Intervista a Sergio Caputo: un’inconfondibile mix di pop, jazz e poesia

L’artista romano farà tappa nella sua città natale con un concerto unico e imperdibile

Un evento davvero esclusivo quello del 2 agosto alle ore 21.00 a Roma: Sergio Caputo in versione unplugged salirà sul palco dei bellissimi Giardini Montemario (Piazzale dello Stadio Olimpico, 8). Durante il concerto il musicista originario di Roma ripercorrerà la sua carriera d’artista proponendo i brani storici del suo repertorio insieme ai successi più recenti. La data è stata organizzata dai nostri amici di Piccoli Concerti – #musikaaltramonto – con cui stiamo cercando di far ripartire in qualche modo gli eventi live nella Capitale, ve ne abbiamo già parlato qui!

È del 1983 il primo album di Caputo, “Un sabato italiano”. Quell’album lo portò subito al successo ed è tutt’ora un classico. La sua musica è un pop-jazz che spesso spazia nel latino e con un uso innovativo del linguaggio, dove i temi predominanti sono il quotidiano, l’amore e le nevrosi metropolitane.
Fra le sue collaborazioni eccellenti si annoverano nomi come Dizzy Gillespie, Tony Scott, Mel Collins (King Crimson), Tony Bowers (Simply Red), Enrico Rava, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Danilo Rea e molti altri. Col nuovo millennio si è trasferito in California, dove ha vissuto e lavorato per dodici anni a contatto con le sue radici musicali e facendosi conoscere come chitarrista “Smooth Jazz”. Nel mese di novembre 2019 è uscito il suo nuovo singolo Amo il mio nuovo look”, così in vista dell’imminente data romana post lockdown, ci siamo fatti una chiacchierata con lui…

  • Come è venuta a nascere la tua ispirazione di abbinare la musica italiana al jazz?

Quando ero bambino ascoltavo molto la radio, e lì ho iniziato ad sentire le grandi orchestre. Da grande, poi, ho conosciuto la canzone Jazz dei grandi maestri, da Cole Porter, a Duke Ellington, a Bernstein. Siccome nessuno scriveva più canzoni jazz – ovvero il jazz nel format canzone – ho provato a farlo io, e apparentemente ha funzionato: oggi posso dire con un certo orgoglio di aver scritto canzoni che mi sopravviveranno.

  • Nel 1983 esce il tuo primo album ‘Un sabato italiano’, tutt’ora è un classico. Come mai l’idea di voler fare un remake?

Se un album che hai realizzato trent’anni prima è amato ancora oggi e viene riscoperto dal pubblico delle nuove generazioni, senti l’esigenza di attualizzarlo. La prima versione risentiva parecchio dei sound di moda negli anni ’80, e ciò mi infastidiva molto; ho voluto “classicizzarlo”, cioè ripulirlo da impronte legate alla moda del momento, e riarrangiarne i brani in un modo “senza tempo”, adottando lo stile “classico” della canzone jazz, e devo dire che finalmente riesco a riascoltare questo album senza provare insofferenza.

  • Durante la tua carriera hai avuto molte collaborazioni con dei grandi musicisti jazz come Dizzy Gillespie, Tony Scott, Mel Collins, Tony Bowers, Enrico Rava, Roberto Gatto, Flavio Boltro, Danilo Rea. Cosa ti hanno insegnato queste importanti esperienze?

Nessuno di noi è davvero come crede di essere, e spesso lavorare con altre persone ti mostra un lato di te che è più simile a come ti vedono gli altri, che non all’uomo nello specchio (“man in the mirror” …cit.).
Lavorare con dei jazzisti di tal calibro ha dato un approccio alla mia musica che non avrei elaborato da solo. Detto ciò, resto un lupo solitario, e finché non ho scritto un brano in tutte le sue parti e sfumature non coinvolgo nessuno.

  • Cosa ti ha spinto a trasferirti in California?

Semplicemente, la vita mi ha portato lì.

  • Nel novembre del 2019 è uscito il tuo nuovo singolo “Amo il mio nuovo look”, come definiresti il tuo ‘nuovo look’?

Come dicevo prima, nessuno di noi è come pensa di apparire. Non siamo noi a cambiare il nostro look, accade esattamente il contrario

  • Dopo lo stop lunghissimo a causa del Covid, cosa provi nel poter riportare sul palco la tua musica il prossimo 2 agosto a Roma?

Roma è la città in cui sono nato e dove ho vissuto in fasi diverse della mia vita. È anche una metropoli con milioni di persone, e il pubblico cambia a seconda di “dove” ti esibisci. Cosa proverò il 2 agosto lo scoprirò. Il 2 agosto.

Valentina Polidori

Inizio live: ore 21.00
Apertura porte ore 19,00
Giardini Montemario
Piazzale dello Stadio Olimpico, 8
Biglietti: 25€+ d.p.
> Link acquisto biglietti in prevendita

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