Dunque la mattina è un’entità a sé. Bene. E’ accaduto che non è partita la macchina. Vai a capire il perché. Non mi lamento – anche se giusto un paio di giorni fa ho distrutto una ruota a causa di una buca gigantesca e l’ho dovuta riparare al gelo e al buio, con sistemi del tutto improvvisati, non mi lamento.
Insomma la faccio breve, la mattina è un’entità a sé e quindi è stato persino divertente provare invano a farla ripartire a spinta, ero in ritardo, ma è stato divertente. Mi sono fatto una sudata ed ho parcheggiato di nuovo.
Poi però ho dovuto prendere il bus. Vuoi o non vuoi, sul bus le persone parlano e questo potrebbe già essere considerato un problema. Forse il più grave problema di sempre.
C’era una tizia che ringhiava al telefono con qualche suo partner, senza ritegno, cose talmente stupide che le ho dimenticate.
E poi l’oblio: colui che mi sedeva accanto, una specie di mollusco pallido e benvestito, col l’iPad sottobraccio – poiché la suddetta tizia aveva inevitabilmente catturato le attenzioni di tutti – mi dice: “Io ho una policy, non rispondo mai al telefono in luoghi pubblici o affollati”.
Policy.
Scendo alla prossima.
di Edoardo Vitale
Foto: “Scale #2” -di Edoardo Vitale
Credo_non so_che forse dovresti farti crescere i baffi.
Quelli a Manubrio, come Nick Cave. Seduto davanti ad un scrivania.
potrei sbagliarmi. e cercare LI' LITinerario.
tornando sempre indietro.
Bravo.
sociopatia che stracondivido
comincio ad odiare da fuori me stesso la mia condizione da pendolare
in poche parole non risponde mai al telefono
quante caspita di volte lo abbiamo pensato!!!
mi aveva colpito di più la prima parte. ma sempre grande!!!
estremismo pubblico da crollo nervoso