Fisionomia del vampiro

Chi non ha mai pensato ad entità arcontiche, alieni, creature di un’altra dimensione che, nostro malgrado, muovono le fila di tutta la baracca

Pochi giorni addietro è uscito su “La Stampa” di Torino, versione online, un articolo che recita così: “L’uomo duemila anni fa era molto più intelligente; gli esseri umani stanno perdendo gradualmente la loro intelligenza”. (vedi qui il nostro articolo).

I primi uomini più intelligenti di noi: provocazione? No, si tratta di una ricerca condotta da studiosi interni alla Stanford University, fondata,  per dirla in breve, sulla costante riduzione della pressione evoluzionistica nel corso dei millenni. Cioè si vive sempre meglio (sarà!) e quindi l’intelligenza, quella di un certo tipo, è meno necessaria.

Che più di una dimostrazione vivente di questa stramba e pessimistica teoria sia oggi all’ordine del giorno, è quantomeno lampante!

Dopotutto, non fosse intervenuta l’evoluzione, i meccanismi stessi che da soli abbiamo innescato, gli strumenti che abbiamo creato, soprattutto negli ultimi decenni, al fine di depotenziare il nostro quoziente intellettivo (ovviamente su tutti la televisione), sarebbero bastati allo scopo.

Per me, basta dare una scorsa alle facce dei viaggiatori che affollano un vagone della metropolitana, o della gente in fila all’ufficio postale, per rendermi conto di questa gran verità!

Così come mi basta dare un’occhiata a qualunque edizione di un telegiornale nazionale o locale, per rendermi conto di un’altra, altrettanto drammatica, verità.

 

Lombrosiano della prima ora, ho sempre eletto la fisiognomica a chiave privilegiata dei rapporti interpersonali.

La dottrina del Lombroso, che pretendeva di risalire ai caratteri morali e psichici dell’individuo basandosi sulle sue fattezze esteriori, oggi a qualcuno farà sorridere… ma, in tutta sincerità, chi non ha mai riconosciuto, o creduto di riconoscere, ad esempio, una professoressa di matematica in pensione dietro un volto arcigno ed occhialuto; o un sempliciotto buontempone e mansueto da due gote rosse e sporgenti come melette…

Ecco perché ogni volta che mi ritrovo davanti (e sia benedetto il filtro dello schermo televisivo) il volto di un politico, di un governante, ho la certezza di trovarmi di fronte a un’entità non-umana.

Non esagero; per chi abbia un minimo di sensibilità fisiognomica tale affermazione si presenta come un’innegabile ovvietà.

Qualcosa di alieno vive dietro quelle maschere di cerone, dietro quel trucco pesante, pesantissimo… non sono uomini come noi, non possono esserlo. Non con quegli sguardi stupefatti; non con quelle mani, artigli anzi, ossuti e perennemente tesi a carpire qualcosa che non gli appartiene; non con quelle bocche sottili, unte di caviale e crema di aragosta, con le quali si sussurrano tra loro chissà quali segreti, e con le quali ci succhiano, novelli vampiri, energia vitale e quattrini a non finire.

E più si sale per gli scranni del potere più la questione si fa evidente: non uomini, ma entità arcontiche, alieni, creature di un’altra dimensione che, nostro malgrado, muovono le fila di tutta la baracca.

Dario Marcucci

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