Il Golpe Borghese: il Colpo di Stato sventato del regime militare

Inchiesta: un Colpo di Stato sventato per poco, tutto all'oscuro della popolazione, tutto alla luce del potere

 

Sicuramente tutti avrete affrontato una riflessione nella vita: quando si dorme nel frattempo il mondo sta cambiando. Mai riflessione è stata più azzeccata per la questione di oggi: Il Golpe Borghese. Sicuramente tanti di voi sapranno già di cosa sto parlando, ma per questi approfondimenti di una tale “rubrica” è un passo importante da discutere.

Ebbene il Golpe Borghese è un Colpo di Stato, niente più niente meno, che per “fortuna”, se vogliamo dire, è stato sventato per un pelo l’8 dicembre 1970. Il nome viene preso dal principe Junio Valerio Borghese, ex comandante della  Xª Flottiglia MAS che per inciso era un’unità speciale della marina militare italiana famosa per atti di assalti militari e guerriglie.

Il Golpe è forse stata la cosa meno italiana della storia per quanto riguarda la sua organizzazione. Com’è potuto succedere che si potesse permettere un colpo di stato? Come diavolo si fa un colpo di stato? Beh, qui la faccenda si fa interessante.

Sappiamo oramai molto bene grazie all’articolo precedente delle pressioni che gli Stati Uniti facevano per far si che la sinistra, estrema o meno che fosse, non salisse al potere in Italia, luogo assolutamente strategico per la Nato militarmente. Gli U.S.A però questo non lo potevano mica fare alla luce del sole, ovviamente, e sono andati a bussare alla porta di “papà” Gelli. Si, proprio Licio Gelli, per Wikipedia un “giornalista”. Infatti era proprio Gelli a fornire gli uomini per Gladio, quindi anche in questo caso fece nuovamente il tramite tra “il dire e il fare”.

Cosa successe, viene qui il turno di Adriano Monti, “politico”, che andò a parlare con un uomo d’affari (?) chiamato Hugh Fenwick, per sondare fino in fondo il beneplacito dei simpatici Americani. A dircelo è lo stesso ambasciatore degli Stati Uniti a Roma, Graham Martin, che inviò la conversazione dei due al Dipartimento di Stato il 7 agosto del 1970. Hugh deviò Monti (nome inquietante se posso dire..) in Spagna a farsi una chiacchierata con Otto Skorzeny, amichevole ex SS e uomo inserito nella CIA.

Arrivati a ciò, Otto dà il permesso come portavoce delle teste calde del nuovo mondo di poter fare il nostro colpo di stato ma ad ovvie condizioni che ora vi elenco:

1) Dovevano rimanervi estranei civili e militari americani dislocati in basi NATO.

2) Dovevano invece prendervi parte tutte e tre le forze armate dell’epoca, con espressa menzione dei carabinieri.

3) Arrivato a buon fine il colpo di Stato, il potere provvisorio doveva essere assunto da un politico DC, che riscuotesse il gradimento americano e si prodigasse ad organizzare nuove elezioni politiche entro un anno.

4) Tali elezioni, pur essendo in linea di principio “libere”, non avrebbero contemplato liste comuniste, né di estrema sinistra, escludendo anche formazioni di analogo orientamento, ancorché “sotto mentite spoglie”.

Inquietante assai… Monti dopo anni confessa che la persona chiave che sarebbe dovuta salire al potere sarebbe dovuta essere…

Suspance…

Giulio Andreotti!!! Ma si, quello che la volta scorsa abbiamo definito bravo, onesto, ecc… La meraviglia del caso!

Ora che tutto era pronto mancava solo l’approvazione dello Stato, ma non quello istituzionale bensì quello illegale, la mafia, Cosa Nostra. Esisteva un patto fra la P2 e Cosa Nostra, dove quest’ultima avrebbe dovuto uccidere il Capo della Polizia Angelo Vicari. Ma come facciamo a saperlo? Quasi è poesia: perché Andreotti consegnò nel ‘74 alla magistratura di Roma un Dossier del SID con delle intercettazioni telefoniche riguardo il caso del Golpe. Ma Andreotti è stato talmente onesto da nascondere, per il loro bene, a quanto dice, nomi importanti della politica, della comunicazione e della finanza del tempo.

In questi documenti e intercettazioni si fa il nome della P2, Gelli compreso, che avrebbe dovuto rapire Saragat in occasione del Golpe, ed appunto del patto con Cosa Nostra. Questo scherzetto dell’allora Ministro della Difesa (rendiamoci conto) viene avvalorato dagli ex mafiosi Tommaso Buscetta e Antonino Calderone che confessano il misfatto così come il coinvolgimento della P2 e dell’affiliazione ad essa del Capitano dei Carabinieri Giuseppe Russo.

Insomma, non stiamo qui ad elencare ogni diavolo di cavillo. Cosa successe? Che nelle piazze maggiori di Roma e davanti alle sedi politiche di tutta Italia si riunirono tutte le forze armate dello stato, armati fino ai denti grazie al Ministero degli Interni. Alla guida di questo esercito avevamo esponenti militari di peso come Giuseppe Casero e Giuseppe Lo Vecchio. Davanti alla sede della RAI avevamo la Forestale con 187 uomini pronti ad intervenire.

Cosa andò storto? Le cause oggi sarebbero poco certe, anche se a guardare bene ci sono. Anzitutto è da dire che fu Gelli ad interrompere la festa, questo probabilmente perché Borghese voleva fondare una nuovademocraziacontro ogni parte straniera, e questo non era nei patti. Poi anche perché Borghese sarebbe stato vittima successivamente di un contro-piano statale detto “Esigenza Triangolo” di cui si sarebbe reso conto in tempo.

Se Borghese fosse stato fermato dallo Stato cosa sarebbe successo? Che la DC al governo avrebbe indetto leggi antiterroristiche e di maggiore controllo, affinché la gente barattasse un po’ di libertà per maggiore sicurezza. Borghese di questo venne avvertito, quindi scappò in Spagna sino alla sua morte. Le truppe pronte vennero rimandate a casa con un contrordine che venne giustificato solo come “esercitazione”.

La notizia venne fuori circa tre mesi dopo ed il 18 marzo 1971 il sostituto Procuratore di Roma Claudio Vitalone emanò i mandati d’arresto per i principali boicottatori: Remo Orlandini, Mario Rosa, Sandro Saccucci, Giovanni De Rosa, Giuseppe Lo Vecchio ed appunto Borghese.
A tutto ciò seguirono dei processi ma, pensate che fortuna, nessuno venne condannato! Ben 68 imputati assolti, perché secondo la Corte d’Assise, il 29 novembre 1984, il fatto non sarebbe accaduto e non sarebbe stato altro che un, come proprio dice la sentenza, ‹conciliabolo di 4 o 5 sessantenni›.
Concludo con una domanda ed una chicca: vi pare possibile che per anni è stato organizzato un mondo senza che nessuno di noi venisse interpellato? Vi pare giusto?

La seconda è una cosa simpatica, cioè il discorso che Borghese avrebbe voluto fare una volta entrato nella RAI con  il potere nelle sue mani. Buone risate:

«Italiani, l’auspicata svolta politica, il lungamente atteso colpo di Stato ha avuto luogo. La formula politica che per un venticinquennio ci ha governato, ha portato l’Italia sull’orlo dello sfacelo economico e morale, ha cessato di esistere. Nelle prossime ore con successivi bollettini, vi verranno indicati i provvedimenti più immediati e idonei a fronteggiare gli attuali squilibri della Nazione. Le Forze Armate, le Forze dell’Ordine, gli uomini più competenti e rappresentativi della Nazione sono con noi; mentre, dall’altro canto, possiamo assicurarvi che gli avversari più pericolosi, quelli, per intendersi, che volevano asservire la patria allo straniero, sono stati resi inoffensivi. Italiani, lo Stato che insieme creeremo, sarà un’Italia senza aggettivi né colori politici. Essa avrà una sola bandiera: il nostro glorioso Tricolore! Soldati di Terra, di Mare e dell’Aria, Forze dell’Ordine, a voi affidiamo la difesa della Patria e il ristabilimento dell’ordine interno. Non saranno promulgate leggi speciali né verranno istituiti tribunali speciali; vi chiediamo solo di far rispettare le leggi vigenti. Da questo momento, nessuno potrà impunemente deridervi, offendervi, ferirvi nello spirito e nel corpo, uccidervi. Nel riconsegnare nelle vostre mani il glorioso Tricolore vi invitiamo a gridare il nostro prorompente inno d’amore: Italia! Italia! Viva l’Italia!».

Claudio Del Conte

 

 

Il Golpe Borghese (Colpo di Stato 1970)

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