“Canzoni di Contrabbando” è la prima grande raccolta del percorso creativo di Eugenio Bennato, artista che si è sempre riferito ad un linguaggio stilistico e ad un circuito alternativo rispetto ai modelli della musica leggera.
Un percorso che parte da “Brigante se more” – brano che nasce nei primi anni Ottanta e diventa col tempo un inno spontaneamente scelto al di fuori della logica discografica da centinaia di migliaia di voci del sud – fino all’ultima composizione del musicista napoletano che si intitola “Mon père et ma mère“, unico inedito della raccolta.
I tredici brani proposti sono tratti da varie pubblicazioni: oltre a “Brigante se more” (1980, qui realizzato in una versione assolutamente inedita e con la collaborazione della voce di Pietra Montecorvino), sono presenti titoli da “Taranta Power” (1998) che segna l’avvio di una nuova stagione di diffuso interesse popolare per la musica etnica italiana, a “Che il Mediterraneo sia” (2002), dove per la prima volta risuonano, accanto ai dialetti e ai tamburi del sud Italia, gli accenti provenienti dalla nuova migrazione mediterranea.
E ancora l’apertura prosegue e con “Sponda sud” (2007) si spinge a latitudini più lontane e misteriose, in cui è possibile intravedere la fonte dei ritmi e delle leggende che risuonano nelle superstiti scintille della nostra musica popolare.
Da “Questione meridionale” (2011) sono infine tratti i brani che ritraggono i briganti maledetti, da “Ninco Nanco” a “Michelina de Cesare“, protagonisti della storia negata del 1860 che con il nuovo regime imposto portò di fatto il sud alla dolorosa epopea dell’emigrazione nelle Americhe lontane.
Alcuni dei brani sono stati risuonati, ricantati e rimixati, e tutta l’Antologia rinasce attraverso il nuovo mastering che impreziosisce e riscalda l’intera produzione. Un lavoro che racconta al meglio l’intero percorso finora compiuto dall’autore partenopeo, a distanza di cinque anni dall’ultimo album pubblicato.
.
.