Normalmente, quando si vuole indicare quella ‘professione’, quel ‘mestiere’, quel ‘lavoro’ diciamo, sicuramente remunerativo visti i facoltosi clienti, ma di certo non curriculare, e non me ne vogliano le professioniste di tale categoria, allora si ricorre ad un definizione, non del tutto elegante, ma molto efficace nella sua plasticità: “mestiere più antico del mondo“.
Eh si, appena la si pronuncia, la nostra mente fa due più due e chiunque di noi si rappresenta in pochi secondi una signorina, il più delle volte straniera, che si prodiga, di solito sul ciglio di strade ad alta percorrenza, ad “offrire“, le sue virtù. Certo, mi direte, questo che ho descritto è lo scenario diciamo classico del fenomeno. Ma il risvolto interessante è che oggi i ruoli si sono ribaltati. Ricche donne occidentali single, o solamente in cerca di avventure ‘forti’, si recano in paesi lontani non certo celeberrimi per ricchezza, all’insegna del piu’ sfrenato turismo sessuale.
La notizia non è nuova eppure ancora ci fa rimanere attoniti; a dirla tutta già nell’antica Grecia esistevano i gigolò tanto è vero che nella tragedia di Aristofane “Pluto” una anziana signora si lamentava del fatto di aver speso molti denari per un amante quindi, via quelle espressioni incredule, le donne e in particolari le moderne donne tra i 45 e 65 anni pagano uomini per il solo scopo di provare piacere. I “beach boy” sono chiamati; che siano cubani, kenioti o dominicani la storia è più o meno sempre la stessa: si paga per il tempo e per l’amore ricevuto.
Ma le cose allora cambiano o, fondamentalmente, sono le stesse? E se cambiano, ci si potrebbe spingere allora a pensare ad una rivincita del sesso femminile rispetto ai millenni di anni in cui il fenomeno era esclusivamente di competenza maschile. Personalmente, ritengo che dobbiamo porci un’altra domanda senza slanci di femminismo. Cosa pensiamo quando vediamo un uomo andare con una prostituta? Già vedo le risatine sarcastiche. Cosa potremmo pensare invece se vedessimo una donna pagare per amore?
Probabilmente i moralisti staranno già alzando gli occhi al cielo scuotendo la testa, i depressi staranno pensando che al giorno d’oggi l’unico modo di essere felici è riporre il cuore in frigorifero, i più realisti staranno analizzando i pro e i contro giungendo alla conclusione che in fondo non ci sia niente di male.
Il paradosso è che molto spesso, ma non sempre, le donne che sono fondamentalmente delle eterne romantiche non credono di pagare dei prostituti, piuttosto si convincono del fatto di essere “amate“.
Sono sognatrici forse un po’ sfortunate in amore e un po’ in la con l’età e cosa più importante sono benestanti. Quello che realmente conta sono i soldi, la favola dell’amore esotico è purtroppo unilaterale ma trovo comunque triste che si debba vendere il proprio corpo per qualche cena o qualche vestito, fatto sta che funziona così. Si perché rispetto alla transazione economica cui siamo abituati a pensare tra cliente e prostituta, le donne clienti fanno ciò che definiscono “regali” ed è per questo che si convincono di non pagare sesso ma di ricambiare a loro modo l’amore che ricevano da questi baldi giovani.
Certo è che come ogni situazione che risulti “strana” non si trovano annunci nelle agenzie di viaggio quindi in questi casi il passa parola è meglio di qualsiasi altra pubblicità.
Gli alberghi delle mete più ambite sono ormai più che pronti anche per questo tipo di esigenze e anche in questo caso è il dio denaro a farla da padrone; basta prenotare una matrimoniale e si è liberissime di portare in camera chi si vuole, compresi i locali che opportunamente frequentano i luoghi turistici alla ricerca di qualche gentile signora e chissà che questa non diventi una futura moglie.
La carne è debole e la carne è femminile quindi anche il gentil sesso è alla ricerca di un amore mercenario da cui ricavare solo piacere possiamo, sinceramente e seriamente, biasimarle per questo dopo aver sopportato per troppo tempo l’ipocrisia maschile? La risposta già la sappiamo sia io che voi cari lettori.
Marilena Grasso
no, non si puo’
le dono offrono e ricevono doni d’amore,gli uomini comprano corpi
ma? quanta ipocrisia… una offre e riceve compagnia l’altro è un pervertito,eh si… :O
ma infatti se pure le donne stessero in realtà comprando piacere non ci sarebbe nulla di male,potremmo biasimarle……….come appunto ben scrive M.Grasso in questo post!!!!!
magari la cosa preoccupante è se davvero queste donne si convincono del fatto di essere “amate“….ennamo no!
Credo che il concetto di base sia lo stesso comprano corpi il bisogno forse è lo stesso e forse no le donne cercano esattamente quello che cercano gli uomini ma per “perdonarsi” questa azione si illudono che sia amore… in ogni caso non si può biasimarle…
penso anch’io che la questione stia più o meno così
un LOL per la brava Marilena Grasso!
🙂
Grazie!!
..mi sa che ho trovato lavoro.
😀
Ciao Marilena.
Le mie amiche che hanno fatto turismo sessuale in Jamaica o gli uomini di tutta Europa che prenderanno d’assalto il mega bordello di Saarbrücken (roba in grande, mica il MISEX)…
FANNO BENE!
Eccheccavolo (trad.: eh, caspita. nda), dai cancelliamo le parole “mercificazione” e “prostituzione” dai nostri vocabolari emozionali, chiamiamolo di Sesso!
E’ sesso.
Ti vendo le mutande usate? E’ Sesso.
Mi paghi e finiamo in motel? E’ Sesso.
Ti offro una pizza, poi mi vesto da Rat-Man e tu da Peppa Pig e pratichiamo sesso anale cantando “It’s a kind of Magic”? E’ Sesso!
si, appunto…anch’io son d’accordo con la Grasso e questa precisazione di D’Izzia..