Eptalia è un progetto filosofico-tecnologico -studiato dalla psicologa Antonella Canonico e dallo scienziato Gabriele Rossi- che ha l’obiettivo di unire i popoli e le culture in maniera sicuramente virtuale ma elencando dei principi concreti, di vita, condivisibili dai più e che possono dar vita ad un senso di fratellanza fra gli uomini, al fine di far andare meglio le cose, per uscire da questa crisi che attanaglia tutti. Si tratta di un progetto sociologico a cui tutti gli interessati possono aderire come in una community. L’etica, con i suoi valori, è maestra e la tecnologia è portatrice di insegnamenti. Solo grazie a dei principi eticamente condivisibili possiamo raggiungere una condivisione comune e solo con la tecnologia possiamo fare in modo che questi principi siano conosciuti e riconosciuti.
Eptalia. Cos’è?
Non stiamo parlando di un progetto secolare che viene portato avanti nel retroscena dei grandi eventi storici, sul modello de “Il pendolo di Foucault” di Umberto Eco. Non stiamo neanche parlando di un progetto segreto portato avanti da una società altrettanto segreta che si mostra in pubblico sotto un altro aspetto, del tipo della “Seele” in “Evangelion“. Da dove viene fuori allora? Quali sono i principi e i fondamenti che lo governano? E quale è il suo scopo ultimo?
Eptalia: le origini e lo scopo.
Il concetto che sta alla base di tutto è che lo scopo della vita sia la comprensione della realtà e della nostra mente in modo completo. Questo porterebbe un aumento della qualità della vita.. ah però, niente male! Socialmente parlando, il vantaggio che ci si aspetta è un progressivo azzeramento della conflittualità. Eptalia infatti si fonda su dei principi e il loro rispetto aiuterà a far aumentare la fiducia reciproca, l’amore e la giustizia. Economicamente parlando, i vantaggi sono ovvi: se tutti rispettano gli stessi principi, ovviamente tutti ci andranno a guadagnare. Una simile società sarebbe in grado di garantire sviluppo e ricchezza.
Eptalia: un’impostazione convenzionalista.
L’impostazione di base di questa società condivisa è quella convenzionalista, per la quale i concetti di bene e di male si definiscono esclusivamente in base all’obiettivo. Bene è da considerarsi tutto ciò che ci avvicina all’obiettivo; viene considerato male invece tutto ciò che ci allontana dall’obiettivo stabilito. Da cosa viene stabilito questo obiettivo? Dai sette principi su cui Eptalia si fonda, che non sono giusti in sé, ma sono convenienti per l’uomo.
Eptalia: una meta-società.
Questa società è fondamentalmente una meta-società in quanto sta sopra e comprende in sé cittadini appartenenti a società diverse che decidono di seguire regole, più restrittive generalmente, che sono diverse da quelle della loro società di appartenenza. Grazie alla tecnologia moderna si può costituire una meta-società anche fra persone molto lontane tra loro. Ed in più ci sono le guest star: ossia le menti artificiali! Sì esatto: tra i cittadini di questa società sono accettate anche le menti artificiali, senza le quali non sarebbe proprio possibile creare una meta-socità efficiente… ma di nuovo le menti artificiali? Quali dubbi nascano a parlare di menti, cioè intelligenze, artificiali, ce lo siamo già detti.
Eptalia: precedenti e dubbi.
Dopo l’esempio della “città ideale” di Platone, di cui ci parla nel dialogo la “Repubblica“, dopo La “città del Sole” di Campanella, dopo “Utopia” di Tommaso Moro e la “società comunista” di Marx, effettivamente ci voleva un’altra società ideale.. una sorta di comunità amish globalizzata. Si parla tanto di globalizzazione, negativamente, e ora vogliamo addirittura costruire una società globalizzata che unisca gli uomini delle più diverse culture? Per quanto il progetto possa essere condivisibile, se è reale e non è una buffonata, non si rischia di cadere nell’estremismo? Meno male che si dice che il mondo è bello perché è vario!
Eptalia: i principi.
Sicuramente i principi sono condivisibilissimi e sono descritti in modo tale da potersi adattare agli uomini delle culture più diverse, ma come manifestato, c’è da fare attenzione quando si parla di principi ideali.. fosse possibile applicarli, forse sarebbe stato già fatto! O sono solo le intelligenze artificiali a poterci salvare?
I sette principi sono:
– principio di realtà: si afferma solo ciò che è aderente alla realtà;
– principio di collaborazione: ogni appartente alla società fa ciò che non lede, o lo fa in misura minima, un altro appartenente;
– principio di responsabilità: si è consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni;
– principio di utilità: ci si impegna ad essere utili e ad attuare gli obiettivi individuali e comunitari;
– principio di qualità: gli obiettivi si devono raggiungere rispettando dei criteri “estetici”, compresi i miglioramenti necessari dopo che l’obiettivo è stato raggiunto;
– principio di benessere: solo adesso entra in gioco il benesse proprio e altrui che può essere perseguito;
..e per finire: il principio di merito: che fonda una gerarchia degli aderenti al patto per la quale ognuno segue le direttive di chi gli è superiore.
Ora sta a voi scegliere se far parte di questo nuovo ordinamento condiviso mondialmente! Ricordate che i principi devono seguire esattamente quest’ordine e la violazione di uno solo di essi rappresenta l’esclusione dal patto.
Roberto Morra
per un attimo mi sono entusiasmato..
troppo bello per essere vero…
tentativo interessante, da non sottovalutare
vabbè ma che c’entrano le menti artificiali???
forse sono l’unica garanzia che tutto ciò funzioni…
si, credo infatti che tutto il discorso si regga sulla Singolarità e su una mente che possa rimanere coerente con i principi
grazie a R.Morra, non sapevo proprio di questo interessante progetto. Certo, è una cosa estrema, bella ma sul filo… è lontano, forse, questo futuro… :O
dice bene il Morra…..se fosse una cosa fattibile, si sarebbe già fatta,ma la storia insegna
le premesse ci sono, ma concordo con le riserve del Morra espresse anche nel post linkato…ci vorrebbe una rivoluzione culturale non di poco conto…
casi in cui mi vado a rileggere questo originale post di Uki……in cui si parla dell’esistenza in tutte le sue sfaccettature, comprese quelle artificiali: https://www.ukizero.com/analogo-dialogo-fra-buchi-del-culo/
L’intelligenza artificiale??? Sarebbe la cosa piú assurda che potremmo pensare, associare il pensiero generato da una macchina con l’etica. Saremo tutti standardizzati, immagginate che noia
Concordo
direi che si deve fare una premessa basilare: il “cuore” dell’uomo è uguale su tutte le latitudini. le regole ascritte servono per dare una traccia alle menti affinchè, se pur in buona fede, non si vada per boschi. Si dice infatti che l’inferno è lastricato da buone intenzioni. A mio parere la cosa peggiore capitata all’uomo è stata la diversità del linguaggio e non mi dilungo con epiteti verso il malnato che lo ha voluto. Questa è la prima rivoluzione da fare,poi, avanti con le regole.
interessante premessa…