Come ogni storia che si rispetti, anche nel raccontarvi questa direi di partire dal principio. E il principio della nostra vicenda ci riporta indietro nei mesi, fino alla scorsa primavera, con l’approvazione alla camera della legge numero 7 del 28 aprile 2014, ovvero “Delega al Governo in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio, con disposizioni in materia di sospensione del procedimento con messa alla prova e nei confronti degli irreperibili”.
In soldoni, la legge dava disposizioni concernenti la modifica dell’assegnazione degli arresti domiciliari (ora diventati pena principale per i reati fino a tre anni), all’assegnazione delle forme alternative al carcere come la messa in prova e la detenzione oraria, nonché la “trasformazione in semplici illeciti amministrativi” (sì, in multe) di una serie di reati.
Essendo una legge delega, si è dovuto aspettare fino al 1° dicembre affinché il Consiglio dei Ministri approvasse anche i Decreti Legge relativi. Insieme alla convalida della legge, il C.d.M. ha dato il via libera anche ad ulteriori disposizioni per “la non punibilità per particolare tenuità del fatto”. Ovvero, d’ora in avanti sarà il giudice a stabilire di non perseguire l’imputato laddove il reato da lui commesso sia considerabile di lieve entità. La tipologia di reato che viene così condizionata è molto ampia: si va dallo stalking alle violenze domestiche, dal maltrattamento di animali (unico provvedimento per il quale ancora il governo ancora si riserva di deliberare, non potendo la parte lesa, ossia l’animale, intervenire in sede di testimonianza per dimostrare la gravità dei fatti).
Ovviamente la notizia è subito rimbalzata da un sito d’informazione all’altro, subendo la solita trasformazione dei fatti in scandalo attraverso il Blog di Beppe Grillo. Non vogliatemene, condivido molti dei punti base del Movimenti a 5 Stelle, ma mi sembra che il meccanismo d’azione su cui si basa sia diventato sempre più il generare constante confusione e incazzatura random nei suoi followers, fornendo notizie capziose e, mi dispiace dirlo, in tono estremamente demagogico. Ad ogni modo, il flame è stato generato come da copione, forse anche a causa della scarsissima informazione data in merito.
Ad oggi, le testate online che hanno trattato l’argomento sono pochissime, e ancora meno quelle che l’hanno fatto in maniera approfondita. Da una parte troviamo gli indignados, quelli che sull’onda dei grillini insultano il Governo e lo accusano di far retrocedere la giustizia, addirittura di tendere a realizzare un’ “amnistia preventiva” di reati dei quali lo Stato non ha interessi a occuparsi; dall’altra, chi sostiene che non sia per nulla grave, che in ogni caso i reati restano punibili e che comunque la non riconducibilità al diritto penale di determinate violazioni non è un incentivo a commetterle. Credo che entrambe le fazioni possano come sempre avere una parte di torto e di ragione, e non sta certo a me stabilire la validità di una legge, ma posso provare a darvi una mia visione della cosa.
Quello che mi sembra essere passato in secondo piano non è tanto la gravità o meno del rendere non penalmente perseguibile un dato reato: ciò che mi colpisce della riforma è il potere che viene dato al singolo giudice. Ma com’è possibile parlare di lievità se si è indagati per violenza privata, minacce, percosse, furti? Poniamo un caso limite: una donna che picchia il marito, ma solo ogni tanto, magari quando beve un martini di troppo con le amiche. La donna pesa 50 kg, il marito quasi il doppio. Però quando è sbronza e torna a casa, s’incazza con lui perché ha lasciato i piatti sporchi nel lavandino, e inizia a riempirlo di schiaffi, magari conditi da insulti. Chiaramente il marito non viene ferito dagli schiaffetti della moglie, e decide ogni volta di subire in silenzio le vessazioni, fin quando all’ennesima decide di rivolgersi al giudice. Non vi sono altri testimoni oltre che lui e lei. In questo caso, quanto è lieve il reato? Chiaramente l’uomo non riporta danni fisici, ed è impossibile verificare l’entità degli insulti ricevuti. Come può un giudice allora stabilire se il reato sia o meno da imputare al codice penale? Ho scelto appositamente un esempio di violenza al femminile, proprio perché è un caso limite, su cui un giudice uomo potrebbe addirittura ridacchiare sotto i baffi, trascurando la gravità della cosa. Il fatto che sia comunque passibile dal codice civile non cambia la sostanza: rimettere un giudizio così arbitrario nelle mani di un singolo individuo, è una responsabilità troppo grande. Ho scarsa fiducia nelle istituzioni, ma il sapere di potersi rimettere a una legge scritta inequivocabilmente (anche se chiaramente molto interpretabile) mi dava una minima sicurezza.
Indubbiamente la depenalizzazione dei reati minori non comporterà un aumento dei trasgressori, e probabilmente la sua finalità iniziale era un semplice snellimento delle pratiche burocratiche dei Fori competenti, ma resto comunque perplessa nei confronti di un provvedimento che renderà di fatto sempre più importante a livello decisionale il ruolo di un singolo, in un Paese che appena un mese fa, secondo gli studi di ‘Transparency International’, si collocava all’ultimo posto in Europa, e ben oltre la metà classifica nello studio complessivo, per quanto riguarda l’indice di corruzione percepita.
Non voglio certo fare di tutta l’erba un fascio, né è mia intenzione esprimere un giudizio di valore sui funzionari del Tribunale: la cosa che però mi spaventa è il mio stesso punto di vista, che da normale cittadina, prova più paura (e non timore) che rispetto nei confronti delle istituzioni che dovrebbero garantirne la sicurezza.
Cherry Kush
Sempre peggio…
Prima si dice che i giudici sono potenti e tendenziosi e poi gli si danno altri poteri! Dov’è la verità?
La verità è dove tira il vento…….quello dei soldi!
Esattamente Giova, la penso come te. Non ho studiato legge, dunque posso solo esprimere il mio umile parere da cittadina, ma proprio come dici tu l’ipocrisia nel dare maggior potere a una classe che viene costantemente tacciata di corruzione mi sembra davvero palese!
La discrezionalità della legge c’è sempre stata,ma certo così diventa legiferante per forza di causa…
Che poi in questo modo si aggrava di più il lavoro degli avvocati
Che potranno attaccarsi a tutti i cavilli del mondo per convincere i giudici….perché poi di questo si tratterà
posso immaginare in Italia come si cercherà di convincere i giudici
Il problema è che tutto questo non va bene soprattutto anche dopo i recenti fatti di cronaca, uccisioni di minori, torture, violenze domestiche, violenze sulle donne, e tutti quei reati che non avranno più come deterrente la carcerazione.
Inoltre con la depenalizzazione dei reati minori si rischia che le persone inizino davvero a farsi giustizia da sole, potrebbe essere un collasso della legalità più grave di quanto già non lo sia
ed è per questo che tali riforme puzzano di “altro”….qui gatto ci cova
tutto rientra nel piano di destabilizzazione delle democrazie
Sfiduciamoci tutti…ancor di più di quanto lo siamo!
Ogni legge che vien fatta sembra fatta per disgregare quel poco di sicurezza e fiducia che era rimasta nelle istituzioni…se era rimasta!
Complimenti al Parla-e-mento!!!