Telepatia o interfaccia telestatica per manipolare gli esseri viventi?

È quello che potrebbe accadere in un prossimo futuro grazie all’evoluzione della scienza

Ehi, puoi sentirmi?” ..“Oddio sento le voci… sto impazzendo”..no invece! È quello che potrebbe accadere, o quasi, in un prossimo non tanto prossimo futuro grazie all’evoluzione della scienza! Non sarà più una scena che si può vedere solo in un film! La telepatia, che ci permette di comunicare con altri esseri, non è più così lontana.. Gli scienziati hanno infatti creato un’interfaccia telepatica in grado di manipolare gli esseri viventi.

 

Qualche tempo fa, avevamo appreso che fenomeni come la telepatia sono realmente possibili grazie al nostro DNA. Questo infatti sarebbe in grado, qualora ci trovassimo in particolari stati di coscienza, come sotto l’effetto di particolari droghe, di connettersi ad una “reteuniversale. Il fenomeno che si manifesterebbe è quello della ipercomunicazione (notizie più dettagliate le potete trovare qui), capace di mettere in contatto individui anche molto distanti tra loro grazie alla connessione a questa rete, più precisamente detta “Campo Morfico”. Pensate a quello che è raccontato facessero gli sciamani.. alla luce della possibilità che queste capacità siano insite nell’uomo, non ci sembra più tanto impossibile!

Telepatia e premonizione sono solo alcuni dei possibili poteri che l’uomo potrebbe essere in grado di riscoprire, ma per questo dobbiamo aspettare che le ricerche sul DNA continuino, vadano avanti, e che l’uomo impari a controllarli.. possiamo aspettare tutto questo? Oppure è meglio se cominciamo a riprodurre questi fenomeni artificialmente?

Il potere stregonesco della telepatia è stato sperimentato e riprodotto da Yoo Seung-Schik, un ricercatore che lavora presso la Harvard Medical School di Boston. Se l’evoluzione ha bisogno dei suoi tempi, anche la scienza non è che fa le cose dalla sera alla mattina! Infatti è stato utilizzato un uomo per l’esperimento di telepatia, ma, siccome la telepatia si fa in due perché c’è chi emette il messaggio e chi lo riceve, dall’altra parte cosa c’era? Un ratto… ebbene sì. Poveri ratti usati sempre per gli esperimenti.

Questa volta però il simpatico topino non ha dovuto subire nessun maltrattamento o altro, in quanto è stato semplicemente anestetizzato e collegato a un dispositivo che canalizza gli ultrasuoni, non invasivi e che quindi non provocano dolore alla cavia, alla parte del cervello, del topo sempre, che controlla il movimento. A questo punto che si fa? Si prende un umano, volontario, e lo si collega ad un altro dispositivo, che trasforma i dati ricevuti, e rilevati dall’encefalogramma sottoforma di onde, in dati leggibili da un computer. Siccome il dispositivo del topo era collegato a sua volta a un computer, è stato possibile mettere in contatto i due computer e quindi i due esseri, uno che emette un segnale e un’altro che lo riceve.

Tutto questo collegamento ha permesso ai ricercatori di visionare le onde cerebrali dell’uomo che si stava concentrando sul far muovere la coda al ratto. Al cambiamento delle onde, della loro cioè modulazione, il ratto effettivamente agitava la coda: quindi c’era una chiaro collegamento fra i due eventi.

Sì però un attimo: l’umano ‘chiedeva’ al topo di muovere la coda, oppure ‘ordinava’ di muovere la coda?

Ok, al topo arrivano degli impulsi che gli fanno muovere la coda, quindi non c’è bisogno che l’umano conosca il linguaggio dei topi. Ma di partenza c’era nella mente dell’uomo un’ordine o una richiesta? La cosa cambia! Pare una sottigliezza, ma così non è: la telepatia non dovrebbe essere quel potere in grado di metterci in contatto anche se stiamo a distanza e quindi senza il bisogno di urlare e sbracciarci? Bene, se è così è come un modernissimo telefono! Ma questa cosa sembra più simile a quella fatta da un marionettista, che pensa ad un movimento da far fare a chi o cosa è collegato dall’altra parte del dispositivo.. e questo potere assomiglia più ad un ammaliamento che alla telepatia. È ben diverso se qualcuno ti chiede o consiglia di fare qualcosa, da qualcuno che ti impone di farla perché ti controlla a distanza Se è così, meglio quindi che l’uomo si sbrighi a fare affidamento sul proprio DNA!

Roberto Morra

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