Karl Lagerfeld

Inginocchiatevi innanzi al Dio della moda!

Il Kaiser, Karl Lagerfeld, direttore creativo dell’impero da 10 miliardi di euro di Chanel, della casa di moda Fendi e delle sue linee eponime, ultima in ordine di tempo la linea “Karl by Karl Lagerfeld”, pronta per il lancio a febbraio 2012. Il count-down nell’attesa è febbrile, visitate il sito. Leggendario cardine della moda, Karl Lagerfeld sta al fashion business come il Papa sta alla Chiesa. L’uomo dal ventaglio, oggi dal colletto alto, il guru con sempre indosso occhiali scuri e la pettinatura albina, è una leggenda vivente. Accanito lettore di libri e osservatore vispo della Pop-Culture, è una sorta di super-uomo che usa la moda e gli altri suoi sfoghi creativi per renderci partecipi delle sue ossessioni estetiche ed estatiche… Designer, Fotografo, Direttore Editoriale, Freelancer, Star…  Senza paura di smentite potrei definirlo un mito vivente, ed è proprio dalla mitologia che ha preso spunto per l’ispirazione del Calendario Pirelli, “The Cal”, a lui affidato nel 2010, un caleidoscopio di corpi e rimandi all’antica e sensuale mitologia, sua grande passione. La fotografia è proprio uno dei suoi maggiori interessi, è infatti spesso l’artista che immortala le pubblicità delle aziende che dirige, senza contare che tra le celebrities che ha catturato figura la satan-rock-star Marilyn Manson.

La sua visione di moda è frutto di eleganza barocca mista a praticità e glamour sofisticati e moderni, e l’ha declinata attraverso le sue innumerevoli collaborazioni… Diesel, con cui ha creato 5 paia di Jeans, H&M per la quale è stato uno tra i primi designer superstar a porre la sua firma su una linea low-cost, e Hogan con cui ha creato una serie di scarpe e accessori. A mio parere, unico neo in questo supremo cammino nello stile: ha disegnato gli abiti per i tour di artisti internazionali, come Madonna e il suo “Re-Invention Tour” e lo “Showgirl Tour” di Kyle Minogue.

 

Karl Lagerfeld, da vero mito vivente qual è, è stato molte volte protagonista di libri e pubblicazioni, come quando perse 42 kg in tredici mesi con una dieta creata apposta per lui dal Dr. Jean-Claude Houdret, il quale in seguito ne ha ricavato un libro dal titolo, “La dieta di Karl Lagerfeld”, oppure quando nel 2010 l’artista Alexsandro Palombo gli ha dedicato un’opera illustrata dal titolo “Karl Lagerfeld, visione di un funerale”, in cui attraverso diverse illustrazioni ci si addentra nel visionario e futuribile funerale del designer tra i volti più noti del fashion business mondiale.

Da segnalare inoltre a febbraio prossimo la sua direzione di Metro, il free-press europeo che lo accoglierà nella sua sede parigina, e da cui fanno sapere alcuni esperti di marketing, ci si aspetta una tiratura di almeno 800.000 copie europee, io scommetto che saranno molte di più.

 

Per tutti i comuni mortali, a parte leggere, sapere, scoprire di Karl Lagerfeld, la cosa più importante è vestire di Karl Lagerfeld, e davvero non è nulla di più semplice, perché lo zampino del guru è in molte linee anche in questi giorni, quindi conti alla mano e disponibilità permettendo, tutti a caccia di Mr. Karl, che per questo Natale arriva anche in profumeria con una collezione di trucchi e accessori limited-edition per Sephora, i prezzi sono davvero alla portata di tutti, e avrete un pezzo da collezione.

Da collezione come i gioielli che ha disegnato per la glitter-house Swarowsky, andati a ruba e subito diventati un caso anche su E-bay.

 

Karl Lagerfeld, passato, presente e futuro della moda… è stato annunciato per il 2013 il lancio della sua prima collezione di orologi, firmati in tandem con l’azienda americana Fossil, di pochi giorni fa la firma del contratto. Non oso immaginare la cifra, ma visto che Karl Lagerfeld possiede un jet privato e numerose case di lusso sparse per il mondo, non deve essere proprio irrisoria, ma d’altronde si sa, il genio va pagato e Karl di genio ne ha da vendere, lo aveva già intuito una certa signora, Coco Chanel, che decenni fa gli affidò alla sua morte, il timone della maison più glamour che ci sia… e se Madame Chanel lo ha scelto, sicuramente non ha sbagliato, anche perchè tra gli altri mentori della prima vita di Karl Lagerfeld figurano altri due fondatori della moda mondiale, niente di meno che Ives Saint Laurent e Pierre Balmain, ed è stato inoltre collaboratore per lungo tempo della sofisticata maison Clohè.

 

Curiosità e invidia sono scaturite dall’abito che Karl ha creato appositamente per Lady Gaga in occasione dell’apertura del “Gaga’s Workshop” di Barneys a New York, lo scorso novembre. Il maxi abito bianco è un pezzo unico, e conferma che il legame ad alti livelli tra Lagerfeld e il mondo dell’entertainment è destinato ad altri innumerevoli successi.

 

A conferma del genio illuminato di Karl Lagerfeld la dichiarazione rilasciata pochi mesi fa durante la settimana della moda parigina, riguardo le collezioni che avevano sfilato a Milano. Attraverso il giornale tedesco, il “Frankfurter Allgemeine Zeitung” ha lanciato una stoccatina alla moda italiana e all’Italia in generale: «A Milano in primavera si sono disegnati costumi pieni di strass e cose del genere, questo corrisponde forse a Berlusconi, non al paese reale. Io invece ho proposto cose che le donne italiane possono usare tutti i giorni. Gli altri fanno solo bling-bling». Bella frecciatina dall’uomo che è passato agli annali della storia del fashion business anche per una curiosità avvenuta nel 1993, quando scelse come modella la nostra più famosa porno-star, Moana Pozzi, a quella visione sembra che la donna più potente della moda mondiale, la direttrice di Vogue America, Anna Wintour, abbia lasciato la sfilata, inorridita dalla scelta della cat-walk line.

 

Karl Lagerfeld, cinico, materialista, artista, creativo, super, poliedrico, amorale, immorale, romantico, fetish, glamour, psicopatico, visionario, appassionato… Additatelo come volete, di Karl Lagerfeld ne nasce uno ogni 333.000.000 di anni, troppi per aspettare il prossimo, quindi godiamoci quello che abbiamo adesso.

Andrea Algieri


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