Dall’’Universo alla Coscienza: le avventure del Sè – (Part. 4)

La mente di un 'soggetto' personale, così come accade per un aggregato di energie mentali, è lo spazio elettromagnetico in cui disparate vibrazioni si attivano sia in senso "positivo" che "negativo" in una continua antitesi oppositiva. L’unico antidoto a questa tensione è la consapevolezza di se stessi

Siamo schiavi di un sistema sociale gerarchizzato e prestabilito, non è una frase fatta e disfattista, ma una realtà storica e antropologica. L’unico tributo alla Vita rimastoci è quello di fare esperienza di noi stessi – un atto di volontà necessario da rivolgere anche alle persone che amiamo e che ci accettano per quello che siamo e diventeremo. Esistere significa “poter scegliere”, anzi essere “possibilità”. Ho capito allora che l’unica speranza di felicità è quella di un’anarchica evoluzione di ciò che siamo e proviamo, di tutto ciò che ci elettrizza! Una gamma di esperienze che racchiuda la giusta conoscenza di sé stessi (cosa che ineluttabilmente ci metterà a confronto con l’universo, perché si sa… l’esperienza prima ti mette alla prova e poi ti spiega la lezione).

 

egregore

IL GIOCO DELLA PARTI DI FRONTE I ‘SISTEMI ENERGETICI’ DELLA VITA:
PAURA O REALIZZAZIONE / PADRONI O SCHIAVI

Secondo le ultime rivelazioni della scienza, il sistema connettivo del Vuoto genera il Campo Purico di Punto Zero attraverso dinamiche neurali rese possibili dal plasma superfluido di cui è composto. Questo Campo Purico ad un certo momento si autorganizza olograficamente come una Coscienza Integrata (poiché si auto-riflette e si osserva… ha consapevolezza di sé di fronte una sua immagine speculare), e in questo modo comincia a generare “idee” basate su delle ‘correlazioni di eventi’ quantistici. Per mezzo di quest’ultime le contrazioni vibrazionali (cioè dei ‘movimenti’ sotto forma di onde spiraliche, come vortici geometrici di energia) creano particolari frequenze olografiche in cui la coscienza cosmica (“quanti-neuroni“) trasmette la propria coscienza di sé su dei relativi focolai di coscienze senzienti (sotto-sistemi), in modo da sperimentare alcuni possibili futuri“. Infatti, dopo che il Vuoto attraverso la coscienza cosmica integrata ha World in eyepreso consapevolezza di sé, osservandosi, al fine di sperimentare se stesso all’opera (e dunque evolversi), esso frammenta il suo Campo Purico in piccole porzionidi se stesso per mezzo di frequenze che formano stati quantici come coscienze individuali: ossia quel “comportamento quantico” e informazionale che genera esattamente ognuno di noi con la propria mente e il proprio corpo. Ecco che per mezzo di questi esclusivi focolai soggettizzati, che siamo noi cristallizzati allo stadio energetico collassato nella materia (la nostra dimensione olografica, con le sue esclusive leggi di natura nel piano relativo dell’esperienza), vengono a generarsi effettivamente un corpo, un cuore ed un cervello, dunque una mente senziente che sperimenta tutti gli eventi attraverso il legame indissolubile che le onde cerebrali, e quelle del sistema cardiaco, intrattengono con i flussi vibrazionali dell’inconscio, ovverosia il “ponte quantico” -per così dire- da dove le nostre Coscienze individuali acquisiscono le informazioni che provengono direttamente dall’originale Coscienza Collettiva del Campo Purico (è tutta una questione di risonanze dai “quanti-neuroni” tra Sistemi e sottosistemi di Campi Magnetici).

Queste dinamiche primordiali alla base della Vita nell’universo le ritroviamo, non a caso, anche all’origine di quel processo che genererà la nostra individualità cosciente. Secondo la scienza, come in psicanalisi, il Soggetto non coincide con l’Io. L’Io è infatti un momento dialettico di reificazione del Soggetto, in quanto ‘complesso di conoscenze’ in cui il Soggetto tende a riporre la propria presenza e identità. Possiamo dire che il Soggetto si vive Io proprio nella modalità di rapporto interdipendente. In quanto Io, infatti, esso “proietta” i propri bisogni sull’altro e vede l’altro come ‘altro Io’ ­appagante delle proprie aspettative. Questo “gioco di ruoli” è stato l’embrione che in seguito ha causato quei processi psicologici ed antropologici che hanno portato l’umanità a diversificarsi a seconda del “controllo” che un individuo poteva avere sull’altro (ho scritto qualcosa al riguardo su quest’altro speciale Approfondimento). Ebbene, è solo il recuperarsi come Soggetto Riflessivo che permette all’uomo di vivere l’altro uomo come pari Soggetto, nella modalità di rapporto intersoggettivo. La cosa bella è che questo processo è possibile perché la conoscenza razionale che “l’uomo di scienza” fa dell’universo – come di una realtà oggettiva che si dà al di fuori di lui quale soggetto conoscentecoincide con il conoscersi dell’universo in lui! Dunque la conoscenza che il Soggetto Riflessivo fa di sé e del reale coincide in realtà con il conoscersi dell’unico Essere ­Soggetto! L’unico soggetto che coincide con l’unica Coscienza Collettiva.
Questa affermazione mina alla radice di ogni ontologica separazione tra soggetto e oggetto, tra Soggetto conoscente e oggetto conosciuto (una diatriba ancora aperta finanche nella fisica quantistica). Tale separazione ha infatti solo un valore gnoseologico, conoscitivo, necessario perché avvenga il selfawarness572x4291processo stesso della conoscenza: come può conoscersi l’Essere cosmico, se non prendendo distanza da sé per guardarsi e, successivamente, ri­conoscersi in se stesso? Questo è ciò che accade fin dallo stadio plasmatico del Vuoto neurale per arrivare infine alle nostre coscienze olografiche. L’Esseità c’è in quanto si manifesta a se stessa e, nel manifestarsi a se stessa, l’Essere/Vuoto si conosce nelle forme che manifestandosi assume. Anche l‘universo è una conoscenza che l’Esseità realizza di sé nelle forme che la compongono. La distanza tra universale e particolare, sociale e individuale, dio e uomo, viene così colmata in modo dialettico. Tutto nasce da qui. Siamo un’unica cosa, ma ci incasiniamo da soli a forza di mettercelo in quel posto con i ‘riflessi‘ di noi stessi che crediamo di vedere nella nostra mente e in quella degli altri!
Allora, sperimentare gli eventi in questo mondo significa vivere la vita che noi interpretiamo come tale, giorno dopo giorno, anche se purtroppo lo facciamo dimenticando che siamo un tutt’uno con l’unico Campo di Punto Zero che costituisce l’universo e il Tutto… come dicono da sempre quei sapientoni degli Orientali. Ogni azione dimentica di questo porta a separarci ancor di più dall’Omega e a farci sperimentare cose negative, cioè eventi involutivi. È una questione di leggi di natura: di quali particolari risonanze, energie, campi magnetici e Informazioni quantiche si usano e alimentano… nel momento in cui io perdo di vista il vero unico Soggetto, rimango imbrigliato nei pensieri fallaci di mille altre soggettivazioni.
Rimanendo ancora collegati a questo meccanismo intrinseco di auto-riflessione del Vuoto, ricordiamo ancora una volta che per prima cosa il Vuoto ha creato (con questo suo meccanismo naturale) un Campo Purico speculare a se stesso, come terreno di sperimentazione; dopodiché questo Campo di Punto Zero – divenuto una “coscienza cosmica integrata” – si è frammentato in tanti focolai di coscienze individuali in grado appunto di sperimentare, ognuna con le proprie vite, l’evoluzione migliore per la Coscienza cosmica Collettiva e infine per il Vuoto stesso. Ebbene, riflettendo in questo senso su una famigerata teoria psicologica, ossia la “Proiezione Psicologica“, vale a dire la cosiddetta “Legge dello Specchio” di cui abbiamo già parlato anche nelle parti precedenti di questo ‘speciale Approfondimento’, si può dunque affermare che l’ “esterno” altro non è che l’ “interno“. Pertanto è ormai chiaro che ogni esperienza che si vive può avere un’interpretazione a seconda delle caratteristiche della personalità del soggetto (e del suo bagaglio emozionale). Secondo la “Legge dello Specchio” il mondo con cui 6e7c4697-951c-4c9b-a667-0ad3009708d8_largeognuno di noi si confronta non è altro che un riflesso del proprio essere interno; per questo motivo assume rilevanza solo ciò che è già dentro di noi, ciò che è conosciuto in quanto affine o problematico. Tuttavia, non essendo consapevoli che l’esterno è solamente uno specchio dell’interno, ognuno di noi continua a dare la colpa agli eventi… alzando le mani rispetto alle proprie responsabilità, è così tutto il mondo è popolato da ostacoli e gente più stronza di noi. Ciò nonostante dobbiamo iniziare a concepire le persone e le situazioni come parti della sceneggiatura della nostra vita… così tutto ci sarà più chiaro.
Nondimeno, i condizionamenti sociali, le aspettative genitoriali, gli obblighi e i divieti a cui siamo sottoposti dalla nascita, plasmano la nostra personalità e creano modelli di pensiero e di comportamento artificiali che ci allontanano da noi stessi, contraendo le nostre emozioni e dominando i nostri desideri. Veniamo letteralmente deviati, fino a non sapere più chi siamo, vincolati a vivere esistenze insoddisfacenti, permeate dalla paura o dalla brama, segnali della profonda incoerenza che sentiamo dentro. Finiamo per lottare solo contro noi stessi: paura del giudizio, del fallimento, del rifiuto, dell’abbandono, smania di potere, di sesso, di svago, di controllo, di sostanze, di riconoscimento, di amore… i demoni si generano al nostro interno e ognuno trova fuori i capi espiatori relativi a ciò che sta combattendo (i mostri sono il riflesso dei nostri demoni interiori). Certi bisogni derivano da mancanze, e con le nostre impulsività cerchiamo sempre di ottenere dal mondo ciò che serve per colmarli. Se continuano a presentarsi sempre le stesse situazioni che ci arrecano sofferenza e problemi, significa allora che non abbiamo mai smesso di mettere in atto i medesimi schemi che rispondono agli stessi bisogni interiori. Questa manfrina ormai è stata dimostrata amici, dobbiamo farcene una ragione.

 

Alla luce di tutto ciò, mi ha sempre colpito un fatto a dir poco rilevante: tutto quello che intossica crea dipendenza. E quando dico “intossica”, intendo non solo a livello fisico, ma più di ogni altra cosa ciò che contamina il mio naturale equilibrio interiore, in senso olistico. Da qui infatti possiamo svelare una serie di ‘condizioni’ che se acquisite diventano o, un elisir di lunga vita e felicità, o delle vere e proprie armi di distruzione di massa!
11_03_fascettaL’ingegnere francese Andrè Simoneton dimostrò, servendosi di strumenti come un Contatore Geiger, una Camera Ionizzante di Wilson e il Biometro di Bovische, che le radiazioni emesse da un organismo sano si aggirano sui 6500 Angstroms (verso l’infrarosso) e che al di sotto di tale valore compare la malattia. Ne conseguì pure che alcune radiazioni erano utili a mantenere una buona salute mentre altre erano nocive.
Per mantenere la vibrazione ad una lunghezza d’onda superiore ai 6500 Angstroms il nostro organismo deve continuamente adattarsi all’influenza di numerose tipologie di radiazioni, come quelle dovute a pensieri, emozioni, alimentazione, medicamenti, oltre a quelle cosmiche, solari, lunari, terrestri, per non parlare di quelle emesse dalle moderne apparecchiature di cui ci circondiamo (ecco dunque l’importanza del nostro stile di vita).

Queste interazioni tra risonanze magnetiche creano non poche frizioni già a livello quantistico, figuriamoci nelle sue trasposizioni vibrazionali allo stadio psico-fisiche e a livello intersoggettivo, e dunque sociale. Alla luce di tutto questo possiamo allora aggiungere che il gioco delle parti in seno all’umanità – che si è subito trasformato in un antitesi tra servi e padroni fin dall’accaparramento delle risorse all’alba dei tempi – ha fatto sì che il sistema sociale (attuato dai vincitori/padroni) agisca principalmente sulle dipendenze dell’individuo, schiavizzando e modificando le sue esigenze funzionalmente alle tre componenti primarie dell’essere umano:
– l’informazione che assimila,
– il cibo che ingerisce
– l’ambiente in cui si muove.

Allo stesso tempo il Sistema ha imparato a limitare i fattori che permettono la libertà di un essere umano in tre modi:
offuscando la coscienza,
catturando l’attenzione,
bloccando l’energia.

Queste condizioni imposte dall’esterno sono destinate ad aumentare e contribuiscono a generare quella tensione crescente e poco chiara che tutti noi ad un qualche livello stiamo percependo. Alzi la mano chi non sbrocca quotidianamente in nome dell’ansia?

A questo punto dobbiamo aver chiaro, in conseguenza di tutto ciò, che quel che serve ad un uomo per essere in grado, viceversa, di disporre autonomamente del proprio destino: sono tre cose semplici ma allo stesso tempo difficili da ottenere:
– una coscienza libera,
– una volontà libera,
– un’energia libera.

130922-130551Ebbene, a questo punto ho capito che l’unico antidoto a questa tensione è la consapevolezza.

La consapevolezza è la possibilità di orientarsi con lucidità nella realtà circostante e rendersi conto di dove si è, di cosa si sta facendo in un determinato momento e del perché. E che cazzo ci vuole!
Eppure, lasciatevi oltretutto dire che per fare questo bisogna (semplicemente?!) emozionarsi, liberamente, secondo la propria indole, secondo la propria spinta naturale! Di fatto il nostro inconscio sa bene da sé cosa siamo e cosa desideriamo… quindi “tutto ciò che siamo” uscirà istintivamente sempre dall’inconscio, nel bene e nel male! Bisogna fare esperienze secondo le proprie vie di espressione… e non certo secondo quelle impacchettate dal Sistema o quelle che scaturiscono da impulsività che fanno parte di risposte automatiche che il Sistema stesso ha già addomesticato o instradato. La nostra Volontà, frequenza diretta del Campo Purico, deve vibrare forte e chiara… dovrà lasciarsi portare dall’intelligenza emotiva se vorrà rimanere pura e saper dunque “distruggere” quello che non serve alla nostra evoluzione, senza fare danni ineluttabili. Se non riuscirà in questo, il nostro stato emotivo rimarrà sempre nelle tele manipolatorie degli impulsi o di una “ratio” divenuta oggi una logica quanto mai oppressiva. Insomma, io cerco sempre che la mia Volontà venga armonizzata dalla Ragione, in modo da acquisire un ‘sereno equilibrio’ nel bel mezzo delle tempeste della vita: si tratta della libertà di essere me stesso, in modo consapevole, alla faccia di chi mi vuole male!

Il fatto di cercare il silenziodentro di noi” può sembrare spesso molto difficile, la verità è che dentro la nostra testa sbraitano una miriadi di seghe mentali, che magari non si manifestano con le parole ma possono tormentarci molto più di qualsiasi altra cosa. Ciò che c’è dentro di noi deve quindi essere portato all’esterno, perché se non riusciamo ad ascoltarci, aumentiamo la nostra dipendenza dal mondo esterno senza riuscire a risolvere i nostri problemi. Nella fretta di arrivare per primi, nel riempire l’agenda d’impegni… spesso ci lasciamo alle spalle la nostra ricchezza interiore. Non riusciamo a interpretare i segnali o le sincronicità che il nostro corpo o la nostra vita ci presenta, non siamo abituati a svolgere attività benefiche come la Meditazione o lo Yoga, pratiche che ci avvicinerebbero a noi stessi e aumenterebbero il contatto con ciò che accade dentro di noi. Siamo pieni di scuse: non possiamo perdere tempo a rimanere fermi a “fissare il nulla”, non siamo abituati a non accendere la Tv, ecc… ma il fatto è che la forza di volontà e l’atteggiamento giocano un ruolo fondamentale in tutto questo discorso; nondimeno quasi nessuno riesce a tollerare il silenzio a lungo. L’assenza di suono è una sorta di digiuno, una privazione scomoda, per cui nel mondo contemporaneo c’è poco posto per il “silenzio e il dialogo interiore”. Siamo arrivati al punto che sempre più persone si sono abituate a tenere costantemente la Tv o la radio accese, solo per far sì che ci sia sempre un rumore di fondo a coprire qualsiasi silenzio. Il silenzio ci terrorizza così tanto che hanno messo le musichette perfino per quei pochi secondi che si sta in un ascensore.

capro-espiatorioInsomma, è chiaro ormai che la società, per autoconservarsi, cerca in tutti i modi di relegarci al ruolo di ingranaggio, e se la sfera di attività si restringe, per forza di cose, anche la coscienza ristagna in un campo ristretto. Inoltre, ad aggravare le circostanze vengono instillati con cura degli stereotipi sociali che creano tra l’essere umano e la collettività una sorta di sincronizzazione che prende il nome di massificazione. Guardiamoci intorno, siamo fratelli sempre pronti a ghettizzare i difetti degli altri, sempre pronti a vomitare sul riflesso di noi – ovvero gli altri –  il peggio di noi stessi… è così che nascono servi e padroni: da chi ha bisogno dell’altro per sopravvivere alla Vita (servo) e chi sopravvive sentendosi indipendente dalla Vita e superiore all’altro (padrone).

 

Secondo la scienza l’uomo è un continuo emettitore di energia che varia nella sua intensità, frequenza ed ampiezza secondo l’intenzione, la parola, e la sua gestualità. Tradizionalmente, quindi, lo spazio è uno spazio magnetico o elettromagnetico, dove ogni “gesto” fatto, ogni “segno” tracciato, ogni “parola” pronunciata, ogni “operazione compiuta”, hanno un senso assoluto, incancellabile, decisivo, positivo o negativo. In effetti, nella mia esperienza non c’è stato niente di “forte” che mi sia capitato che non mi abbia lasciato una cicatrice. Dovevo reagire..

Adesso so che nel momento in cui la mente è investita da una forte emozione positiva o negativa si crea un nuovo circuito di pensiero, poiché la mente continuamente analizza e interpreta quelle emozioni cercando schemi di soluzioni o raggiri pur di allontanare la sofferenza (vedi ancora la teoria la “Legge dello Specchio”). Non è uno sguardo lucido, imparziale e quieto sulla natura delle cose; la mente non opera come la Coscienza che al contrario vive di un’intelligenza emotiva poiché vibrante delle frequenze originarie del Campo Purico… e dunque spassionata nell’osservare la natura delle cose. Di fatto la mente sta in un altro stadio di frequenza: essa nasce dai processi cerebrali, da un troppolavoro-300x225cervello che è materia e che si comporta come un semplice elaboratore di dati. Il suo scopo è analizzare, risolvere, reagire, conservarsi… usa la razionalità per pianificare tutto quanto (tanto da farne una logica… i cui sproloqui affabulatori ci danno il senso dell’inganno satanico, “Diabolé” in greco significa “Dividere“). La mente cerca di controllare il mondo costruendone uno proprio su misura! La scienza afferma che il pensiero crea forme! Esso elabora continuamente “immagini mentali”. Anche il computer che state usando per leggere questo articolo prima di essere stato creato solidamente è stato prima pensato. E ogni cosa è stata “causata” da un’idea, un pensiero… un’intenzione.

Dobbiamo capire che se il pensiero è sufficientemente forte e definito, si viene a creare una struttura energetica, chiamata comunemente “forma-pensiero“, che sarà tanto più potente e resistente quanto più forte è stato il pensiero che l’ha generata. Quando i pensieri non sono individuali ma provenienti da un gruppo di persone si generano “agglomerati energetici” (alcune tradizioni esoteriche parlano delle cosiddette “Egregore“. La parola “egregor” ha la medesima radice di “aggregare” e deriva dal latino “grex, gregis”. La parola quindi significa “raggruppare, mettere assieme“). Attraverso queste conoscenze alcuni dei lor “Signori”, ossia le élite che manovrano le società, hanno generato ‘forme-pensierooppressive al fine di reprimere le masse, vedi ad esempio cosa è divenuto il concetto di Stato nel corso della storia, oppure quello di religione… o ancor meglio di Dio, ecc… Pensate al denaro: la moneta è una convenzione (una convenzione cazzo!) esistente tra persone che l’accettano di comune accordo. La moneta ha un “valore nominale” che è il valore numerico impresso o stampato su di essa, e un “valore intrinseco“, ossia il costo supportato da chi l’ha emessa, comprensivo del materiale (ad esempio carta e inchiostro) e spese di lavorazione. Quindi abbiamo una banconota da €100 che in realtà è costata circa 30centesimi; ma quel valore commerciale lo accettiamo noi nel momento in crowd-mobcui acconsentiamo di usarla per €100. Ma si tratta semplicemente di un pezzo di carta (da 30centesimi) che noi accettiamo, convenzionalmente, di usare ad un’altro prezzo che abbiamo deciso di assegnargli (questo è il famigerato “signoraggio bancario”). Ce la siamo inventata noi questa stronzata! Originariamente utile certo per scambiare merci… ma se attualmente popolazioni intere muoiono di fame, potremmo essere liberi di rivedere un po’ questi meccanismi o no? Ecchecazzo! Capite quanto può essere potente una cosa che seppur non sia reale noi consideriamo tale? Tra l’altro noi i soldi per averli dobbiamo chiederli in prestito, e ci paghiamo così pure gli interessi! E lo facciamo non più con la Banca d’Italia, che potrebbe stamparne a suo piacimento a seconda delle esigenze, ma ci tocca trattare con banche private o loro corporazioni come la BCE (ricordatevi che una banca statale potrebbe stampare tutta la moneta di cui ha bisogno a fondo perduto.. sono “strumentali pezzi di carta” che dovrebbero servire per ottenere degli obiettivi sociali funzionali, a questo dovrebbero servire i soldi!). La prossima volta che i nostri governanti ci chiedono soldi perché siamo in crisi, basterebbe dirgli che se li possono stampare da soli ed esattamente quanti glie ne servono, invece di consegnarci in mano a strozzini legalizzati. Oppure fanculo pure al denaro, il debito pubblico non esiste! Il denaro è creato dal nulla (non esiste più un corrispettivo concreto – in valore aureo…). Purtroppo però tutti hanno creduto che esso sia qualcosa di inevitabile, e la sua mancanza un problema reale e pericoloso. Invece è tutta una convenzione sociale, una farsa inventata da noi… noi che potremmo cambiarla quando vogliamo! Le regole del gioco l’abbiamo scritte noi.
Ecco che una forma-pensiero si può paragonare a un accumulatore di energia pronto a scaricarsi, o a caricarsi ancor di più, se trova delle vibrazioni simili a quelle che l’hanno generata. Pertanto la potenza del pensiero di più persone unite è sempre molto più grande della somma dei loro pensieri separati: può servire per il bene o per il male (dipende quale intenzione/formasymbols-pensiero l’ha creata). Le organizzazioni politiche, religiose, sportive, ecc… hanno tutte un logo che le rappresenta, una semplice mossa di marketing però ha a che fare anche con l’antica tradizione di usare simboli, che hanno valori e significati molto potenti. Questi simboli hanno uno scopo preciso: concentrare e rafforzare la forma di pensiero che appartiene a quella società, organizzazione o movimento. Ecco perché la gente fa di tutto per il proprio “partito”, sono invasate dai propri credi, e la cronaca nera non di rado ci ricorda infatti come le persone sono solite sputare nel piatto degli altri.
A questo punto c’è un altro studio molto interessante che vorrei citare. Il prof. Roger Wescott (Preside della Facoltà di Antropologia dell’Università di Madison, USA) ha scritto un libro intitolato “The Divine Animal” ed afferma che gli esseri umani sembrano avere una serie di caratteristiche sia morfologiche ma soprattutto caratteriali, cioè di reazioni anche emotive a situazioni, simili alle reazioni emotive che hanno i cani e i gatti domestici. Il prof. Wescott si oppone al concetto di selezione naturale in quanto non capace di spiegare aspetti caratteristici della razza umana quali l’intelligenza, la coscienza e il senso della morale. Di fatto, alcune ricerche dimostrano, da un punto di vista antropologico, come l’uomo presenti caratteristiche fisiche e comportamentali di un animale domestico. La mancanza di pelo, la differenziazione di colore della pelle, la dentatura debole su mascelle sempre meno pronunciate, il temperamento ipersensibile, sono tratti che ricordano i cani, i maiali, i mammiferi che sono stati addomesticati dall’uomo. Certo è che nessuno si addomestica da solo, perciò, o diamo per veri gli studi che stanno portando avanti alcuni recenti ricercatori, due su tutti Zecharia Sitchin e Mauro Biglino, secondo i quali l’uomo fu geneticamente “fabbricato” da una razza più avanzata per svolgere alcuni compiti, oppure, anche se il nostro addomesticamento dovesse provenire da una mera “evoluzione sociale” coercitiva… il risultato non cambia: a quanto pare siamo delle “pecorelle ammansite”.

Allora, adesso so che ogni volta che formo un nuovo circuito di pensiero nella mente esso influenzerà l’interpretazione di ogni nuova esperienza che mi accadrà, e quest’ultima ripeterà all’infinito innanzitutto il contenuto emozionale di quell’esperienza, anche se è passato del tempo. Questo è stato il circolo vizioso che mi ha fregato per molto tempo… che ha fregato anche voi!

Questo è il labirinto della vita da cui si deve fuggire dal Minotauro… la bestia efferata: le conflittualità emozionali che mi avevano fatto perdere la “retta via” e mi avevano consegnato nelle mani di chi invece detiene risorse e potere.

 

Fatale

.

«Nello stesso modo con cui possiamo avvelenare il corpo fisico, se consumiamo del cibo pericoloso, o purificarlo se ce ne prendiamo buona cura, così è possibile avvelenare o purificare le nostre personalità».
(Daskalos)

.

Epurate questo video qui sotto di tutti gli azzardi speculativi… ne rimane un sunto efficace di come funziona la realtà dell’universo e della nostra coscienza:

.

.

> Part. 1 – LA MATRICE NATURALE DA CUI SI GENERA L’UNIVERSO E LA REALTÀ DELL’ESSERE UMANO
> Part. 2 – LE INTERAZIONI TRA IL VUOTO, IL CAMPO PURICO E LE COSCIENZE NASCENTI: LE REGOLE DEL GIOCO DELLA VITA E IL DESTINO DI OGNUNO DI NOI
> Part. 3 – RIPERCUSSIONI E IMPLICAZIONI DEI SISTEMI NEURALI DEL VUOTO SUL CICLO DELL’ESISTENZA COSCIENTE: LA REALTÀ CONFLITTUALE DELLA VITA UMANA
> Part. 5 – BLOCCHI NEGATIVI E SLANCI POSITIVI NELL’EVOLUZIONE (REALIZZAZIONE) DELLA VITA
> Part. 6 – LE ABILITÀ DI RIMODELLAMENTO EMOZIONALE PER MEZZO DELLA CONTEMPLAZIONE INTERIORE

Share Button
Written By
More from Andrea Fatale

Dall’Universo alla Coscienza: le avventure del Sè – (Part. 3)

Il Vuoto pensa per natura. Riflette una Coscienza Collettiva che poi si...
Read More

17 Comments

  • L’idea di impostare questa ricerca partendo dalle origini quantistiche dell’universo , che passano poi alla formazione delle coscienze fino quindi alla conformazione profonda delle società e delle culture e’ geniale !
    E’ chiaro come tutto dipenda dalle forze che respirano alla matrice dell ‘ universo e della realta’ e come noi siamo persi in questo gioco di ruoli in balia di queste forze

  • un continum teorico illuminante per capire che siamo tutti legati, in tutto e per tutto,con l’intelligenza universale che da origine a tutto

  • e come potrebbe essere altrimenti. la sostanza che ci crea ci trasmette anche i caratteri che ci definiscono come essere,come specie e come individui

  • Quindi è per questo che nascono servi e padroni??? Sembra qualcosa di ineluttabile, dettato da leggi di natura insite nell’essere umano

  • credo che si possano confermare gli studi di Biglino sul fatto che l’uomo sia un ” animale addomesticato ” , cosa facilitata dal controllo di queste leggi cosmiche descritte da Andrea F. , tutto torna !

  • infatti l’informazione,il cibo e l’ambiente sono proprio ciò che le lobby controllano,per manipolare la nostra attenzione,coscienza ed energie.
    loro sanno queste cose,sanno come fare per renderci consumatori compulsivi senza cervello !!!!!
    questo articolo e’ sorprendente per come chiarisce come stanno veramente le cose!!!
    complimenti all’autore!

  • e l unica salvezza a tutto questo e’ la consapevolezza , ossia la capacita ‘ di comprendere tutto questo che ci circonda e schermarci dall ‘ esterno e trovare il giusto equilibrio interiore
    grazie Andrea per questa speranza ……

  • Ciò che c’è dentro di noi deve quindi essere portato all’esterno, perché se non riusciamo ad ascoltarci, aumentiamo la nostra dipendenza dal mondo esterno senza riuscire a risolvere i nostri problemi

    ecco! sta tutto qui!!! il senso della consapevolezza che dobbiamo acquisire è questo : difenderci dalle norme sociali qualora non rispettino la nostra naturale espressione

    • capirai! sarebbe una rivoluzione continua allora! L’ intera nostra società offusca la nostra libertà e ciò che siamo , già schiavizzandoci con il lavoro , vendutoci come necessario alla sopravvivenza ma sempre precario , rendendoci la vita impossibile!

      • e infatti e’ cosi’
        per chi conosce Andrea Fatale,i suoi post sono dissidenza pura,sempre in cerca di nuove forme costruttive di rivoluzione, chiaro e’ che il messaggio qui indica che bisogna partire da se stessi……. ecco petche nell’ intro si parla di anarchica evoluzione

  • Molto interessante ed arricchente, ringrazio vivamente l’Autrice. Però quando si fanno citazioni, mi hanno insegnato di riportare l’autore originale (mi riferisco all’incommensurabile Montefoschi e alla sua peculiarissima ed avanguardistica per i tempi (erano gli anni Settanta) concezione dell’intersoggettività! Grazie

  • L’intero nostro sistema si fonda sull’accettazione acritica e passiva delle sue dinamiche (pena l’emarginazione) che rappresentano una continua rapina fatta attraverso una seducente (e sedicente) mano tesa, per di più senza passamontagna, delle nostre energie, della nostra volontà e delle nostre coscienze. Il patto col diavolo però lo si fa in due, e di chi è la responsabilità? Di chi ti impedisce di crescere o di chi non ne vuole sapere?
    Per Ken Wilber, dal punto di vista dell’evoluzione sociale, è quando la stabilizzazione a un livello di sviluppo della coscienza pone problemi non più risolvibili a quel livello che appare lo stadio successivo, per necessità e seguendo in questo gli imperativi di adattamento continuo.
    Sono tempi psichedelici per quelli che non si lasceranno più fuorviare, o almeno voglio crederlo.
    Anch’io ho scritto delle riflessioni al riguardo, tutto materiale da sviluppare, mi piacerebbe condividerlo con te Andrea. Ci sono anche tante esperienze di cui vorrei parlarti, siamo sulla stessa lunghezza d’onda e siamo giunti alle medesime “conclusioni”/conoscenze, o se vogliamo ad un grado di compimento molto simile e che è passato attraverso gli stessi check point. Io lo so ma non riesco a renderne la portata in un commento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.