È uscito per La Clinica Dischi l’album d’esordio del cantautore livornese Dalo, dal titolo “Ibrio“. Dalo è il nuovo progetto discografico del cantautore livornese Davide Lonzi (classe 1991) che, dopo diverse esperienze con vari gruppi della scena toscana, decide di intraprendere la strada solista. «Ho deciso di guardarmi allo specchio per capire chi fossi. Ma il riflesso non aveva forma, era in continua evoluzione», ha dichiarato il cantautore.
“Ibrido” nasce dall’incontro con Pietro Paletti (Woodworm Label, Sugar) con il quale inizia un percorso artistico che lo porterà a consolidare la propria identità autorale, dando vita a questo primo lavoro in studio (con produzione artistica dello stesso Paletti).
L’album presenta un sound synth-pop scandito da ritmiche decise e sonorità urbane. I testi e le melodie riportano ad un mood cantautorale italiano moderno ed originale, con il quale Dalo affronta tematiche auto-referenziali con una penna tragicomica che lascia all’ascoltatore sia il sorriso sulle labbra, sia un velo di malinconia.
L’uscita del disco è stata anticipata da due singoli: “Non ho bisogno di niente” e “Nel bene e nel male“, entrambi accompagnati da videoclip diretti e realizzati da Tommy Antonini (Dark Polo Gang, Bobo Rondelli, Tasters, Symphony X).
“Non ho bisogno di niente“, il primo singolo, tratta un tema molto delicato e personale: la presa di coscienza di poter contare solo su sé stessi e sulla propria autenticità. Quell’autenticità che, troppo spesso, è messa in dubbio dal giudizio altrui, dall’amore malato, dalle pressioni, dall’ansia.
“Nel bene e nel male” parla invece del disagio di vivere in una società cinica, sempre più attenta alla forma piuttosto che al contenuto. Emerge il malessere di vivere in un momento storico in cui ogni ricorrenza, ogni avvenimento, viene strumentalizzato per scopi non autentici, spesso vere e proprie strategie consumistiche o di potere. Di fronte a tutto questo le persone adottano spesso un atteggiamento passivo e si lasciano intrappolare inconsciamente in questo meccanismo perverso. Viene quindi a meno l’assaporare l’essenza della vita che si può trovare anche nell’avvenimento più ovvio di tutti i giorni. Il video, diretto da Tommy Antonini, è uno slow-motion per l’intera durata. Il protagonista è Didier, un ex segretario belga che, una volta in pensione, ha lasciato tutto per vivere da clochard. È l’estrema rappresentazione del significato del pezzo, che recita «Amo questo dolce naufragare in libertà». Sì, perché Didier ha scelto di vivere così: costruisce piccole composizioni di rami e foglie che espone ai passanti regalando saluti e sorrisi, godendosi a pieno il gusto di un bicchiere di vino e di una sigaretta.
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