I Cyborg sono tra noi

La normalità è solo una forma mentis

L’uomo si serve da sempre dei mezzi –naturali e artificiali– per potenziare le sue capacità abituali (si pensi agli occhiali) o per migliorare il suo corpo e la sua mente: ci sono dei limiti etici a queste azioni? Quando un uomo è “normale” e quando non lo è? Il criterio di normalità è stabilito in base a degli standard fisici e a statistiche sul numero di esseri umani che la possiedono?

 

La serie televisiva svedese “Real Humans” (inedita in Italia) ha riscontrato un gran successo di ascolto. Parla di robot umanoidi, gli “hubot”, che sono parte integrante della società. Creature ibride e pensanti, le cui capacità sono ormai superiori a quelle degli umani. Unico handicap: la mancanza di sentimenti, quella sembra essere una prerogativa degli essere umani. Ma ecco che uno scienziato riesce a trovare la chiave ai sentimenti. In quel momento gli hubot sono pronti a combattere una guerra contro i loro creatori e sanno di essere, questa volta, i vincitori assoluti. La perfezione tecnica e l’indistruttibile materiale sintetico di cui sono fatti non può che vincere sulle imperfezioni delle fragili, imperfette creature mortali.
Nella serie sembra realizzarsi la minaccia del 2045, anno lontano, ma nemmeno poi molto, in cui secondo quotati pensatori, tra cui Ray Kurzweil, l’intelligenza artificiale supererà quella umana.

E allora, se non puoi battere le macchine, anzi c’è il rischio che ti facciano lo sgambetto, tanto vale diventare come loro. Inglobarne e assumerne porzioni dentro di sé.
Sempre più elementi artificiali sono integrati al corpo umano per migliorarne la performance.

A fine febbraio del 2015 le agenzie riportano la notizia di una nuova ricerca, una delle tante, che ha permesso di impiantare una mano bionica mossa dal pensiero su tre pazienti, che avevano subito delle lesioni del plesso brachiale.
Il cuore del “biohacking” è il Regno Unito dove vive Kevin Warwick, un professore dell’Università di Reading del dipartimento di Cibernetica, che per eseguire i suoi impianti si appoggia a uno staff qualificato di tecnici medici. Già nel 1998 Warwick si fece impiantare un RFID chip e nel 2002, dei sensori cibernetici nei nervi del braccio. Il suo braccio è pieno di macchine complesse che permettono a Warwick di manipolare una mano robotica a distanza, uno sorta di specchio del suo braccio in carne e ossa. Non solo, l’impulso può andare in entrambe le direzioni. La moglie di Warwick, Irena, ha invece impiantato un sistema cibernetico che permette al marito, anche oltre oceano, di provare la sensazione di ricevere una stretta di mano, quando questo accade alla moglie. È una sorta di telepatia cibernetica, come ha scritto Warwick, o empatia, per cui i suoi nervi sono stati modificati per sentire quello che sente lei, attraverso una serie di bit di dati che viaggiano su Internet.
Nel 2012 il lavoro di Warwick venne salutato come un importante passo in avanti per aiutare le persone prive di arti o paralizzate, per riconquistare una serie di capacità. «Sono contento se questa scoperta porterà a nuove e potenziali terapie mediche –aveva affermato il professore– ma quello che veramente mi interessa è il potenziamento delle capacità umane a un livello superiore. Dieci anni fa questo avrebbe sconvolto molte persone: a meno che l’obiettivo finale non fosse aiutare i disabili, le persone non erano pronti ad accettarla».

 

La frontiera ultima è l’avvio della trasformazione dell’uomo in cyborg, in un ibrido in cui naturale e artificiale convivono tra loro. In cui l’elettronica sopperisce alle mancanze della biologia o ne accelera le capacità.

La normalità è solo una forma mentis.

 

Katia Valentini

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> Leggi anche il Dialogo di Uki sul rapporto tra Natura/Artificialità:  Analogo = DIALOGO tra buchi del culo

 

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7 Comments

  • La normalità, come tutto, dipende dalla società del momento … dalla sua cultura e modo di pensare e vedere le cose … quindi tutto è possibile …

  • ovviamente qualora queste tecnologie siano incentrate sul benessere e la medicina la cosa non può che essere encomiabile…… tuttavia, sappiamo bene che poi il potere ha brutti effetti su queste nuove conquiste

  • quando si parla di cibernetica e di empatia mi sorgono sempre dei dubbi,appunto.
    però potrebbero essere cose importanti per molte persone

  • stiamo velocemente raggiungendo soluzioni fantascientifiche, e se messe a disposizione della medicina sono anche auspicabili.
    capisco pero’ le riflessioni di Valentini…… il modo di pensare sara’ rilevante in questo senso …

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