Cous Cous allegro

Un ricettario di buon gusto con una sinfonia di accordi culinari, per uno stile CoUKIsound di piatti inediti!

La Rubrica vuole essere un mix di musica e cucina. Questa nasce dal voler accordare la musica alla buona cucina, suggerendo ai lettori dei succulenti brani, facili da ri-comporre e in grado di accontentare/conquistare/accostare l’orecchio e lo stomaco più raffinato. Canteremo di ricette e armonie di ingredienti, capaci di toccare le note di ogni palato. Cercando di raggiungere ogni volta una tonalità più alta

Ritorniamo a suonare per voi con un complesso d’ingredienti e una ricetta che vi lasceranno sbalorditi. Un po’ ebbri di sicuro!
Pronti con gli spartiti per prenderne nota?
E allora mettetevi comodi e preparatevi ad ascoltare un pezzo da leccarsi baffi, piatti, bacchette e tutta la batteria!
Come al solito l’ispirazione avviene per caso, da situazioni di convivialità e amicizia.
Quando sei a cena dalla tua migliore amica e ti presenta un risotto sublime che mette in sintonia carne e frutta, non puoi che chiederle come lo ha realizzato ed elaborare a modo tuo. Cantandole a squarciagola la nuova di Levante: «Genio, guru, mito, faro, ispiratore o divinità»…

Secondo voi, c’è gusto a rifare una cover tale e quale a quella udita? Naaa. E allora decido di rimasterizzarla con aggiunta di ingredienti e allora: «Cambio, cambio, cambio di mentalità… e datemi, datemi, datemi un’altra identità…»!

…per la materia prima: il cous cous integrale!

Featuring:

180-200 g cous cous integrale
Sovraccoscia di pollo
Zucchine romanesche
4-5 fiori di zucca
2 prugne nere
Brodo di cottura del pollo
Vino rosso q.b.

Soundtrack:

Poniamo a cottura il pollo, i fiori e le zucchine, immergendoli in una pentola d’acqua e sale. Il tutto per una ventina di minuti.
Per le zucchine basterà la metà del tempo, per cui consiglio di fare la prova forchetta.
Nel frattempo prepariamo la nostra salsa, cuocendo le prugne con 4 cucchiai di vino rosso (all’incirca) finché non si ammorbidiscono.
Poniamole nel frullatore con una sola zucchina e diamo vita alla nostra purea.
Mettiamo il pollo nella padella in cui abbiamo cotto le prugne, facendo sfumare il vino.

Occhio a non esagerare con l’alcol, soprattutto se qualcuno di voi come Mahmood é «Sotto Ramadan»..

A questo punto concentriamoci sul vero animale da palcoscenico: il Cous Cous.
Dopo averlo dosato, riponiamolo a secco in un pentolino e aggiungiamo man mano tonalità con il brodo estratto dal pollo, per circa 5 min. Mixiamo ora con la purea di prugne e zucchine, i fiori estrapolati dalla bollitura e il “pollo ubriaco”.
Amalgamiamo per bene ancora qualche minuto come dice lo Stato Sociale «..a fuoco lento… il resto è inferno… a fuoco lento».

Con il pallottolatore da gelato formiamo delle palline e sistemiamole nel piatto, giocando con la salsa e i pezzi della seconda zucchina.

Ragazzi dopo l’assaggio di queste sinfonie «certe parole non sanno uscire…forse no».

..ma «senza dire una parola», finalmente sarete pronti a farvi fare la hola dai vostri ospiti.

Per dirla con le parole di Iggy Pop, potrete “ipnotizzare i vostri polli”, facendoli volare tra melodie sublimi: «Well, that’s like hypnotizing chickens»..

Non so per voi, ma in fatto di ricette per me non arriverà mai “l’ultima richiesta”, così come l’ultima condivisione.

Anche questa volta speriamo di avervi fatto assistere ad un grande spettacolo. E alla prossima culturamata!

Il vino

«Quando sei felice bevi per festeggiare. Quando sei triste bevi per dimenticare, quando non hai nulla per essere triste o essere felice, bevi per fare accadere qualcosa» – Charles Bukowski.
Sin dall’antichità questa bevanda accompagna la vita dell’uomo. Come dice Baudelaire per festeggiare, per dimenticarsi qualche istante dei dolori e delle preoccupazioni o per il solo piacere di farlo.
Si tratta come ben noto di una bevanda alcolica ottenuta dalla fermentazione dell’uva o del mosto.
Simbolo di cultura e religione, basti pensare alla rappresentazione del vino come sangue di Gesù nella religione cristiana.
In particolar modo la tipologia di vino che porta maggiori benefici per la salute è quello rosso, in quanto grazie alla presenza dei polofenoli, aiuta a ridurre i rischi cardiovascolari, ha funzione antiossidante, migliora i valori pressori e la rigidità delle arterie, riducendo il rischio di infarti e ictus. Un toccasana per il cuore, sempre se consumato con moderazione. Si parla di 2-3 bicchieri al giorno per gli uomini e 1-2 per le donne. È risaputo che le donne reggano meno gli effetti inebrianti del vino, visto che il loro fegato produce meno enzimi efficaci con l’alcol. A me basta mezzo bicchiere per partire. Ma questa è un’altra storia, trattasi anche di follia nel Dna.

Alcune curiosità

I paesi produttori del vino stanno tutti nella cosiddetta fascia della vite. Oltre una certa latitudine, sotto e sopra, non si può coltivare la vite. Tra questi ci sono la Francia, l’Italia, la Spagna, gli Stati Uniti, ma anche la Svizzera e la Germania, anche se tradizionalmente non vengono associati al vino.
Il brindisi per il vino deriva da un’antica usanza tra i commensali dell’antica Grecia. L’ospite della cena beveva per primo un sorso per rassicurare i suoi ospiti che quel vino non era avvelenato.
I sommelier agitano il vino nel bicchiere. Lo fanno per liberare gli aromi potenti della bevanda. È anche questo il motivo per cui non riempiono mai il bicchiere, ma consentano al vino di agitarsi per bene all’interno del bicchiere senza rovesciarlo.
Secondo uno studio del Wine Institute lo stato sovrano che consuma più vino per persona è la Città del Vaticano. Inutile spiegare perché…
Il succo contenuto all’interno degli acini di uva rossa e bianca ha lo stesso colore… la differente colorazione tra giallo paglierino e rosso sangue dipende dal colore della buccia degli acini. In conclusione, se il vino proprio non lo reggete… mangiate l’uva a chicchi!

 

Veronica Mochi

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