Le notti di Gerusalemme sono cariche di sapori e odori. Le notti di Gerusalemme non sono fatte per dormire. Caldo e umido si alternano ed i pensieri oscillano nel limbo del dormiveglia, immagini statiche e piene di contenuti. Immagina due Paesi, due Paesi vicini ed estremamente diversi. Immagina che questi Paesi possano convivere. Immagina che la pace sia una priorità. Immagina che i mercati siano pieni di gente. Immagina che la religione non sia un pretesto, ma un valore che accresce il carico culturale di ogni individuo. Continua ad immaginare…
“Lo senti il vento Amhed?“.. Tempo di guerra e tempo di pace non esistono, il mix dei due si perde nei ricordi degli anziani, unici portatori dell’esperienza iniziale. Giovani “martiri” palestinesi 15enni senza niente da perdere, a cui hanno negato la possibilità di avere tutto da perdere. Religione è costituzione. “Ed ora Amhed guarda colui che si siede sulla poltroncina del pullman accanto a te, ha la tua età. Negli occhi ancora troppa voglia di baciare, viaggiare e ancora qualche cazzata da compiere“. .
L’odio ti cambia. Nelle sabbie mobili della memoria si perde la ragione dell’astio, ciò che rimane è la sua parte più superficiale: la sensazione di odiare. .
“Amhed… domani inizia la scuola. Un bambino sta piangendo coccolato dalla madre, due giovani soldati parlano di un viaggio imminente ed una signora anziana è appena tornata dal mercato: per pranzo la vengono a trovare i nipoti“. .
Cambiare prospettiva a chi non conosce neanche le ragioni per cui sta agendo diventa una missione… realizzabile. L’infrastruttura su cui si regge l’odio è fatta di carta e bastoncini. I dogmi sono costituiti da persone in carne ed ossa e i perché, spero, diventino presto domande sempre più pressanti, a cui dover rispondere. .
“Amhed non azionare quel dispositivo, domani potresti essere felice con una donna ed il frutto del vostro amore. Amhed hai incolpato della morte di tuo padre un intero popolo. Sotterra l’ascia di guerra e torna vivere e a respirare“. .
Favole da dormiveglia, il dormiveglia caldo e umido di Gerusalemme. Favole o storia? Questa favola non ha un lieto fine, questa favola finisce con il silenzio. Il nulla. Amhed ha scelto, Amhed ha scelto l’odio.
Amhed: 5 Marzo 2003, massacro del bus 37 ad Haifa, 17 morti.
Dal 1993 ad oggi sono morte 804 persone a causa di attentati suicidi e attentati dinamitardi.
Davide Lemmi
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. . > Part. 1: “La seducente attrazione della guerra”
> Part. 2: “Le conseguenze accettabili della morte”
Immagina Lemmi, se fosse tutto vero… GRAZIE della testimonianza
“………torna vivere e a respirare”, a respirare! magari la pace.
grande Lemmi,chissà se prima o poi questo conflitto vedrà la fine…
già,oltre che Charlie io sono Palestinese… 😉
tra un Charlie ed un altro qui intanto continuano a morire infatti…
il fatto è che come dice Davide L. l’odio ti cambia! Quei popoli saranno sempre oppressi da quei drammi quotidiani fino a quando non si trasformerà l’odio in convivenza
mentre i morti palestinesi non si contano quasi più…
riflessivi e commoventi reportage. Onore a D.Lemmi e a Uki
un pensiero alle vittime di queste insensate guerre…
Ci sono soltanto vittime. Come scrive Lemmi. Come è la realtà.