Chi siamo? Cos’è l’Essere?

Noi siamo ciò che l’essere è! Esiste infatti un livello di esistenza sottile che è matrice di tutto; questa sostanza fondativa è composta essenzialmente di Coscienza, una sorta di Pensiero Vivente, creativo in quanto avente delle qualità intellettive, una capacità cioè di “pensare ogni manifestazione” della realtà, compresa la nostra propria unità di consapevolezza che in concomitanza di un composto organico farà di fatto emergere la psiche individuale…
Non esiste un oggetto esterno da interrogare, né da misurare per sapere cos’è l’Essere. Soggetto e oggetto coincidono. La verità è che rimane solo il Pensiero. E poiché oggi la scienza afferma che l’Essere è una sostanza (Etere come tessuto connettivo) in qualche modo Intelligente, allora si può anche affermare che ogni cosa non è altro che un’estensione della nostra consapevolezza (appartenente – come unità di consapevolezza – ad una Presenza più grande…). Noi stessi siamo l’oggetto. Non nella nostra dimensione relativa, personale, di singoli enti; ma nella nostra partecipazione (psichica, significativa, ergo metafisica) a una manifestazione che altro non è che l’essenza stessa della realtà! La manifestazione del suo Pensiero, della sua Intelligenza. Tutto ciò che interpretiamo e in cui ci identifichiamo. L’unica cosa che in effetti si “vive”! Ebbene, l’esperienza (soggettiva) è una realtà irriducibile della Natura, ergo di ogni sua unità di consapevolezza: è ciò che qualifica ognuno di noi. Poiché l’esistenza è una scena del dramma, che è la grande Vita; infatti la piccola scena è un’esistenza, le nostre vite temporanee, che si ripetono finché non riusciamo a passare di livello… Per questo la morte non c’è, è solo un passaggio dietro le quinte… L’Essere di cui siamo fatti sta al di là della sua manifestazione spazio-temporale. L’opposto della morte è la nascita, giacché la vita in realtà è immortale…
L’Essere – qui inteso dunque come “Pensiero Vivente” – è l’unica realtà che è sempre stata lì e che esisterà ancora. Di fronte a noi ha luce in concomitanza con l’avvento della nostra consapevolezza, laddove “appaiono” gli eventi nello spazio-tempo in una “caduta” senziente inesorabile, quando ci si identifica nel corpo e nella sua relativa “storia”.
Di fatto, ognuno di noi è della stessa sostanza coscientiva dell’Essere, una ramificazione integrata al suo interno.
Tutto ciò di cui si fa esperienza sono le qualità delle relazioni sullo spazio dell’Essere: idee, emozioni, suoni, colori, ecc. percepiti dalla Mente…
La relazione è la natura dell’Essere.
L’Essere è Uno ma al suo interno c’è movimento, talmente tanto che si scinde in tanti enti/frequenze in relazione. Questa dinamica sottile si manifesta per mezzo dei ricettori psicofisici, e tale Creazione è il primo scopo per questa dimensione: il fare esperienza, appunto; ecco perché il senso della vita è l’offrirci, per il bene di tutto e tutti, l’unico atto dovuto al riconoscimento dell’Unità dell’Essere – alla sua reintegrazione.
L’Offerta (sacrum-facere), di fatto, è la sola cosa che può aprirci all’esperienza dell’Unità, a dispetto delle visioni sofferenti della vita stessa: sono piuttosto tutte le relazioni liberate dal cuore, e non quelle causate da un mentale egoico separativo e riduzionista.
Infatti è l’Essere che vuole fare esperienza, e lo fa per mezzo di noi.
In sostanza l’Essere è qualunque manifestazione, materiale o mentale, ogni evento o esperienza, in noi compresi, e noi esseri viventi siamo quella realtà – fatta solo di Pensiero.
Perciò, in questo coro fatto di contatti emotivi, relazioni di pensieri, vibrazioni, azioni e realizzazioni, in ogni uomo o donna, è orchestrata una parte dell’Intelligenza dell’Essere.
Noi non dobbiamo far altro che lasciare che si compia il Fato scritto dentro di noi, la partitura propria che siamo fin dal primo momento in cui siamo nati. Perché l’Orchestra ha un copione già pronto da godere…
Possiamo comprendere il nostro Destino solo se ci abbandoniamo all’Essere, ascoltandolo nel silenzio interiore, dialogando con lui, abbracciando il flusso della vita, senza interrogarla, senza giudicarla, senza interferenze, senza attaccamenti… Così parlerà la nostra Voce Interiore, in grado di svelarci il nostro destino.
Bisogna lasciarsi andare privi di alcuna dipendenza, essere pronti a tutto, perché l’Essere contiene ciò che ‘noi’ chiamiamo bene e male, tuttavia, esiste il “Centro”, laddove nell’Essere tutto si risolve!
C’è bisogno di abbandonarsi alla melodia danzata dal Pensiero Vivente, accogliere qualcosa di più grande, solo così entreremo a farne parte… esperienza dopo esperienza, arricchiti, all’Unisono!
Fatale
Share Button
Written By
More from Andrea Fatale

Dio è un fungo allucinogeno

Drogati in nome di Dio: storia lisergica della civiltà umana.
Read More

1 Comment

  • Molto interessante e chiaro da capire finalmente… anche se ovviamente si sta parlando dei massimi sistemi…
    In fondo questa matrice dell essere e’ ciò che nell antichità’ si definiva come Dio…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.