Intervista a Isabella Braggion, autrice del romanzo “Swami”

Il nuovo romanzo rosa di Braggion è un appassionante romanzo che parla della complessità delle relazioni interpersonali, siano esse di natura romantica o semplicemente d’amicizia. La protagonista dell’opera è Swami, una ragazza di origini asiatiche colta nel momento del suo ritorno sulla scena musicale

Isabella Braggion ha pubblicato alcuni suoi racconti sulla rivista Writers Magazine Italia e su alcune antologie tematiche pubblicate dalla casa editrice Delos Books. Ha frequentato il Master della Scuola Palomar di Rovigo e un corso biennale di Sceneggiatura presso lo Studio Cinema di Verona. Pubblica nel 2019 per Bibliotheka Edizioni il romanzo rosa “Swami”

  • Ci presenti il tuo nuovo romanzo Swami?

Swami è il nome della protagonista, una promettente artista indonesiana che con gesti felini ci apre le porte del mondo del jet set internazionale. Una sera incontra David e se ne innamora perdutamente, ignara che l’uomo è il fidanzato “blindatissimo” di Jennifer Blanco, giovane diva di Hollywood dal carattere granitico e spigoloso. I guai per tutti e tre cominciano subito, lasciando scorrere per tutta la lunghezza del libro i sentimenti conflittuali, i desideri non soddisfatti e le manipolazioni, finalizzate nel loro insieme a soddisfare una felicità sempre più effimera.

  • Quali sono i motivi che ti hanno spinta a scrivere la tua storia?

Desideravo scrivere un romanzo sulla miriade di sentimenti che ruota attorno all’amore. Un libro di pura evasione ma dove le lettrici possano riflettere sulle scelte dei protagonisti, condividere o contestarne i comportamenti, sentendosi loro stesse parte attiva della storia.

  • Vorresti descriverci l’intrigante personaggio di Swami?

Swami ha un carattere mite ma una determinazione di ferro. Ha una profonda carenza d’affetto dovuta a un’infanzia vissuta unicamente con la tata. L’assenza della madre, che seguiva il marito nei numerosi viaggi di lavoro, le ha lasciato una ferita mai rimarginata. Cerca l’amore, ne è affamata solo all’idea, ma non vuole imporre o manipolare nessuno nel suo intento. L’unico suo desiderio è essere scelta.

  • Se potessi consigliare una colonna sonora da tenere di sottofondo mentre si sta leggendo il tuo libro, quale sceglieresti?

Questi sono alcuni brani che mi hanno aiutato a calarmi nell’atmosfera giusta sia nello scrivere Swami che nella sua rilettura: “Pour que tu m’aimes encore…” di Celine Dion, di Anggun “La neige au Sahara” e “La Rose Des Vents”, di Marc Anthony “You Sang To Me”, di Rihanna “Stay” e “Diamonds”, di Kate Perry “Unconditionally” e per finire “La Vida Es Un Carnaval”, con cui Swami conclude un concerto australiano con il suo amico Ricky Anthony (nome inventato ma che proviene dall’associazione dei nomi di due famosissimi cantanti latini).

  • Hai frequentato il Master in Tecniche della Narrazione della scuola Palomar. Cosa hai imparato da questa esperienza? Che consigli daresti a chi ha intenzione di diventare un autore di narrativa?

Di leggere tantissimo e di tutto, di essere curiosi della vita e delle emozioni. Frequentare il Master della scuola Palomar mi ha aiutato a strutturare e scalettare la storia prima di scriverne una sola riga, evitando così dispersioni e vicoli ciechi, difficilissimi da sanare quando si è troppo avanti nella narrazione.

  • Quali sono le opere e gli autori che ti hanno ispirata maggiormente?

Leggo di tutto… Ma se devo pensare a romanzi di grande respiro che ho adorato e adoro tuttora penso a “Via col vento” e “Uccelli di rovo”.

  • Chi è davvero Isabella Braggion, e cosa desidera per il suo futuro di scrittrice?

Personalmente desidero perdermi nei sentimenti per ritrovarmi. Come autrice aspiro a scrivere nuovi libri, toccando tematiche diverse, ma dove la donna (e l’uomo) siano centrali nel vivere i loro sentimenti, sbagliando, cadendo e rialzandosi… sempre!

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