Che Kubrick ci aiuti!

Nel 1968 il film del regista newyorkese "2001: Odissea nello spazio" poneva un quesito tuttora irrisolto: possiamo controllare l'Intelligenza Artificiale?

Quando si parla di fantascienza in cinematografia non si può non riconoscere “2001: A Space Odissey” come pietra miliare del genere. Un capolavoro griffato Stanley Kubrick che nel 1968 anticipava con una maestria profetica e pionieristica la successiva ascesa della science-fiction su pellicola, ponendo le basi e inaugurando una stagione che, da “E.T.” a “Interstellar”, sembra continuare a prosperare tra il pubblico.
Oltre a essere un film spaventosamente innovativo da un punto di vista tecnico e fotografico, “2001: A Space Odissey” esplora con acume alcuni dei topos della letteratura di genere, rendendoli parte della cultura di massa. Tra questi, il più famoso e attuale è sicuramente il rapporto tra gli astronauti e HAL 9000, il calcolatore di bordo super-intelligente. HAL, che ha il controllo di tutta la nave spaziale, si esprime attraverso il lampeggiare di una luce rossa in fondo a un obiettivo. Parla con voce atona, glaciale, ma nello stesso tempo è in grado di esternare emozionalità, lasciando trapelare una propria coscienza, che si rivelerà disposta a tutto pur di continuare a esistere. Un villain magnifico, dall’intelligenza paradossalmente più umana di quella degli astronauti stessi – che mantengono invece un profilo freddo e distaccato – e che lo porterà allo scontro.

HAL 9000 rappresenta la piega più pericolosa dell’intelligenza artificiale, ovvero quell’intelligenza che, nel caso si trovi costretta a scegliere tra essa stessa e l’uomo, non esita a scegliere la prima. Una piega che è tuttora molto temuta. Lo sviluppo tecnologico riguardante l’intelligenza artificiale, e in particolar modo i processi di deep learning, è in continua crescita. Una crescita le cui ramificazioni sono ardue da prevedere e che rischiano di sfociare in un oceano non controllabile, dallo stravolgimento dei Social Media ai Robot di guerra. Seppure le tempistiche siano ancora avvolte nella nebbia, l’impressione è che questo rischio sia sottovalutato dai Governi del mondo. Al contrario, le superpotenze sono ingolosite dalle potenzialità dell’Intelligenza Artificiale, che di fatto potrebbe stravolgere intere economie, scatenando un terremoto geopolitico. La corsa agli armamenti è già cominciata, come testimoniano le parole di Vladimir Putin, non di certo uno sprovveduto. Anche Elon Musk, che qualcosina a riguardo ha studiato, ha lanciato l’allarme.

Quando l’astronauta Bowman si rende conto che HAL è fuori controllo, scende nel comparto della memoria logica e lo disconnette, in una scena tremenda. Automaticamente parte un video che rivela la vera causa del conflitto interno di HAL: il supercomputer aveva infatti l’ordine di non rivelare il vero scopo della missione ai due astronauti, pur essendone a conoscenza. Essendo stato progettato per non omettere nulla ai compagni, questo scontro tra input ricevuti lo avevano portato a esternare i propri dubbi con Bowman, causando a cascata l’inizio della fine. L’errore su cui poggia la tragedia è quindi dell’uomo, non di certo di un computer progettato per non commetterne.
A 51 anni dal film, lo spettro di un HAL 9000 che possa uscire dal nostro controllo è sempre meno fantascientifico. Speriamo almeno che i potenti del mondo abbiano visto il film… e che Kubrick ci aiuti!

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Raffaele Scarpellini

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4 Comments

  • quello che non riesco a immaginare e associare è questo attuale progresso scientifico con le grosse probabilità di un futuro distrutto dal clima e inquinamento che dovrebbe depauperare la nostra civiltà

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