della Natura, le altre cose rassomigliano loro; sono le loro copie». Ogni oggetto naturale è dunque la rappresentazione di una idea, di cui il prototipo è nel cielo. La natura visibile è modellata sull’invisibile, come il corpo è modellato sull’anima.
La natura è, secondo le parole d’Isaia, «la veste di Dio».
Ebbene, un profilo di un personaggio o di un dio mitologico non è altro che l’involucro di un racconto dell’essenza di ciascun pianeta del nostro sistema solare. Non soltanto il pianeta fisico, ma il suo cuore cosciente per così dire.
Oggi sappiamo, dopo che la fisica quantistica ha dimostrato che nell’universo tutto è energia, che le proporzioni e la velocità di un pianeta ne determinano le frequenze caratteristiche che governano i suoi schemi biologici e dinamici. Perciò, dal momento che il sistema solare era la condizione necessaria dell’esistenza umana, e poiché l’essere umano proveniva dall’ “organismo cosmico” del sistema solare, allora, le leggi naturali che governavano i pianeti e la forza del sole erano le stesse che pulsavano all’interno degli esseri viventi.
Qualsiasi forza energetica che compone l’universo è costituita da particelle che si muovono secondo una certa lunghezza d’onda e una certa frequenza al secondo. Poiché gli antichi avevano compreso che tutto è composto da una forza vitale, ciò che oggi per gli scienziati è “energia“, allora le leggi geometrico-matematiche delle frequenze nella vibrazione che ordinano questa Forza cosmica non sono altro che le vibrazioni che regolano anche le dinamiche energetiche della coscienza umana e dei suoi campi elettro-magnetici. I pianeti riflettono infatti la psicologia archetipica dell’uomo. Nell’antichità il più importante campo di ricerca era lo studio delle stelle: i corpi stellari e i loro movimenti nel cielo venivano interpretati come simboli delle capacità intime nella coscienza umana e all’interno di tutti gli organismi. La scienza classica ci ha spiegato soltanto il mondo fisico percepito attraverso i nostri cinque sensi. Soltanto nelle dottrine esoteriche, nel misticismo e nella fisica quantistica della scienza di oggi troviamo qualche tentativo di spiegare dove pensieri ed emozioni si inseriscono nel mondo sensoriale.
Attualmente sappiamo che il Genere Umano è un insieme di cellule all’interno dell’organismo Terrestre. Allo stesso tempo la Terra è un organismo superiore che modella le nostre forme e funzioni. Questo organismo superiore, e tutti gli altri corpi stellari sono governati da una pseudo-Coscienza cosmica, così come lo sono i singoli individui. Compreso questo, le scienze esoteriche codificarono e tradussero questa sapienza metafisica attraverso un linguaggio metaforico, un racconto da tramandare attraverso una mitologia che potesse trasmettere questi archetipi universali.
Dobbiamo comprendere che quando tutti i miti dell’antichità e le sacre scritture parlano di un’influenza spirituale di un essere superiore stanno parlando delle forze archetipiche che sono insite in noi, non dell’influenza di una forza esterna. È qui che iniziamo a notare la rilevanza dell’Astrologia come un’antica forma di scienza che riaffiorò nei secoli 19° e 20° con il nome di Psicologia (vedi Jung su tutti). Friedrich Nietzsche disse: «Quando percepisci le stelle solo come un qualcosa sopra di te, ti manca ancora un punto di vista della coscienza». Questa è l’Astro-Psicologia che traccia le facoltà intrinseche dell’anima.
Ecco che i miti non sono altro che racconti allegorici della natura dei pianeti e delle stelle del sistema solare, dei movimenti e gli avvenimenti insiti ai pianeti stessi nel corso dei millenni, e di come loro influenzano dunque anche la nostra natura psicologica.
Non sappiamo con certezza come gli antichi saggi asceti abbiamo appreso le profondità di questa scienza, come abbiano capito che l’universo è composto di energia, che le frequenza della relativa vibrazione di ogni singolo elemento che lo compone determina la natura biologica dell’elemento stesso, che i ritmi delle frequenze proprie di questi elementi si manifestano attraverso delle leggi cosmico/naturali, insomma ciò che noi oggi conosciamo come la legge di gravità, di espansione, l’entropia, formule matematiche e geometriche, ecc… Certo è che ci sono persone che attraverso la meditazione trascendentale e l’osservazione/studio della natura possono vedere cose che oggi gli scienziati rilevano solo col microscopio. Ciò che oggi gli scienziati chiamano forza di gravità, per l’esoterismo era la forza attrattiva governata dalla natura lunare, dall’elemento femminino, dalle tenebre, era la forza che attraeva indietro, verso l’ignoto… era l’inconscio, quindi se troppo assecondata: era l’Ego, ciò che ci riporta sempre alla materialità, all’egotismo. La forza espansiva invece, era quella governata dal sole, quella che faceva nascere la vita naturale sulla Madre Terra, era la forza di espansione verso la luce, era la forza creativa che riportava alla divinità… era il Sè spirituale, quella parte dell’uomo che lo riconduceva al divino.
Quello che più tardi prenderà il nome, con una religione storica come il Cattolicesimo, di Lucifero, Satana o il Diavolo, era il corrispondente dell’Ego che lotta contro il Signore (della Luce, ossia il Sole), personificazione del Sé. Il vero Sé è il fulcro dell’intero essere di una persona. È il totale di tutto ciò che noi siamo. Le antiche scuole misteriche per trasmettere tutto ciò, trovarono dei racconti allegorici che potessero essere compresi e ricordati per sempre, un po’ come la funzione delle parabole del Vangelo.
LA MITOLOGIA
Sappiamo che un tema comune delle antiche religioni è che un pianeta composto da acqua salata e definito il Grande Drago (quello sconfitto dall’Arcangelo Michele, personificazione del pianeta Mercurio), Lucifero, Tiamat (un dio mesopotamico), Fetonte (il figlio di Apollo che volle diventare per un giorno come il padre e per questo punito da Zeus), venne sconfitto e precipitato sulla Terra, e ora giace nell’Abisso, o Inferno. Tutto ciò ci offre il profilo della storia di Lucifero che ci istiga contro il Signore ma che viene sconfitto e relegato a governare gli Abissi (dell’Inferno).
Sappiamo anche che oggi una delle teorie più accreditate dagli scienziati per spiegare l’inizio della vita sulla Terra, o comunque un avvenimento che molto probabilmente è accaduto milioni di anni fa, è che un asteroide sia precipitato sul nostro pianeta. Ebbene, gli asteroidi sono spesso portatori di acqua e microrganismi come i batteri, che avrebbero in effetti potuto portare la prima forma di vita sul pianeta terra. Dunque, l’umanità potrebbe essere figlia di una qualche forma di vita aliena che è precipitata sulla Terra attraverso un asteroide… Non solo, questo avvenimento aveva anche una forte analogia proprio con la vita stessa, perché così come un asteroide penetrava la Terra e la fecondava creando la vita, allo stesso modo l’elemento mascolino feconda quello femminino creando la vita (come l’atto della penetrazione quando si fa l’amore). Questo fu il principio di tutte le dottrine spirituali per cui la complementarità tra l’elemento femmineo e quello mascolino, tra Ying e Yang per capirci, creavano la vita nell’universo. Questo era il fulcro della venerazione delle antiche religioni, per questo esistevano i riti sacri dello hieros gàmos ad esempio, cioè la sacra unione tra uomo e donna all’interno del Tempio, o i culti dionisiaci ad esempio, che in verità erano di quanto più sacro ci fosse per gli antichi.
In tutti i testi sacri dell’antichità, così come nella Bibbia, ci sono una miriadi di riferimenti ad avvenimenti astrologici. Questo ci riporta ad un evento storico riguardante lo sconvolgimento cosmico e lo storico Diluvio. Di fatto secondo gli esperti, il Diluvio simboleggia la collisione di un pianeta caduto, poi chiamato Satana, attualmente diremmo un asteroide, con la nostra Terra. Perciò questo asteroide schiantatosi sulla Terra, generò il diluvio che tutte le antiche religioni tramandavano all’interno dei loro testi sacri. Questo asteroide era un pianeta conosciuto da tutte le culture come “Il Reggiante“, il dragone succitato delle caotiche acque salate. La luce solare illuminò l’acqua di questo pianeta dandogli un bagliore che competeva con la luce stessa del Sole, che è ciò che noi interpretiamo con Lucifero (l’angelo più lucente…) che lotta contro il Signore. Il Signore in questo caso è il Sole che ci alimenta e dona calore alla Terra. Il pianeta Tiamat o Lucifero fu distrutto da un cataclisma che scaraventò il pianeta acquoso nell’abisso della Terra. Nel libro di Enoch è rivelato: «Ed ecco una stella cadde dal cielo. …e quando cadde sulla Terra vidi come Essa fu inghiottita in un grande abisso». Nei testi mesopotamici c’è scritto che Tiamat cadde sulla Terra e i suoi occhi divennero le sorgenti dei fiumi Tigri ed Eufrate. Come è scritto nell’Apocalisse: «Scoppiò una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il Drago. Il drago combatteva con i suoi angeli. Il grande Drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il Diavolo o Satana e che seduce tutta la Terra, fu precipitato sulla Terra».
Non a caso, in nome di tutta questa Sapienza, la prima e importante testimonianza di tale codice trascendentale lasciatoci dalle antiche civiltà si trova proprio nelle rappresentazioni astronomiche (del nostro sistema solare) con cui furono allineati tutti i templi e le costruzioni sacre dell’antichità (Stonehenge, i templi megalitici di Karnak, i templi Sumeri, la piramide di Cheope, il complesso delle piramidi di Giza e la Sfinge, i misteriosi templi andini di Tiahuanaco, le maestose piramidi del Sole e della Luna in Messico, vedi tutte le costruzioni sacre dei Maya e degli Incas in America Centrale, il tempio di Zeus a Baalbek, il Tempio del Cielo di Pechino, perfino San Pietro a Roma, ecc…).
Gli stessi Egizi pensavano che nel cielo si svolgesse una sorta di rappresentazione di un “mistero” cosmico, che si esprimeva nel vocabolario dell’allegoria astronomica. Ogni interprete principale era abbinato ad un determinato corpo celeste. E questa rappresentazione non era limitata al regno dei cieli ma si svolgeva allo stesso tempo anche sulla Terra, nel bel mezzo del complesso delle piramidi astronomiche di Giza ad esempio, dove da secoli si celebravano in segreto riti e liturgie elaborati già da molto tempo.
Allora, gli antichi saggi asceti tradussero i codici numerici e geometrici delle leggi cosmiche (cioè i ritmi, le cadenze delle vibrazione soniche dell’essenza divina dell’Essere trascendentale, che scandiva i movimenti dei corpi celesti ad esempio) attraverso degli Archetipi, che in seguito furono traspositati all’interno di simboli e storie mitologiche: proprio come i ritmi naturali dell’universo trovarono riflesso nelle festività annuali, i numeri processionali all’interno dei testi e dei monumenti sacri simboleggiavano i passaggi e i discernimenti del viaggio dell’essere umano lungo lo sviluppo spirituale e quello delle epoche cicliche della vita sulla Terra.
Tutto questo portò a ricostruire in forma narrativa questi avvenimenti astronomici. Per questo motivo, ad esempio, il nome “Lucifero” viene come abbiamo detto dalle parole latine “Lux“,”lucis” (luce) e “ferre” (portare); per cui Lucifero letteralmente significa “portatore di luce”. È collegato al pianeta Venere in “Rivelazioni XXII:16” quando Cristo dice «Io sono la luminosa stella del mattino», Venere appunto, che annuncia l’arrivo pieno di luce del Sole-il Figlio, il Cristo. Tutto questo ci fa ben capire come delle conoscenze astrologiche siano potute essere poi tradotte e trasformate in racconti mitologici. È interessante notare inoltre come il compito di “portatore di luce” sia collegato a Mercurio, o Ermete, il divino messaggero degli dei nella mitologia greca e romana. Nella Cristianità il ruolo di Mercurio viene espletato da San Michele, “l’Angelo Custode” del Cristo secondo San Tommaso. La relazione esoterica di questo Angelo custode con il Cristo è ulteriormente illuminata in questa affermazione del Maestro Tibetano: «Mercurio ed il Sole sono un’unica cosa».
Esotericamente, il ruolo dell’Angelo Custode fu reso possibile dal sacrificio degli angeli solari nel preservare il principio mentale o, occultamente, il fuoco, grazie a ripetute incarnazioni finché l’uomo animale non divenne uomo pensante e, finalmente, cominciò a risvegliarsi alla sua vera natura spirituale: uomo umano/divino. In tal modo l’angelo solare crea la forma per incarnare il principio animico –il corpo causale– ed anche porta il corpo alla “quarta iniziazione“, dove il legame tra spirito e forma viene stabilito in maniera permanente ed il corpo causale in seguito si dissolve.
LE ORIGINI DELLE RELIGIONI
I riferimenti nei testi antichi, collegati ai corpi celesti e alle stelle, o più propriamente alla stella, sono innumerevoli. La stella precede sempre un avvenimento, è sempre una stella che guida o che segnala la nascita di un personaggio o di un nuovo evento. La stella ha sempre rappresentato un emblema religioso che difficilmente ha eguali nei paesaggi dei testi antichi, in tutte le culture la stella è sinonimo di evento sovrannaturale che precede una sventura, come se la catastrofe venisse prima indicata da una premonizione celeste.
Innanzitutto, le civiltà native della Terra capirono che senza il Sole il grano non sarebbe cresciuto e gli esseri viventi non sarebbero sopravvissuti, perciò esso divenne l’oggetto più adorato di tutti i tempi. Come visto, allo stesso tempo, tenevano in grande considerazione anche le stelle, il loro rilevamento gli consentiva di riconoscere ed anticipare eventi che si ripetevano nel corso di lunghi periodi di tempo, come le eclissi e le lune piene. Per questo catalogarono la mappa stellare che oggi noi chiamiamo Costellazione: la Croce dello Zodiaco è una delle immagini concettuali più antiche della storia umana (e da cui proviene anche la Croce cristiana ad esempio). Essa rappresenta il sole come se metaforicamente attraversasse le 12 costellazioni nel corso dell’anno: rappresenta anche i 12 mesi dell’anno, le 4 stagioni, i solstizi e gli equinozi.
Le Costellazioni venivano antropomorfizzate, simboleggiate cioè da personaggi o animali, elaborando storie mitologiche circa i loro movimenti e lagami: esse rappresentavano particolari elementi della natura che si manifestavano in quel periodo dell’anno. Per esempio l’Acquario è l’uomo che versa l’acqua: che porta le piogge di primavera. Il sole con il suo potere di dare la vita e di “salvatore” era personificato come il creatore invisibile, ovvero Dio: ciò che fu poi concettualizzato sotto il nome di Sol Invictus. Così quando parliamo di Horus nella religione egizia, di Krishna per l’India, di Huitzilopochtli negli Aztechi, il Dionisio o Zeus greco o dello stesso Gesù per i cristiani, non parliamo altro che della “divinità sole” antropomorfa di quella cultura, e le loro vite non erano altro che una serie di mitologie allegoriche del movimento del sole nel cielo.
Il Cattolicesimo sostiene che, con Gesù, Dio stesso irruppe nella storia umana. Nel quadro culturale della sua epoca, sia la nascita da una madre vergine in seguito a una procreazione miracolosa sia la resurrezione il terzo giorno successivo alla sua morte sulla croce equivalevano ad attribuirgli i segni distintivi della divinità. Nondimeno, nelle civiltà del Mediterraneo orientale del I sec. d.C. questi prodigi supremi erano già segni propri dei numi pagani agrari e solari.
Il mito di base, che si esprime in forme diverse per ogni cultura, consiste nel dramma del giovane dio che muore nel pieno della sua vita per rigenerare la natura con il suo sangue, ma rinasce con il grano nuovo della primavera per trasformarsi nel “Signore dei vivi e dei morti” e nel “Salvatore dell’Umanità“.
La mitologia comparata ha dimostrato sino a che punto vennero reinventati i dettagli del modello di base.
La Maddalena, come la Iside egizia, vaga in cerca del dio morto finché non lo trova; Iside resuscita Osiride, e Cristo risorto appare alla Maddalena dandole la novella del miracolo supremo. Di fatto esiste una speculare simmetria, un incredibile parallelismo che riguarda persino i dettagli apparentemente più triviali dei differenti miti. La prima “Sacra Famiglia” fu egizia: Osiride, Iside e Horus. Lo furono anche la prima “Immacolata Concezione” (in una variante del mito di Osiride, Horus viene messo al mondo senza ricorrere alla sessualità, e in un’altra leggenda, raccolta da Plutarco, si autogenera a Edfu), la prima “Eucarestia” (la comunione osiridea con pane e vino), il primo “Dio Supremo Uno e Trino” e persino la prima “Comunione dei fedeli” nel corpo del dio, compreso il tema della “fusione mistica“. Osiride fu il primo figlio a fondersi in un unico essere con il Dio Padre (Ra) e il primo Salvatore degli uomini. Ma la quantità di numi agrari e solari che seguono lo stesso modello è considerevole: Adone (Siria), Bacco (Italia), Prometeo (Grecia), Orfeo-Zagreo nei culti misterici e così via.
Insomma, possiamo dire che non è un caso se Horus, Krishna, Mitra, Dionisio, e tantissimi altri, sono tutti nati da una vergine il 25 Dicembre, avevano 12 discepoli, hanno fatto miracoli come camminare sulle acque, risuscitare morti o hanno realizzato il prodigio di convertire l’acqua in vino (e questo possiamo ben confermarlo con Gesù e Dionisio…), sono stati battezzati, un rito iniziatico comune a tutti i culti misterici del I millennio d.C., sono stati equiparati simbolicamente al pane e al vino, convertiti in segni della loro carne e del loro sangue, tutti sono morti assassinati o sacrificati, sono stati avvolti in un telo, sono stati unti e sono resuscitati dopo tre giorni, e i loro seguaci hanno fatto visita al sepolcro trovandolo vuoto, ecc… A questo punto mi pare ovvia l’origine pagana del Cristianesimo… come minimo.
In sostanza: il sole muore per tre giorni a partire dal 22 Dicembre, solstizio d’inverno, quando arresta il suo movimento discendente, per poi ritornare a nascere, o risuscitare, il 25 Dicembre, riprendendo il suo movimento ascendente. O meglio: il sole è appeso ad una croce (crocifisso) il che simboleggia il suo passaggio attraverso gli equinozi e, cadendo a Pasqua l’equinozio primaverile, a quel tempo risorge.
A questo punto, prendiamo ad esempio il nostro Gesù, del quale gli storici dell’epoca, sia romani che ebrei, non hanno mai parlato nelle loro storiografie -teniamo conto che quei storici scrivevano di tutto, anche delle facezie più disparate senza però mai proferir neanche due righe su un uomo divino che compiva miracoli, esagitava le folle e fu condannato da Ponzio Pilato. La catechesi ha in mano solo alcune righe di pochi storici dell’epoca, tra cui Tacito -storico romano del secondo secolo- e Giuseppe Flavio -storico giudeo del primo secolo- per questo gli esperti parlano di falsi introdotti successivamente dalla Chiesa stessa.
Ebbene, tralasciando l’ovvio accostamento tra i 12 discepoli e le 12 Costellazioni, soffermiamoci invece sulla
– data della nascita di Gesù (ma come abbiamo detto già anche di Horus o Dionisio ad esempio), che ha un’origine del tutto astrologica: il 25 Dicembre è il solstizio d’inverno, prima di questa data l’accorciarsi delle giornate indicava un minor tempo del sole nei cieli (il sole raggiunge infatti il suo punto più basso nel cielo), dunque un “processo di morte”, durante il solstizio il Sole smette percettibilmente di muoversi verso Sud per tre giorni, rimanendo quindi in prossimità della Croce del Sud, la Costellazione Crux, per poi iniziare a muoversi di nuovo verso Nord, facendo presagire giorni più lunghi, calore e primavera (..dopo tre giorni resuscitò..). Ecco perché il Sole (Gesù) è morto sulla Croce (Crux) per risorgere dopo tre giorni. (Qui potete trovare tutti gli approfondimenti esoterici riguardo il “Natale”).
Inoltre, già dodicimila anni prima di Cristo, osservando il cielo dall’altopiano di Giza, la stella chiamata Sirio si trovava sotto la linea dell’orizzonte, e quindi non visibile dai cieli d’Egitto. Questa meravigliosa stella fece la sua prima apparizione nei cieli di questo luogo intorno al 10.500 a.C. Per gli uomini di quel tempo presenziare alla “nascita” di una stella così brillante dovette essere una visione impressionante, legata a significati e messaggi provenienti dagli dèi. Ecco che Sirio era la Stella dell’Est, la stella cometa che guidò i Re Magi, essa è infatti l’astro più luminoso del cielo che il 24 Dicembre si allinea con le tre stelle più brillanti della Costellazione di Orione. Oggi come all’epoca, queste tre stelle vengono chiamate i “Tre Re”. Così i Tre Re (i Magi che seguono la stella) assieme a Sirio, si allineano esattamente con il punto in cui sorge il sole proprio il 25 Dicembre.
– Per di più, approfondendo la figura della vergine Maria, la madre di Gesù, gli studiosi affermano che la Madonna è la Costellazione Virgo, ossia la “Vergine” in latino. In alcune zone della terra, il calendario, in origine, iniziava nella costellazione della vergine ed il sole risulterebbe quindi partorito da una vergine. Il geroglifico antico per Virgo era la “M” modificata, per questo molte altre madri vergini, come la madre di Adone, Mitra o quella di Buddha, che si chiamava Maya, iniziano per “m”. L’ascensione di Sirio avvenne mentre la costellazione della Vergine sorgeva ad est, ecco perché la stella stessa divenne il simbolo della dea vergine.
Anche gli Egiziani identificarono Sirio con la dea Iside, e proprio dalla “matrice” Iside-Sirio sorse il bambino divino, Horus, il cui concepimento e la cui nascita avvennero in modo magico… non a caso!
Ebbene, il cristianesimo è un compendio della mitologia egizia, del mitraismo, e una mistificazione dei riti pagani da cui provenivano appunto quelle prime religioni, costruita a tavolino durante il Concilio di Nicea nel 325 d.C.
Potremmo continuare all’infinito, come ad esempio per
– la simbologia della data della Pasqua: prima abbiamo l’equinozio di primavera, poi il plenilunio successivo (che gli antichi festeggiavano per assorbire forza dalla luna e per ringraziare la Dea, l’elemento femmineo dell’Essere divino), e poi abbiamo il giorno stabilito per festeggiare la Pasqua, data in cui si celebra la vera rinascita di Cristo, perché l’equinozio di primavera simboleggia il vivificarsi delle energie di risanamento fisico e spirituale… è lo spirito che risorge a nuova vita in fusione con l’Essere divino.
Pensate alle uova di Pasqua, esse sono la rappresentazione della forza femminile (l’albume) e della forza maschile (il tuorlo) mentre il guscio, fusione perfetta di due simboli geometrici (il cerchio e la piramide), congiunge e protegge i due elementi. Tutto ciò che vive ha origine dalle uova, mammiferi e esseri umani, ma anche le piante: infatti attraverso il seme, che ha la stessa struttura di un uovo (la vita protetta da un guscio esterno), perpetua la vita vegetale (e poi l’uovo rimanda sempre all’ovale, oppure la sfera, il cerchio, ecc… insomma alla geometria sacra, ossia la morfogenesi di tutta la natura dell’universo che gli antichi studiavano attraverso la Numerologia). La Pasqua è dunque un momento in cui l’energia vitale, dopo essere stata tenuta prigioniera per tutto l’inverno nell’oscurità della “materia”, risorge e passa ad una nuova vita. È la Natura che risorge: è la primavera dell’Essere che si evolve per un nuovo ciclo. (Qui potete trovare tutti gli approfondimenti esoterici riguardo la “Pasqua”).
L’ARMONIA CELESTE E LA DIVINITÁ: LE SCOPERTE DELL’ARCHEOASTRONOMIA
Certamente Stonehenge -e molti altri monumenti antichi- sono allineati con i Solstizi e gli Equinozi. Le tre Piramidi della Valle di Giza, come hanno dimostrato Robert Bauval e Graham Hancock nelle loro pubblicazioni, rispecchiano esattamente per posizione e magnitudo le tre stelle della cintura di Orione nel 10.450 a.C., all’alba dell’equinozio di primavera. A quella data ed a quell’ora, le tre stelle della Cintura di Orione si trovavano nel punto più basso del ciclo precessionale. Grazie ad un apposito programma (es. Skyglobe 3.6), utilizzando un personal computer, possiamo verificare che nel 10.450 a.C. la costellazione di Orione si trovava perfettamente a Sud rispetto all’osservatore virtuale collocato a Giza. Questo significa che il complesso di Giza fu edificato ben 7.ooo anni prima della data affermata fino ad oggi dagli egittologi e dalla comunità scientifica istituzionale. Inoltre, la struttura architettonica delle Piramidi utilizza innanzitutto il pi greco, ma anche la Sezione Aurea, tutti rapporti matematici e proporzioni geometriche scoperte ufficialmente svariati millenni dopo. Il libri di storia andrebbero riscritti!
In ogni caso, un triangolo, se lo pensiamo tridimensionalmente, è una piramide, che è la forma del cristallo di sale (sia dei sali marini, sia degli allumi minerali, femminili). Il lato destro del triangolo corrisponde quindi al principio sulfureo maschile, il lato sinistro al principio mercuriale femminile, e, la base del triangolo, al principio salino. Perciò la piramide è la rappresentazione di un’importante struttura morfologica presente in Natura.
Così, altre piramidi cosiddette minori, tra cui quella a gradini (cosiddetta ziggurat) di Zoser, riprendono anch’esse il disegno della Costellazione di Orione… Inoltre il percorso del Nilo rispetto alle tre piramidi, rispecchia con una certa accuratezza la Via Lattea (come in alto, così in basso…). La piana di Giza è dunque una fedele riproduzione del cielo così come si presentava nel 10.450 a.C.! Il Sud è simboleggiato dalle Piramidi di Giza, ma in corrispondenza degli altri punti cardinali, ci sono ulteriori riferimenti astronomici che richiamino quella fatidica epoca? Certo!
Un altro dei monumenti più famosi ed affascinanti del mondo, la Sfinge, si erge imponente con il suo misterioso sguardo rivolto all’orizzonte… Essa è molto più antica di quanto gli egittologi conservatori ritengano; rappresenta chiaramente un leone anche se in seguito fu probabilmente scolpita nella parte anteriore per ordine di qualche faraone (Kefren) desideroso di essere ricordato a lungo. Dove e cosa guarda la misteriosa struttura? Ebbene, la Sfinge è esattamente rivolta verso l’Est vero, il punto dove sorge il Sole agli equinozi… e dove a quell’epoca il Sole era ospitato dalla Costellazione del Leone. La Sfinge guardava in cielo la sua controparte celeste sorgere all’equinozio di primavera del 10.450 a.C.!
Tutto sembra volerci indicare una data: il 10.450 a.C.: qual è il miglior modo per lasciare un messaggio (come una data) che sia comprensibile per millenni? Certamente non la tradizione orale, né la scrittura: le civiltà passano, e con esse le lingue e le culture, scrittura compresa. Ma sapendo che il moto precessionale delle Costellazioni di circa 26.000 anni è l’unico orologio precisissimo ed eternamente valido di questo pianeta, per fissare una data è sufficiente prendere dei riferimenti nel cielo e riprodurli sulla Terra.
La cosa interessante è che anche altre civiltà, presenti in altre epoche e in altri luoghi, che non vennero mai in contatto tra loro, costruirono monumenti sacri allineandoli alla volta celeste ed utilizzando questi stessi rapporti matematici che “in teoria” sono stati scoperti ufficialmente solo dopo millenni!
In Perù, dall’altra parte dell’oceano rispetto all’Egitto, gli Incas avevano fatto qualcosa di molto simile alle piramidi. L’antichissima fortezza di Sacsahuaman era costruita con blocchi di pietra ancora più mastodontici di quelli delle piramidi e dei templi della piana di Giza in Egitto. Sebbene la maggior parte fossero all’incirca di 100-150 tonnellate, c’erano alcuni massi di oltre 360 tonnellate! Per di più erano stati tagliati e levigati con apparente facilità e disposti in complicati puzzle tridimensionali.
Come fecero gli Incas, una popolazione che -come anche tutti i popoli precolombiani- all’epoca non era ancora riuscita a scoprire il principio della ruota, a portare sulla montagna di Macchu Picchu dei blocchi pesanti tonnellate per costruire piramidi con una perfezione architettonica e geometrica tale che noi, oggi, non siamo stati in grado di riprodurre? Lo stesso fecero gli Aztechi e i Maya. In Messico, vi sono i resti di numerose città e piramidi Maya. La piramide a gradini, nota come il Tempio di Cuculcàn aveva 365 gradini, quanti sono i giorni dell’anno ed era stata progettata in modo che nel giorno degli equinozi di primavera e d’autunno (e solo in quei giorni) dei raggi di luce formavano l’illusione che un serpente gigantesco ondeggiasse con la sua ombra (e giochi di luce..) sulla scalinata Nord per 3 ore e 22 minuti esatti. Nei pressi di Cholula, invece, sorge imponente come nessun altro edificio, Tlahchiualtepetl, la “montagna fatta dall’uomo“. Questa gigantesca piramide a gradini misura 500 metri per lato e 64 metri d’altezza, tre volte più grande della piramide di Cheope.
Le capacità di calcolo dei maya erano impressionanti… secondo il calendario maya la durata dell’anno era di 365,2420 giorni, mentre il valore esatto è di 365,2422 giorni -un errore di soli 0,0002 giorni! Sapevano prevedere le eclissi e conoscevano lo zero. Non solo, avevano misurato perfino il periodo di rivoluzione del pianeta Venere (senza errori). L’unico mistero che rimane è che con tutta quella genialità, quei popoli addirittura non conoscevano neanche la ruota. Essi non usarono mai tutta quell’abilità matematica nemmeno per pesare un sacco di patate. Oggi molti studiosi infatti, affermano, sulla base delle interpretazioni degli originali testi sacri e tradizioni cultural-religiose, che a portare quella scienza/sapienza a quei popoli, fu un’altra civiltà prediluviana molto evoluta: chi parla della civiltà atlantidea, chi invece afferma, sulla base di interpretazioni storiche, che si trattava di una civiltà aliena che portò la vita e la civiltà stessa sulla Terra (vedi la storia biblica dei Nefilim che abbiamo accennato anche su questo Speciale sulle religioni). Fatto sta, che i “conti” non tornano…
Fatale
< ORIGINI DELLA RELIGIONE :
PART. 1 – “DIO È UN FUNGO ALLUCINOGENO“
PART. 2 – “L’ORDINE DIVINO NATURALE E LA RELIGIONE PERDUTA“
PART 4 – “LA SCIENZA SECONDO LA BIBBIA“
Appendice: “IPOTESI D’ORIGINE“
Sebbene Zeitgeist sia pieno di forzature… il succo del discorso è esatto:
La matrice comune delle divinità nei millenni
I più famosi siti archeologici allineati con la costellazione di Orione
nn ci si crede…sempre + incredibile
se è tutto vero è INCREDIBILE!
conoscevo il documentario zeitgest da cui le riflessioni di questo articolo si sono ispirate..è tutto da dimostrare, ma rimangono analogie impressionanti.
roba da mandarli tutti affan…
si,sono in tanti già che hanno smontato la tesi di zeitgest, ma non solo. esistono in verità orde di esperti ormai che affermano che le religioni originali erano celebrazioni dell'universo stellato e della sua immensità… origine della vita! come tutte le teologie o sociologie sono avallabili o confutabili… rimangono come diceva valerio una serie di analogie e "prove" sbalorditive, quindi qualcosa di vero deve esserci!
di primo achitto sembra una chiave di letura perfetta! tutto torna! ed è incredibile come si sia riuscito a perdere il vero significato di ogni religione, che in questo senso mi sembra una religione spiritualista e panteista meravigliosa.
anche se, la cosa ancor più incredibile è come sia stato possibile che queste antiche civiltà avevano quel tipo di informazioni astronomiche e scientifiche??? questo è davvero assurdo!!! forse davvero alle origine dell'umanità (più che della religione) c'è da scoprire qualcosa di davvero rivoluzionario!
questa Sapienza e tutti i monumenti sacri o sono il lascito di una civiltà precedente più evoluta (e poi per qualche motivo scomparsa..) oppure sono il segno di una civiltà aliena che ha creato la nostra civiltà!
Grande e Fatale!