Cold Cave (+ Russian Rose) @Traffic Club (01/2014)

Due band all’altezza di qualsiasi aspettativa

Serata di prime volte al Traffic sabato 25 gennaio. Prima volta per i Cold Cave a Roma, prima apparizione dei Russian Rose dal vivo e azzardo a dire anche quella del progetto Big Deal. Ma andiamo con ordine.

Dopo aver assistito a due concerti non proprio esaltanti per i miei gusti musicali –Death In June e Boxerin Club, estremamente diversi, ascoltati con curiosità e piacere ma non con vero entusiasmo- decido di andare a questa serata che si preannuncia molto più ghiotta. Intanto perché i Russian Rose li conosco, superficialmente, ma li conosco e voglio ascoltare la loro produzione. Last but not least, dove ci sono parole come “synth”, “dark” e “wave” c’è casa.

E in effetti le mie aspettative non vengono deluse.

Quando arrivo al locale, le esibizioni non sono ancora iniziate e quindi ne approfitto per dare un’occhiata in giro. Sotto l’egida di Big Deal –primo documentario sulla storia/attualità del Traffic con eventi, concerti e molto altro– durante la serata hanno esposto le loro tavole tatuatori come Paolo Ferrara del “Monkey Business Tattoo” e Heinz dello “Psycho Tattoo Studio“, mentre stand di abbigliamento (Rock Cycle, Classe Artigiana Monti, Enjoy the Silence e Cold Print) sono stati allestiti per quella che dovrà diventare una manifestazione a tutto tondo.

Tra una chiacchiera e l’immancabile birra, il tempo passa in fretta ed è ora del live dei Russian Rose.

Il gruppo di Roma è formato da Gianni Lancellotti (ex Friday Star e The Jersey Line) e Mirko Ravaglia (ex Strength Approach, Face the Fact e Smashismo), che hanno dato vita a un progetto che riunisce la comune passione per band come Sisters Of Mercy e Joy Division. La loro è un’esibizione improntata a certe sonorità anni ’80, in cui l’uso della chitarra ricorda anche qualcosa del post rock dei Mogwai.

Per essere la prima volta che salivano sul palco, i Russian Rose sono riusciti a mantenere viva l’attenzione del pubblico con suoni puliti e un’atmosfera perfettamente in linea con lo spirito della serata. E devo aggiungere che mi hanno convinto immediatamente, accrescendo la curiosità per quello che, spero, sarà al più presto un album.

 

Dopo di loro è il turno dei Cold Cave, creatura di Wesley Eisold, già attivo in gruppi hardcore come Give Up The Ghost (conosciuti anche come American Nightmare) e Some Girls.

Il gruppo, scelto dai Nine Inch Nails come supporter per il tour europeo 2014, vede, in realtà, come unico deus ex machina Eisold, che si è avvalso negli anni di collaboratori come Ceralee McElroy (Xiu Xiu) e Sean Martin (Hatebreed). Questa volta è accompagnato (in tutti i sensi) da Amy Lee, fidanzata tuttofare che salirà con lui on stage.

A inizio serata Eisold e signora sono seduti al banchetto del merchandising, con lui letteralmente appollaiato su uno sgabello mentre beve qualcosa che è tutto fuorché limonata. Girano voci sul suo carattere poco accomodante e un passato burrascoso, che lo rendono ancora più inquietante nel suo cappotto lungo mentre con l’unica mano inanellata afferra il drink. Per i più curiosi, il cantante è nato senza il braccio sinistro, cosa che non l’ha assolutamente limitato nella sua capacità di tenere il palco.

E neanche nella sua bellezza illegale in almeno trentadue stati. La prima cosa che mi colpisce, infatti, è il suo essere bello come il sole dopo un acquazzone e come l’acquazzone stesso. Affascinante e spaventoso al tempo stesso, quando sale sul palco trasmette un’energia che a vederlo seduto non ti aspetteresti. Sembra insieme Dave Gahan, Ian Curtis e Bernard Sumner dei New Order. Un po’ Smiths un po’ EBM, Wesley Eisold canta e grida senza mai perdere l’acconciatura più liscia che si sia mai vista dopo Paolo Limiti.

Io sono tentata di buttarmi a terra piangendo come una tredicenne davanti a Harry Styles degli One Direction, ma i vent’anni in più rispetto all’appena menzionata adolescente e un fidanzato presente mi fanno desistere da questa scena.

Finito il concerto, Eisold e fidanzata (che contrariamente al meraviglioso partner durante il concerto ha mostrato lo stesso aplomb di Morticia Addams) tornano al loro banchetto, come se nulla fosse successo e loro si trovassero lì per caso con qualche maglietta e una manciata di spillette.

Io torno a casa con il cuore infranto ma anche tanto entusiasmo per due gruppi all’altezza di qualsiasi aspettativa.

Agnese Iannone

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